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Dove dovrà andare (realmente) a parare la seconda parte di Outer Banks 4?

Copertina con i protagonisti di Outer Banks 4
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Ancora freschi della prima parte della stagione 4 di Outer Banks su Netflix, viene spontaneo chiedersi dove voglia andare a parare il trio composto dai fratelli Pate e Shannon Burke. Solo io ho avuto la sensazione che questo teen drama dalla ben strutturata indole mistery e votato all’avventura, non ci stanca mai fino in fondo? Mi riferisco al fatto che da questi primi episodi della quarta stagione, i nostri cari Pogues ce l’hanno davvero messa tutta a crearsi una vita abbastanza “normale”! Lontani da tesori nascosti, omicidi, resurrezioni e pericoli di ogni genere. Tuttavia non sono riusciti a sfuggire alla loro fama di trovatori che li porterà alla ricerca di amuleti magici, corone di raro valore e chissà che cos’altro nella seconda metà che uscirà a novembre.

Tutto questo per dire che la trama all’apparenza ridondante e stirata sempre sulle stesse dinamiche narrative sembra comunque non annoiare chi guarda. Sarà forse perché vengono sempre garantite delle variabili come le sottotrame amorose (qui ve ne abbiamo elencate 20), la comparsa di nuovi antagonisti oppure la semplice ma marcata evoluzione dei personaggi che ci accompagna dall’inizio. Pertanto, i creatori di Outer Banks sin dal primo lancio avevano ben chiara l’idea di proseguire a lungo le rocambolesche avventure degli abitanti di Poglandia 2.0! Concedendo ai fan addirittura una quinta e una sesta stagione.

I primi protagonisti di Outer Banks si abbracciano

Ovviamente, però, sarà comunque la despota Netflix ad avere l’ultima parola

Non a caso, infatti, si stanno contando non poche cancellazioni ultimamente in relazione a numeri d’ascolto esigui e all’hype che la serie riesce a trascinarsi. A questo proposito noi abbiamo il malcelato desiderio che questo non avvenga! Ma un’altra domanda biforcuta emerge spontanea. Si vocifera infatti che gli showrunners (ecco un articolo sulla loro importanza) volessero magari chiudere quest’ultima come se fosse una saga, per poi aprirne magari un’altra con personaggi e storie diversi, mantenendo però la stessa linea. Chiedo quindi agli affezionati: a voi piacerebbe che Outer Banks continuasse con i mitici John B., Sarah, Kiara, JJ e Pope oppure con altri baldi giovani?

Via libera alle risposte! Da parte mia vorrei lanciare un’esca a favore dei nostri beniamini che, per carità, alle volte si trovano coinvolti in situazioni troppo poco credibili, ma che non smettono di tenerci col fiato sospeso e regalarci buone dosi di adrenalina. Pensate infatti a un possibile cambio di scenario, a un momento del racconto in cui i fantastici cinque potrebbero avere così tanto successo e realizzazione da spingersi oltre i loro adorati e Outer Banks. Non a caso mio avviso, un cambio di location non sarebbe come snaturare troppo l’essenza dello show. Nonostante sia evidente che l’arena dove si sono mossi i personaggi finora sia stata emblematica per la storia nonché la sesta protagonista.

Si tratta pertanto di aprire uno spiffero, una faglia nel sistema attuale di Outer Banks

Questo perché alle lunghe potrebbe apparire claustrofibica e, a quel punto, chiaramente ripetitiva. Vi immaginate infatti una grande proposta fatta ai ragazzi da qualche società di ricercatori che agisce sul fronte internazionale? Un ente distinto e avvolto da un’aura di carisma e professionalità che troverebbe nei vecchi Pogues delle giovani e indispensabili risorse. Con la loro collaborazione si potrebbe portare allo scoperto una volta per tutte la celeberrima Atlantide, Il Sacro Graal, il tesoro dei Templari, quello di Montezuma e chi più ne ha più ne metta! Come se fosse la prima volta, direte voi. È chiaro infatti che molteplici copioni sono stati scritti intorno alla maggior parte degli argomenti sopracitati. Ma se ad esserne protagonisti sarebbe lo stesso familiare gruppetto che è riuscito a scovare El Dorado e probabilmente pure il tesoro di Barbanera, perché non ingaggiarli con un vero contratto di lavoro?

In questo caso l’originalità starebbe nel fatto che i personaggi di un teen drama che immaginavamo iniziasse e finisse nello stesso punto, si aprirebbe a ventaglio su un futuro più longevo e coerente col passato. E il risultato, tra gli altri, sarebbe quello di vederli crescere, renderli sempre più dinamici e arrivare al punto di parlare di Outer Banks davvero come un The O.C. all’insegna dell’azione e dell’archeofantasy.

Difficile pensarli in qualche asettico quartier generale di New York è ovvio. Tuttavia, why not? Perché non permettere loro di farsi un nome nel mondo, per poi tornare in ritiro spirituale nella loro bucolica villa comune da pescatori? Non dovrebbero infatti mai, nemmeno per un secondo, dimenticare chi sono né da dove vengono! Difendendo sempre a spada tratta l’origine Pogue di cui sono tanto fieri da sempre. Tuttavia imboccare sentieri da loro mai battuti non dovrebbe essere proprio una brutta idea.

I protagonisti di Outer Banks durante una scena della stagione 4
Jackson Lee Davis/Netflix

Pensiamo ad un futuro in cui potrebbero essere esplorate anche le loro relazioni in maniera più consapevole!

A chi non piace la tanto bramata ship (qui le peggiori ship desiderate dai fan) tra la ribelle Kiara e il folle JJ!? Oppure, chi vorrebbe vedere qualche montagna russa, positiva o negativa che sia, nella già solida love story tra John B. e Sarah? Abbiamo quasi bisogno di sapere se i sentimenti che provano sono destinati a rimanere circoscritti nel loro quotidiano universo goliardico oppure se possono svilupparsi. Ci meritiamo quasi di assistere ad una loro sinergia sul lavoro come colleghi e nella vita come come amanti! E chissà come sarebbe emozionante assistere a matrimoni, nascite e sicuramente tante altre new entry. Di fatto, in quest’ultimo caso, è oggettivo mettere in conto che nuovi incontri, come è avvenuto con Cleo, sarebbero necessari per aggiungere pepe alla storia oppure altri insormontabili ostacoli.

Detto ciò, ci tengo a sottolineare che la mia non vuole essere una caccia ad un crossover impossibile! Piuttosto la possibilità di un finale alternativo che potrebbe avvalorare il ricordo di una serie che ha rapito molti con semplicità e buona connotazione dei personaggi. Tuttavia si dovrebbe necessariamente prestare attenzione a non eccedere con la fantasia o con le poliedriche direzioni della narrazione. Non dimentichiamo infatti che show tanto apprezzati come Riverdale o la Casa di Carta hanno perso tutto il loro fascino a causa dell’incoerenza narrativa e ovviamente del trash infinito. Qui invece il marchio di fabbrica di Outer Banks dovrebbe comunque conservarsi senza remore! Perché altrimenti la storia diventerebbe altro e proprio questo è ciò che eviterei se fossi lo sceneggiatore dello spettacolo.

Ma tornando con i piedi per terra, cosa ci aspettiamo dalla seconda parte della stagione 4 di Outer Banks?

Sicuramente speriamo in un lieto fine stavolta! Dopo episodi sempre più concitati e nemici efferati ad ostacolare la banda. Il cliffhanger infatti potrebbe stufare se portato alle lunghe. Proprio perché il rischio di una cancellazione o di un ritardo esasperato della stagione successiva, sembrano essere all’ordine del giorno ormai. Sembrerebbe infatti il capolinea ideale per concludere davvero con le vecchie cacce per dedicarsi a qualcosa di più. Guadagnare denaro facendo ciò che sin da ragazzini li ha fatti sentire vivi, non significherebbe tradire infatti il loro punto vendita di esche!

Si tratterebbe quindi di quella spinta che conferirebbe valore aggiunto alla serie. Le permetterebbe così di scalare anche le classifiche dei grandi prodotti contemporanei. Ma in conclusione, chissà se i suoi brillanti attori ne sarebbero felici. Magari vorrebbero solo rinchiudermi in un sottoscala per essere andata troppo fuori dal seminato! Però tentar non nuoce e se non dovesse essere di gradimento la mia proposta, semplicemente, chiedo venia. Tuttavia, come il Gattopardo ci insegna: se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi. Pertanto, seppur ambiguo risulti il risvolto di questa nuova versione dello show, in ogni caso, non può che stuzzicare una fervida curiosità.