Di Outlander ci siamo occupati tante volte e non solo perché è una Serie molto apprezzata dal pubblico ma anche perché molti di noi, in redazione, l’amiamo con tutti noi stessi. Di Serie Tv con un’ambientazione storica ce ne sono a bizzeffe (eccone qui alcune interessanti) e, ad essere onesta, io le amo quasi tutte ma Outlander ha un fascino speciale, difficile anche solo da spiegare. Basti dire che la magia, che pervade la scena in ogni puntata, inizia con la sigla. Lo so, un vero addicted non “skippa” mai la sigla ma, quando si parla di Outlander, non si pone il problema se “skippare” o meno, LA SIGLA SI CANTA. PUNTO.
Ma sapete da dove viene quella meravigliosa canzone? Cosa nasconde?
Tutto nacque alla fine del XIX secolo quando Sir Harold Boulton, un poeta e intellettuale inglese, scrisse dei versi su un’antica melodia tradizionale scozzese (Cuchag nan Craobh), arrangiata dalla musicista Anne Campbell MacLeod. La canzone, “The Skye Boat Song“ divenne presto popolarissima perché raccontava di un periodo molto importante per gli scozzesi: l’insurrezione giacobita, finita tragicamente nel 1746 sul campo di Culloden.
Il protagonista della canzone è il Bonnie Prince Charlie, Carlo Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra. Sbarcato in Scozia, Carlo Stuart radunò un’armata composta da numerosi clan scozzesi che lo supportavano in questa rivoluzione. Essi volevano che il suo Casato tornasse sul trono inglese. Il 16 aprile del 1746, il sogno giacobita svanì portando via con sé migliaia di vite scozzesi e decretando, di fatto, la fine dei clan delle Highlands. Ma che fine fece Bonnie Prince Charlie?
A questo punto della storia si inserisce una figura fondamentale per la Scozia, una figura quasi mitologica, Flora McDonald. 24 anni, scozzese e giacobita fino all’osso, Flora incontrò Carlo Stuart quando sembrava non esserci più speranza per lui e per “la causa” e decise di aiutarlo. Il Bonnie Prince si travestì da donna diventando la cameriera Betty Burke e riuscì a fuggire raggiungendo l’isola di Skye in barca. Di fatto fu Flora a salvare il pretendente al trono d’Inghilterra e fu, grazie a lei, che egli riuscì a raggiungere la Francia e, in seguito, l’Italia. E’ proprio questa rocambolesca e “comica” fuga, il centro della canzone di Sir Harold Boulton.
Ecco la prima strofa:
Speed bonnie boat
Like a bird on the wing
Onward, the sailors cry
Carry the lad that’s born to be a king
Over the sea to Skye
Vi conosco, la state cantando con la melodia della sigla di Outlander, vero??? BRAVI! Sono orgogliosa di voi! Voglio, però, aiutarvi e raccontarvi come questa canzone è diventata quella che noi conosciamo adesso.
Qualche anno dopo la pubblicazione di questa versione, lo scrittore scozzese Robert Louis Stevenson riprese la canzone e ne riscrisse il testo. Questa volta è il Bonnie Prince Charlie che parla. Stanco, anziano e alcolizzato, Carlo Stuart riflette sulla sua vita passata, su quello che sarebbe potuto essere e non è stato:
Sing me a song of a lad that is gone
Say, could that lad be I?
Merry of soul, he sailed on a day
Over the sea to Skye
Decisamente più familiare vero? E’ questa la versione ripresa dal compositore statunitense Bear McCreary, vincitore di un Emmy Awards per la theme song di Da Vinci’s Demons. McCreary modifica il punto di vista della canzone: dal maschile passa al femminile (lad diventa lass) in modo che la protagonista possa diventare Claire Beauchamp Randall/Fraser. La voce melodiosa che narra le imprese di Claire, nella sigla di Outlander è quella di Raya Yarbrough, cantante statunitense e moglie dello stesso McCreary.
Le atmosfere coinvolgenti e affascinanti della Serie Tv, le ritroviamo anche nella sigla ed è proprio per questo che riuscire a vincere la voglia di cantarla è davvero un’impresa. Inoltre l’arrangiamento cambia ogni qualvolta cambia lo scenario della puntata in questione. Nella seconda parte della terza stagione, infatti, la sigla ha un ritmo decisamente esotico che rievoca le ambientazioni latine che ritroviamo nelle puntate che raccontano le avventure di Claire e Jamie nelle isole caraibiche.
Ora che sapete tutti.. Ma proprio tutti i segreti della sigla di Outlander non vi resta che attendere, insieme a noi (e con tanta ansia), la quarta stagione!