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Ozark, ma con Gianni Morandi e Orietta Berti

orietta berti
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Attenzione: onde evitare fraintendimenti d’ogni tipo, chiariamo che l’articolo seguente non è altro che una riproposizione molto libera (ma molto davvero) della trama di Ozark e non contiene alcun elemento collegato alla realtà

Finché la barca va, lasciala andare, aveva sempre detto e sostenuto Orietta Berti. E, in effetti, la barca su cui stavano lei e Gianni Morandi era andata per molto tempo: nessuno aveva mai sospettato niente. Del resto, chi avrebbe mai potuto avere un dubbio su di loro? Cantanti di un certo successo, con quell’aria innocente e giocosa, sempre pronti a dispensare un sorriso o a strappare una risata. Ma la realtà era ben diversa perché, tra un’esibizione a Sanremo e l’altra, i due ne combinavano di tutti i colori.

La barca, però, si era improvvisamente arrestata. Gianni Morandi aveva commesso uno sbaglio, un piccolo passo falso che avrebbe potuto costare caro. I due avevano dovuto pensare in fretta e avevano trovato la risposta in un piccolo depliant di una località molto lontana: Ozark. E così eccoli lì, non in barca ma su un’auto, a compiere l’ultimo tratto di un lungo viaggio che li avrebbe portati a destinazione.

Orietta Berti

“Sicura che sia una buona idea farci ospitare da tuo nipote?” domanda Gianni, quando ormai manca poco all’arrivo.

E sta succedendo qualcosa di strano, perché all’improvviso pare quasi diventare tutto azzurrino.

“Non avevamo altra scelta, bisognava partire subito e non avremmo fatto in tempo a trovare altra collocazione. A Ozark avremo modo di sistemare tutti i nostri affari. E poi Fabio non farà troppe domande, come ben sai, si è trasferito momentaneamente lì per cercare ispirazione per nuove canzoni.” spiega Orietta Berti.

Il verde della natura e l’azzurro del cielo si riflettono nel lago di Ozark e i due viaggiatori si accorgono di essere arrivati a destinazione.

“Ripassiamo il piano” dice Orietta Berti.

“Siamo qui per cercare di creare il disco doppio dell’anno e nel frattempo svolgere delle attività che ci aiuteranno a trovare l’ispirazione” risponde Gianni.

“E soprattutto…”

“Non dobbiamo dare nell’occhio.”

Un colpo di clacson lungo e squillante fa sobbalzare entrambi.

“Come non detto” dice Gianni, mentre scorge di fronte a loro l’auto di Fabio Rovazzi.

Orietta fa cenno al nipote adottivo di smetterla con quel baccano:

“Cosa avevamo detto?”

“Già è tanto che non sono arrivato a recuperarvi in trattore… col trattore in tangenziale, andiamo a comandare! Forza, seguitemi.”

Si rimettono in marcia per raggiungere la casa che li ospiterà nel prossimo periodo.

“Ah, ti tratti bene!” esclama Orietta, in direzione di Rovazzi, quando si fermano davanti a una casa molto grande, vicino al lago e circondata da un giardino.

Scendono dall’auto, ma prima di poter commentare con altro, si accorgono che qualcuno li sta osservando in lontananza. Sono due ragazzi, uno alto e moro, l’altra un po’ più bassa e bionda.

“Sono i Langmore” dice Rovazzi, con un sussurro.

“I che?” domanda Orietta “Assomigliano un po’ ai Naziskin, no?”

“Måneskin” la corregge Gianni Morandi, poi si rivolge a Rovazzi “Ci si può fidare di loro?”

“Mmmh, non saprei. Entriamo? Vi aiuto a scaricare i bagagli?”

“Facciamo noi, grazie!” replica Orietta Berti, sfoderando uno dei suoi sorrisi da… Orietta Berti.

Se solo Rovazzi sapesse…

orietta berti

In una delle valigie si trova un’ingente somma da riciclare.

“Okay, magari allora preparo qualcosa da mangiare mentre voi portate tutto dentro. Siete arrivati piuttosto in fretta!

Andavo a cento all’ora” risponde Gianni.

***

Liberarsi di Rovazzi non è facile, ma alla fine Gianni lo convince ad andare a prendere il latte, così lui e Orietta hanno del tempo per discutere insieme sulla situazione.

“Bisogna trovare dei lavori che ci permettano di reinvestire i soldi senza che nessuno se ne accorga…” dice Orietta, mentre accende il PC per cominciare a fare qualche ricerca sulle attività del posto.

Gianni prende un tablet e comincia a fare lo stesso.

“Mi è saltato fuori un certo “Blue Cat”, un motel” dice, infatti, dopo pochi minuti “si potrebbe dare un’occhiata”.

“Sì, e io potrei…”

Orietta non fa in tempo a rispondere perché all’improvviso Zitti e Buoni si diffonde a tutto volume nella stanza, facendo sobbalzare Gianni Morandi.

“Non ora!” esclama Orietta, concitata.

“Cosa?”

“Mi stanno videochiamando i Naziskin”

“Måneskin”

“Che faccio?”

“Beh, rispondi. L’importante è restare fedeli al piano…”

La cantante annuisce, poi risponde alla videochiamata e in un attimo i quattro ragazzi compaiono sullo schermo del telefono:

“Oriettaaaaaa!” urlano all’unisono.

“Ciao, ragazzi!” risponde lei, cercando di essere il più Orietta Berti possibile “Come state? Sentite, ci possiamo chiamare in un altro momento?”

“No!” dice Victoria, scuotendo il capo.

Gli altri ridono.

Orietta socchiude gli occhi e osserva i ragazzi, dietro di loro sembra esserci un familiare lago.

“Ma dove siete?”

Ancora risate, poi il video diventa confuso perché sembra che i ragazzi stiano correndo da qualche parte.

Il tempo di capire la situazione e i Måneskin compaiono nel salotto della casa di Rovazzi.

“Sorpresaaaaa!” esclamano.

“Fabio ci aveva detto che sareste arrivati qui, così abbiamo pensato di fare un salto anche noi” spiega Damiano.

“Ma non avete il tour? Le ospitate in America? Qualsiasi altra cosa da fare?” domanda Gianni Morandi, teso.

Tra Rovazzi e i Måneskin, il piano di passare inosservati rischia di naufragare in un attimo.

La barca non solo non andrà più, ma affonderà del tutto.

“Per Orietta c’è sempre tempo!” esclama Thomas, avvicinandosi a Gianni e sbirciando nel tablet “Blue Cat? Che cos’è?”

“Ehm, stavamo pensando di esibirci lì, ecco… per… ritrovare l’ispirazione” spiega Orietta.

“Forte, magari possiamo chiedere di fare un paio di pezzi anche noi” dice Damiano, passandosi una mano tra i capelli. “Ma Fabio?”

“Dovrebbe tornare a momenti” dice Orietta.

“Come… lo abbiamo chiamato un attimo prima di chiamare te ed era in casa, volevamo dirgli che eravamo arrivati” risponde Victoria, visibilmente confusa.

Orietta e Gianni si lanciano uno sguardo allarmato: stanno pensando entrambi alla valigia piena di soldi che per il momento hanno lasciato sotto il letto della stanza al piano di sopra, in attesa di un nascondiglio appropriato.

Ma no, Rovazzi non può essersene accorto. Era uscito davvero di casa, lo hanno visto loro.

“Cosa sta succedendo?” chiede Victoria.

C’è troppa tensione nell’aria, qualcosa di imprevisto è alle porte… tutte le porte.

Prima che Orietta o Gianni possano pensare a una scusa, Fabio Rovazzi irrompe sulla scena.

Non sono andato a prendere il latte” afferma “Ho solo finto di farlo. Mi sono insospettito, prima. Sentivo che c’era qualcosa che non tornava. Così sono tornato in casa mentre voi eravate impegnati a fare non so cosa, sono andato in camera e…”

Orietta e Gianni sono ormai due statue di ghiaccio. La loro copertura sta per saltare definitivamente. Anni e anni di sotterfugi che vanno in fumo. Una tragedia imminente.

“Non hai portato nemmeno uno di quei vestiti con le conchiglie che usi dal Sanremo scorso, Orietta! Com’è possibile?”

La donna sobbalza, poi ride “Volevo cambiare un po’ stile, sai, per il disco nuovo…”

L’hanno davvero scampata?

“Ah, solo questo?” dice Damiano, tirando il fiato “Mi stavo preoccupando…”

“Solo questo” conferma Gianni.

***

Rovazzi propone di fare un giro della zona, visto che ormai sono tutti lì. Per non destare ulteriori sospetti, Orietta e Gianni accettano. La comitiva parte e anche se sarà impossibile passare inosservati, Orietta Berti pensa che potrebbe essere una buona copertura: due brave persone a spasso coi nipoti, una gita innocente a Ozark, un cambio d’aria per affrontare l’età che avanza.

Trascorrono una giornata rilassante, anche se incrociano i Langmore un paio di volte e non sembra tirare una buona aria tra loro.

Verso sera, i Måneskin salutano e partono di nuovo: la fittissima agenda piena di impegni non permette loro di rimanere. Ma per Gianni e Orietta è meglio così. Non possono perdere troppo tempo, devono mettersi in affari e avviare le loro attività.

“Vado nel mio studio, perché penso di avere l’ispirazione per un pezzo” dice Rovazzi, a un certo punto, dopo cena.

E sgattaiola via.

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Orietta e Gianni aspettano che si sia allontanato, poi commentano l’accaduto:

“L’abbiamo scampata proprio bella” dice Gianni “Anche se penso sia solo l’inizio…il primo episodio, in un certo senso.”

“Sì” concorda Orietta “Succede sempre così, risolvi un problema, ma poi te ne restano mille.”

***

Rovazzi è davvero nello studio, ma non sta scrivendo alcuna canzone.

L’ha trovata, la valigia piena di soldi.

Loro, però, non lo sanno. Non lo sanno che li ha invitati lì apposta: per tenerli sott’occhio, per seguirli, per non perdersi il loro minimo movimento. Perché lui in realtà è un agente segreto. E scoprirà la verità. Scoprirà il grande segreto di Gianni Morandi e Orietta Berti.

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