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Quanto è bella Julia Garner

ozark
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Pensando a Julia Garner non si può evitare di sorridere. Ogni ruolo, ogni personaggio che ha riportato sul grande schermo è diventato parte integrante di quello show. Personalità e chimica si mischiano in una combo pazzesca: perché Julia è bella, è bellissima, e non notarlo sarebbe da folli.
In Ozark mi accorsi quasi subito di quell’ammasso di ricci biondi, incolti. Pensai: diamine, quella comparsa è davvero carina, è un peccato non reciti nella Serie come personaggio principale.

E proseguendo con gli episodi, il suo personaggio si è insinuato nei miei pensieri, costringendomi a conoscere ogni cosa di quell’attrice dall’aspetto un po’ ribelle. Ha l’aspetto di una ragazzina, ma ha ben 24 anni, tratti delicati, la pelle chiarissima come il latte.

E ha gli occhi blu, Julia.

julia garner

Quel blu che di Ozark non ha nulla, quel blu che è solo suo, capace di restarti impresso nella memoria per tutta la vita. Diventi consapevole che una ragazza bella così probabilmente non la incontrerai mai. Quegli occhi sanno di mare, malgrado nel Bronx in cui è cresciuta il mare non ci sia affatto. Julia Garner è bellissima, perché nonostante sia nata in un quartiere povero ha avuto l’occasione di restare una persona con la testa sulle spalle dopo aver fatto carriera.

Lei l’attrice non voleva neanche farla, la timidezza la costringeva in un silenzio tale da sentirsi a disagio persino nel fare conoscenza. Julia Garner pare abbia letto un copione che parla della mia vita e l’abbia reso suo, interpretato nella sua filmografia, in tutte quelle personalità e quelle caratterizzazioni così eterogenee eppure così simili, così vicine a me.

In quei ricci ti puoi perdere, come in un labirinto. E sono biondissimi, come la paglia, come il sole. Ricurvi e delineati come un percorso del quale hai la mappa, ma in cui vuoi perderti comunque.

È stata Ruth Langmore, e di lei ha trattenuto la forza, la determinazione.

L’ho ammirata, anche se è solo un personaggio fittizio: è il coraggio fatto donna, la consapevolezza di aver molto da perdere, la speranza di volere di più. Meritare di più. È un’aspirazione lontana, che non potrò mai condividere: Ruth sa di essere una Langmore, che in Ozark vuol dire essere maledetta. Eppure riesce a cadere nella trappola della speranza, in più di un’occasione, così fiera di sé, così orgogliosa del proprio destino non più segnato.

julia garner

È la classica vinta di cui parlerebbe Giovanni Verga. La sua storia già scritta sembra voglia fuggire dal proprio karma, illuderlo. Tenta di scampare alla desolazione di un qualcosa di già visto: prigione, criminalità, ingiustizia.

Ruth ci spera, e ci ho sperato anch’io. Vivere in una piccola cittadina ti spinge a credere a ciò che gli altri vogliono per te, costruiscono per te.

Riconosco la desolazione negli occhi di Ruth: l’ho avuta anch’io, l’ho condivisa. Mi si è cucita addosso nel momento in cui ho commesso degli errori, in cui mi sono sentita una fallita. Il mondo crolla, e pensi che sia colpa tua. Ti senti Atlante, che fallisce nel suo unico ruolo da svolgere: mantenere l’equilibrio. E non posso fare a meno di amare ogni singolo sbaglio, ogni errore commesso persino in buona fede dal suo personaggio. La ricerca di un’espiazione lotta con la disperata voglia di emergere da uno stereotipo in cui è incastrata. Chi non si è mai sentito così?

È stata Kimmy in The Americans. In lei ho visto una piccola me adolescente, così incasinata da trascinarsi dietro solo pietà ed incomprensioni. I sentimenti che prova sono ambivalenti, confusi, perché a  15 anni non sai distinguere l’amore dall’affetto, l’amicizia dall’opportunismo delle persone. Presa in giro, regina delle bugie, Kimmy si perde in un mondo che non è suo, perché per il suo bene, per la sua salvezza è giusto che sia così. La verità è scomoda a tutti meno che a lei, che la ricerca a ogni costo.

E se il suo unico appiglio nella Serie Tv era Jimmy, il mio era la scrittura.

maniac ozark

Anche se per poco tempo, Julia Garner è riuscita a sorprendermi ancora. In Maniac, come Ellie, mi ha dimostrato il significato della perdita, il bisogno di lasciare andare i ricordi e di proseguire con la propria vita. Mi ha commossa, perché in pochi episodi è stata capace di essere il riflesso di ciò che ero e ciò che sono. Ha portato in scena spettri che credevo dissolti, ricordi che feriscono ancora. Eppure c’è del vero nella rappresentazione distorta dello show, che non vuole essere una via di fuga dai problemi, ma il canale per giungere alla loro soluzione. Ellie è il cambiamento che viene accettato, è la morte che è presente, eppure comprensiva: la sorella perduta diviene il simbolo di una lenta rinascita.

Julia Garner è bellissima: è la personificazione della purezza, interiore, esteriore. È l’idea di donna che vorrei essere, l’oggetto di ogni aspirazione a cui forse non arriverò mai. È bella, è meravigliosa, Julia.

Elegante, aggraziata, lei conosce il mondo già da qualche anno: il talento per la recitazione l’ha scoperto per caso, per provare qualcosa di nuovo, per mettersi alla prova.

E mentre lei a 17 anni realizzava il suo primo sogno, io infrangevo uno dei miei, uno dei tanti.

julia garner

Non è perfetta, nessuno lo è. Ma sono poche le attrici capaci di farti sentire qualcosa, di emozionarti.

Lei ci è riuscita, ci riesce sempre. L’ha fatto con “Noi Siamo Infinito”, o con “Everything Beautiful Is Far Away”, e lo farà ancora, perché il talento non tace. Potremmo parlare del modo in cui le fossette vengono fuori a ogni suo sorriso, della sua esile ma sensuale fisicità, o del suo naso allungato, quello che su chiunque altro potrebbe sembrare sgraziato ma che su di lei va benissimo.

Julia Garner è capace di farsi amare, perché è bella. Così bella da lasciarti l’amaro in bocca dopo ogni episodio di Ozark, da forzare la mano e mandare a memoria tutta la sua filmografia in una notte, perché innamorarsi dei suoi personaggi non è abbastanza. Ti innamori di lei e non te ne accorgi neanche, perché è anche capace di questo, Julia.

Te ne accorgi solo alla fine, quando realizzi che il mondo va avanti, il tempo passa e lei resta sempre così: bellissima, come la prima volta in cui l’hai vista. A incantare. In Ozark, in Maniac, o dovunque ci sarà un suo personaggio.

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