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From 3×10, le Pagelle del finale di stagione – Sposati, dicevano. Sarà bello, dicevano

Jim Matthews, uno dei protagonisti di From 3
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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla decima puntata di From 3.

Ah, ok. Ora è tutto più chiaro, credo. Credo, eh. Cioè, le risposte le abbiamo avute e From 3 ci ha dato quello che aveva promesso negli ultimi due episodi, ma… eh? Nel senso: non so se è il caso che mi ripresenti nel 2026 con le pagelle di From 4. Le pagelle di From 3 sono andate come sono andate e avete avuto a che fare per dieci settimane con uno che non ricordava mai i nomi dei personaggi, ma la prossima volta sarà ancora più difficile. Al fatto che dimenticherò tra dieci minuti i nomi, si aggiungerà il fatto che abbia un problema cronico per stabilire le parentele, ricordandone le varie definizioni. E qui, le parentele, si sono complicate parecchio.

Sono uno di quelli che devono cercare la definizione di “nuora” ogni volta che salta fuori il termine, pensate se dovessi raccapezzarmi con prozii, bisnipoti, abiatici o bisarcavoli. Che cavoli: sono quello che scrisse questa roba su Dark, pensate possa essere credibile?

Vabbè, non credo vi interessi. E in ogni caso, sarà un problema dell’Antonio Casu del 2026. Detto questo, passiamo alle pagelle dell’ultima puntata di From 3 (disponibile su Paramount+). Vi ricordo, come sempre, che abbiamo parlato seriamente della stagione all’interno delle nostre recensioni settimanali (questa è quella del decimo episodio), mentre qui daremo per l’ultima volta i voti strampalati a personaggi strani, nonché elogiare il valore immortale di Jasper. Siete pronti? Io, no. Mio genero, chiunque egli sia? Boh: chiedetelo a lui e fatemi sapere. Una certezza, però, la so: prima di sposarmi, ci penserò più di quanto abbia fatto Jim Matthews. Non si sa mai.

Le pagelle di From 3 – Decima puntata

Jim Matthews nel finale di stagione di From 3
Credits: MGM+

Boyd Stevens – Il tizio che in Lost urlava a squarciagola il nome del figlio Walt e ora suona un campanaccio per strada.

Bella la vita, eh? Sì, quella di qualcun altro. Dopo esser stato torturato da un prete morto che instilla in lui i sensi di colpa per qualunque cosa, incluso il fatto che da un momento all’altro abbia deciso di venire al mondo, aver subito per un’intera stagione i battibecchi con Donna, un figlio un po’ così, una poliziotta un bel po’ così, la morte della cinese col cuore di panna, Franco e svariate altre robe, alla fine vive il momento che ogni nonno sogna: assistere alla nascita del nipotino. Peccato che il nipotino sia un mostro grande e grosso che non smette mai di sorridere, e che quel mostro sia tornato in vita dopo esser stato ammazzato dallo stesso Boyd. Tra l’altro, manca la barca nella foto di casa sua e qualcuno potrebbe avergliela fregata. Mai una gioia, insomma.

A un certo punto, butta giù per terra la lampada di Donna dopo aver liberato il suo comodino: temo non sia abbastanza per scaricare lo stress accumulato. Auspico una quarta stagione di From in pensione per lui, ma non ho ben capito come funziona il sistema previdenziale da quelle parti. Voto: NONNO FELICE.

Tabitha Matthews – La tizia che era tornata alla realtà.

Nessuno sta pensando al fatto che il suo non-marito trapassato fosse solito, in un’altra vita, fare il ventriloquo con Jasper. Il suo nuovo non-figlio, invece, ha la sana abitudine di interrogare quello stesso pupazzo. Tutto ok, insomma. Il nuovo non-marito non sa cucinare e la vecchia figlia viaggia nel tempo: potremmo andare avanti per ore. Oltretutto, sarà costretta a studiare le leggi della termodinamica e tenersi buono un burattino per salvaguardare i nuovi equilibri coniugali. Mi sbilancio: Jim non era il massimo, ma potrebbe persino arrivare a sentirne la mancanza. Voto: SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO.

Donna Raines – La badass bionda che gestiva mezza città in modi divisivi.

Niente di particolarmente significativo, ma quando Boyd le chiede quante persone stessero dentro la Colony House mostra di non averne idea manco lei. La Colony House è, in sostanza, una preziosa fucina di personaggi secondari e marginali che saltano fuori a caso da un momento all’altro per assumere un ruolo inspiegabilmente decisivo. Voto: NIKKI E PAULO.

Jade – Il tizio che cerca soluzioni razionali in un mondo irrazionale.

Visto che la sua vita non era abbastanza stressante, scopre di avere una figlioletta morta malissimo centinaia di anni prima e una nuova moglie. Non vorrei essere nei panni del suo terapista, ma in compenso è bravissimo col violino. A un certo punto, deve stabilire il raggio d’azione di una canzone malvagia, ma non credo si riferisse a nessuno dei concorrenti in gara al prossimo Festival di Sanremo. Voto: CARLO CONTI.

Il simpaticone di From 3: Jim Matthews – Il marito della tizia che è tornata alla realtà, nonché padre del bambino che si è ritrovato Victor per amico e della ragazzina che si fa gli affaracci suoi.

Dopo non averne azzeccata mezza in From 3, si rifà alla fine con una brillante intuizione che lo conduce dritto verso una morte atroce: beata ignoranza, dirà qualcuno. Non so se sarebbe stato peggio affrontare una delle terapie di coppia più improbabili nella storia delle terapie di coppia, ma a questo punto non lo scopriremo mai. Quel che so è che il timore di beccare la reincarnazione futura di un altro ex marito gli avrebbe fatto valutare, con la massima attenzione, l’inopportuna possibilità di risposarsi. Voto: QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE (il suo).

Victor in una scena di From 3, tra le serie tv uscite a ottobre
Credits: MGM+

Il solito protagonista indiscusso di From 3: Victor – L’unico nome che non ho mai dimenticato, perché sì.

Con la solita abilità nelle relazioni sociali che lo contraddistingue, svela al quasi-padre di aver trovato dei “pezzettini” della sorellina morta alcuni decenni prima. Ne aveva bisogno? No. L’ha detto lo stesso? Perché no. Il solito, inimitabile, Victor. Voto: VICTOR.

Jasper – Il pupazzo del ventriloquo.

Sì, un buon finale di stagione per From 3. Ma la sua assenza è imperdonabile. Voto: JASPER.

Sara Myers – La collaborazionista pentita.

“Ero dolce, un tempo”, dice. Poi a un certo punto Victor ha iniziato a invaderle casa ed è andata come è andata. Pessima come imitatrice, sembra avere notevoli qualità come torturatrice. Visto che la schifano un po’ tutti, decide di azzerare ogni residua possibilità di recuperare i punti di popolarità e chiude sottoterra nella scala Myers. A quanto pare, ha scelto la violenza. Voto: CERSEI LANNISTER.

Il personaggio più sgradevole di From 3: Acosta – La poliziotta.

Sovverte le logiche della pistola di Cechov e non spara a nessuno inopportunamente, rendendosi un po’ meno fastidiosa. Non è molto, ma ci si può accontentare. Voto: 3 (punti sulla scala Myers).

Randall Kirkland – Il tizio che viveva all’interno del bus perché non stava simpatico a nessuno.

Temo abbia letto al contrario le istruzioni dell’Allegro Chirurgo, quando era piccolo. Non sono un esperto in materia, ma sono abbastanza sicuro del fatto che non sia quello il corretto utilizzo di un defibrillatore. Voto: RANDALL ALLA PIASTRA.

Ethan Matthews – Il bambino che fa amicizia con Victor.

Ok, è ufficialmente il nuovo non-Victor: d’ora in avanti, lo tratteremo con maggiore rispetto. In ogni caso, non vorrei essere nella madre che dovrà spiegarle come si evolveranno gli equilibri familiari. Voto: VICTOR.

Julie Matthews – La ragazzina che si fa gli affaracci tuoi.

Tra le altre cose, mi colpisce il fatto che senta la necessità di non esporre ad alta voce le bizzarrie che caratterizzano la sua vita: è convinta del fatto che tutti gli altri, abitanti di una cittadina tempestata da terribili mostri, orribili visioni, stranezze costanti e un tizio che suona costantemente un campanaccio per strada, abbiano una vita normale e possano trovare sospetta la sua? Vabbè, chi se ne frega: avrà la possibilità di viaggiare nel tempo e potrà finirla di sconvolgere la fragile psiche del fratellino coi suoi aneddoti. Voto: MARTY MCFLY.

Fatima Hassan – La tizia che aspettava miracolosamente un figlio e ha per questo un nome fortemente didascalico.

Qualcuno (tipo me) aveva criticato preventivamente le scelte fatte per la sua dieta, ma alla fine ha avuto ragione lei: il tenero pargolo è grande e grosso, sorride come un raggio di sole ed è persino immortale. Ecco cosa succede quando ci si ingozza di verdura marcia. Nel dubbio, però, non fatelo a casa. Voto: PICCOLA PESTE.

La grande sorpresa di From 3 – Il padre di Victor – Eh, il padre di Victor.

Eh, il padre di Victor. In un certo senso. Nell’altro, boh. Voto: EH.

Credits: MGM+

Elgin Williams – Il tizio che vede le geishe morte.

Come avevamo già immaginato una settimana fa, porta avanti il bluff con la stessa abilità di un pokerista che balla sul tavolo verde non appena si ritrova un asso tra le mani. Risultato? Beccato in pochi secondi, rimpiazzato da una geisha putrefatta e torturato da Boyd e da Sara. Bene così. Voto: FOLD.

Smiley – Il mostro che sorride.

Ma che bel bambino. Che tenerone: sorride. Sorride ancora. E ancora. Sì, forse sorride un po’ troppo. E temo pesi più dei 3-4 chili canonici di un neonato, ma mi sembra sia tutto ok. Attendo il momento del primo ruttino, ma ci siamo no? Il nonno non vede l’ora di accoglierlo tra le sue braccia e giocare con lui. Un tenero momento per la drammatica From 3. Voto: SMILE.

L’Uomo in Giallo – Eh, l’Uomo in Giallo.

Sì, chiaro: Jim non è stato il massimo in questa stagione. Ma la sua reazione mi pare un po’ eccessiva. Voto 0 (per la pazienza).

From 3 Awards – Decima puntata – I Premi del Mostro

Credits: MGM+

Eccoci qui col momento meno atteso delle ultime pagelle di From 3, atteso per il solo fatto che siano finalmente le ultime. E oggi si eleggerà il Player of the Season, ovvero il personaggio migliore della stagione. Prima di procedere, passiamo in rassegna i vincitori dei premi precedenti: visto che non avevano il minimo senso se presi individualmente, ne hanno ancora meno se li si mette insieme senza dare un contesto a ognuno di essi. Serve a qualcosa? Assolutamente no. Ve li rifilo lo stesso? Ci mancherebbe altro.

I vincitori precedenti:

– Il menù della settimana Award – Antonio Casu.

Lo Spezzatino Award – Uno spezzatino di manzo avariato con cavoli in pastella.

Il piatto preferito di Fatima Award – Una poke di tonno e salmone putrefatti con cavoli marci, olive in salamoia dalla tipica colorazione lilla, altre cose che non penso di voler approfondire e salsa fantasia, scaduta il 10 febbraio del 1994.

Il Mauro Repetto Award – La solita giacca di Boyd.

Il Jorah Mormont Award – Elgin.

Il Dragon Ball Award – Henry.

L’X Factor Award – Jasper.

Il Monster Daily Award – Una sveglia impostata sulla voce “Anghkooey” (ripetuta in loop).

From 3 Awards – Il POTS Awards.

Ok, eleggiamo il personaggio migliore della stagione, ma secondo me avete già un’idea di dove potrei andare a parare. Nel senso: eleggerò la madre di Victor? Il padre di Victor? Il presunto padre di Victor? La presunta madre di Victor? Il vero padre di Victor, anche se bisogna capire meglio? La vera madre di Victor, reincarnata in una sua coetanea? La prozia di Victor? Il bisnonno di Victor? Cosa cavolo sono i bisarcavoli? Il burattino di Victor? Il nuovo Victor? Sara, dopo esser stata massacrata dalle sgradevoli visite a casa di Victor? Elgin, uno che dovrebbe vestirsi come Victor? Jim Matthews? Dai, ovviamente è Victor l’unico possibile vincitore del POTS Award. Complimenti a lui e un saluto alla sua famiglia, qualunque essa sia.

Grazie a tutti per avermi seguito in queste strampalate pagelle. Alla prossima stagione? Chissà.

Antonio Casu