Lo ripetiamo fin da quando Hanno Ucciso L’Uomo Ragno ha avuto inizio. Fin da quando abbiamo avuto la possibilità di vedere i primi due episodi in anteprima: ‘sta Serie Tv non è soltanto il titolo record di Sky Original degli ultimi otto anni. Non è soltanto la leggendaria storia degli 883: è anche la storia di tutti noi. La vostra, la mia. E anche se siamo qui per pagellare – come ci piace dire e fare fin dai tempi di X Factor – prendendola sempre un po’ sul ridere, qui da ridere non c’è niente.
Perché Hanno Ucciso L’uomo Ragno è finita, ma ci mancava già prima che finisse. E gli ultimi due episodi finali sono stati soltanto la ciliegina sulla torta, la consacrazione ufficiale di qualsiasi malinconia che avevamo già provato nei precedenti sei episodi. Solo che in quel caso era una malinconia felice. E invece adesso è pesante. Perché venerdì prossimo Hanno Ucciso L’uomo Ragno non tornerà , diventando parte della nostra nostalgia. E quindì sì: pagelliamoci sopra, ma da ridere ci sarà ben poco. E a dirvelo sono io, che oramai per deformazione personale pagello tutto nella mia mente come se fosse un meccanismo automatico. Perché da ridere, quando ho visto Mauro Repetto (qui tutte le informazioni sul personaggio) come un pesce fuor d’acqua che cerca di trovare di nuovo una propria dimensione in un mondo che lui stesso aveva creato, non c’ho trovato niente.
Dal Silvia & Max Pezzali in versione Romeo e Giulietta a Pierpaolo con la sfera di cristallo: le pagelle del finale di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno
Silvia Atene – Voto: Come mai
Nella precedente puntata ci siamo sbagliati tutti. Silvia Atene (qui tutte le informazioni sul personaggio) non aveva capito niente. Aveva bloccato i centralini di casa Pezzali soltanto per avvisare il cantante emergente di aver finalmente lasciato Alessandro detto solo Ale. Non abbiamo mai visto qualcuno comunicare al proprio migliore amico bestfriend forever di aver lasciato la propria spina nel fianco con gli stessi occhi con cui l’ha fatto Silvia. Roba che, se sei emozionata così, quella non era mica una relazione, ma una condanna per gli arresti domiciliari. Quindi ritrattiamo: Silvia non aveva capito di voler stare con Max Pezzali nella precedente puntata – quando ancora si potevano incontrare senza Cecchetto che organizzasse Rave Party – ma durante le ultime due, quando gli 883 erano una specie di Di Caprio e Orlando Bloom in versione italiana. Tutto ‘sto giro durato otto puntate e più di tre anni per arrivare lì, di fronte all’unica cosa che di Silvia ci è rimasta: Come mai.
Che poi se ci pensiamo va bene così. Lo aveva detto anche Achille Lauro (qui tutte le informazioni sul cantante) durante una puntata di X Factor: a un certo punto si arriverà a ringraziare quella disgrazia che ci è costata la salute mentale. Soltanto per quello che è successo dopo. Per Come Mai, la canzone più dedicata di tutte. Quella che ti fa chiedere Ma come mai? Ma chi caz*o sei per farmi questo? Eh amico, chi è. E’ Silvia Atene, chiunque essa sia.
Claudio Cecchetto – Voto: Non me la Menare
Un Dio. E non solo della musica, che sia chiaro. L’unico che riesce ad aver ragione anche quando chiaramente non ce l’ha. Che nasconde le facce degli 883 come se fossero dei latitanti, che si dimentica di fargli un contratto e dargli dei viveri dopo un album primo in classifica per mesi e che poi, alla fine della serie, dice anche che a lui non sfugge mai un caz*o. Se chiedete a noi, Claudio Cecchetto in Hanno Ucciso L’Uomo Ragno è un mix tra Patriota di The Boys, un personaggio a caso di Quei Bravi Ragazzi di Martin Scorsese e con un tocco di Dexter, che non sai mai se è lì per salvarti o per rovinarti. Un sogno, un Dio. Anche se sì: di tanto in tanto noi l’abbiamo pensato. Lo ammettiamo: non ce la menare, Clà . Spiattella gli impresentabili su tutti i palchi che conosci, che tanto loro mica parteciperanno al Festivalbar, lo vinceranno direttamente. Parola del futuro.
Pierpaolo – Voto: Sei un mito
Prelevate Pierpaolo ovunque egli sia, e portatelo qui. Fate sì che ci sistemi la vita come ha fatto con gli 883, quando ancora erano ripudiati pure da Cecchetto con genitori annessi. Perché senza Pierpaolo chissà dove sarebbero adesso Max Pezzali e Mauro Repetto. Se da quella piscina si sarebbero mai alzati per andare a fare uno dei concerti più importanti della loro vita. Noleggiate una gru. Andate ovunque sia e portatelo da noi per produrci la vita, che qui è un casino. E noi di un tipo come Pierpaolo che ci massacra svegliandoci dal letargo ne abbiamo bisogno ogni giorno. Un mito. Sei un mito.
Cisco – Voto: La dura legge del gol
Cisco (qui tutte le informazioni sul personaggio), nelle ultime puntate di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, non c’è quasi. Ma c’è sempre. Come nella vita. Resta in quella sala giochi mentre Max demolisce e ricostruisce l’intera carriera. E Cisco lì, a guardarla dalla televisione dopo aver dato le dimissioni come traslocatore e autista. E se chiede di andare con loro a Riccione la risposta è no: ‘sti ingrati. Ma li perdoniamo. E in futuro lo farà anche Cisco. Perché non esisterà concerto in cui non sarà nascosto tra il pubblico, guardando gli amici diventare dei cantanti. Ma sempre in mezzo alla folla. La folla a cui appartiene. Da cui può osservarli cantare le canzoni scritte in tavernetta quando erano solo due impresentabili ragazzi di provincia. E anche da lì, potrà fare quel che ha sempre fatto: alzarsi dalla sedia lentamente e rimetterli in riga. Soccorrerli di nuovo. Perché tanto loro non capiscono un ca**o, è un po’ come nel calcio.
Gli 883 – Voto: Gli anni di “Qualsiasi cosa fai”, gli anni del “Tranquillo, siam qui noi, siamo qui noi”
Siamo giunti alla fine. E’ finita Hanno Ucciso L’Uomo Ragno, e adesso sono finite anche le pagelle. Però non sono finiti gli 883. Non davvero, almeno. Perché questi episodi finali richiamano quel che accadrà dopo solo poco tempo dal successo. Quando Mauro Repetto capirà di doversi costruire una nuova dimensione e Max di dover abituarsi a camminare da solo, senza la spinta di chi ha retto la baracca anche quando crollava. Eravate stati avvisati: non ci sarà molto da ridere. Perché lo stomaco è andato sottosopra diverse volte durante questi ultimi due episodi, quando abbiamo visto Mauro cedere alla consapevolezza di non aver davvero un ruolo, di dover ancora cercare il suo “tanto così” che gli manca, e Max trovare la forza di fare quel che il suo migliore amico ha sempre fatto: reggere, appunto, la baracca.
Gli 883 nel finale sono davvero finalmente gli 883. Anche se a un passo dal saluto. Un saluto che però possiamo definire ufficioso, perché Mauro Repetto sul palco con Max Pezzali ci salirà ancora. Lo sorreggerà ancora. Ovunque. Da qualsiasi parte del mondo si trovi. Ed è questo lo spirito degli 883. Il vero intento del successo Sky: l’amicizia che resta, anche quando si va via. Qualsiasi cosa fai, stai tranquillo siamo qui noi. E così Hanno Ucciso L’Uomo Ragno giunge al termine, e non possiamo far altro che chiudere il cerchio di questo straordinario capitolo tutto italiano con un breve recap di tutto quel che abbiamo imparato:
- Le rane hanno numerose funzioni.
- Di ringraziare ogni giorno Raffaele detto Lello per aver assolto i tuoi doveri di padre, lasciando il tuo furgone con la cassetta giusta al padre di Max. Per esserti tatuato una ragnatela sulla mano. Per aver incontrato Massimo Pezzali e Mauro Repetto e avergli raccontato di come la società sia una piaga pazzesca. La tua insoddisfazione non è stata vana, e grazie a questa sono state salvate generazioni intere.
- Se ti scegli le persone giuste, ti sentirai una rockstar ogni giorno della tua vita.