E basta così, però. Perché manca un solo appuntamento alla fine di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno (qui per scoprire cosa c’è di vero nella storia e cosa sia stato romanzato) e noi siamo già pronti a fare una denuncia di scomparsa, a incatenerci di fronte agli studi Sky per supplicare una seconda stagione. Anche se dovete metterci altri tre anni. Va bene. Volete fare come Stranger Things? Tornare quando oramai Matteo Oscar Giuggioli ed Elia Nuzzolo avranno l’età giusta per interpretare Al Bano e Gianni Morandi? Va bene. Va bene anche così, basta che ci dite che Hanno Ucciso L’Uomo Ragno ritornerà , anche a costo di metterci in pace l’anima, sederci e aspettare. Altrimenti qui è complicato, troppo complicato.
Il quinto e sesto episodio sono giunti al termine troppo velocemente e con un’altalena di emozioni inaddomesticabili. Noi qui siamo gente sensibile, non potete metterci di fronte Mauro Repetto (qui tutte le informazioni sul personaggio ispirato al cantante) e Max Pezzali (qui tutte le informazioni sul personaggio ispirato al cantante) in preda a una crisi esistenziale senza pensare che poi questo non ci condizioni tutto la giornata. O i prossimi sette giorni. Noi penseremo a ‘sti episodi almeno per tutta la settimana. E nel frattempo che aspettiamo che passi, pagelliamo.
Da Cisco offerta Auto&Frasi motivazionali a Max Pezzali che esaudisce il suo più grande desiderio: uscire dalla friendzone. Ecco le pagelle della quinta e sesta puntata
Claudio Cecchetto – 7
Claudio Cecchetto è colui che li scopre e gli consegna il futuro che conosciamo, ma chissà perché in Hanno Ucciso L’Uomo Ragno sembra il villain della Marvel pronto a distruggere l’intero universo. Qualche volta li guarda come se non volesse mai più rivederli, come se volesse mettere fine alla loro carriera e invitarli ad andare insieme a Lello a vendere elettrodomestici. E per un attimo sembra effettivamente pronto a farlo, perché anche basta con i racconti di provincia. Quindi ci si risentiamo chissà forse l’estate prossima. Fa a pezzi i sogni del duo con la stessa facilità con cui dimentica di averlo fatto, per poi riproporgli nuovamente l’album.
Claudio Cecchetto in Hanno Ucciso L’Uomo Ragno è un’allucinazione colletiva meravigliosa. Un mix tra adesso ti costruisco il futuro & adesso ti distruggo la vita. Per fortuna che conosciamo la realtà dei fatti, altrimenti avremmo sinceramente creduto che potesse tirar fuori il guanto dell’infinito nell’ultima puntata. Salvo colpi di testa, Max Pezzali e Mauro Repetto dovrebbero essere al sicuro.
Silvia – 8
In questa puntata Silvia (qui tutte le informazioni sul personaggio) viene finalmente digerita. Svestendo i suoi panni da Angelina Jolie di Pavia, Silvia diventa una persona tale e quale a noi, normale, ordinaria. Legata a un fidanzato che la tiene stretta sotto ricatto emotivo facendole pensare al compleanno della nonna di novant’anni, che non può di certo ricevere adesso il brutto colpo della loro separazione. Se non fosse che la nonna non sappia minimamente chi cavolo sia, ‘sta Silvia. Non ci vuole molto per far sì che la ragazza capisca che avere accanto Massimo Pezzali sia molto meno frustrante di aver accanto la reincarnazione di Sheldon Cooper ma con una laurea in giurisprudenza. E provate a darle torto.
Ci ha messo sei episodi, ma ehi: l’importante è arrivare alla conclusione prima che la serie giunga al termine, ed è addirittura stata in anticipo di due puntate. Mica come Joey che, in Dawson’s Creek, aspetta gli ultimi dieci minuti dopo sei stagioni. E anche con un ottimo tempismo, perché si accorge di provare questo amore immenso proprio quando Massimo Pezzali, lo sfigatello del liceo, diventa Max Pezzali. Che non si dica che Silvia non sia una persona lungimirante.
Pierpaolo – 9-
L’Arcangelo Gabriele di Hanno Ucciso L’Uomo Ragno. Il tramite tra gli 883 e Claudio Cecchetto. Eccolo qui, Pierpaolo (qui tutte le informazioni sul personaggio). Un tipo che, a guardarlo, ha già raggiunto tutti i traguardi possibili ed è pronto a compiere il miracolo di far diventare davvero dei cantanti Max e Mauro, ma che in realtà non ha mai prodotto nessuno. Sono il suo esperimento e il suo riscatto, la prova del nove per dimostrare a Cecchetto di saper fare questo lavoro e anche di saperlo fare alla grande. E lo fa, cavolo.
Quando arriva a Pavia vorrebbe tornare indietro e dimenticare quel bar e le 106 farmacie, teme che gli 883 possano scrivere una canzone sui water della città , ma poi ritorna in studio e si ricorda perché ha deciso di diventare la Croce Rossa degli 883. Lui ancora non lo sa ma, come Silvia, anche qui va premiata la lungimiranza. Bravi tutti, ma Pierpaolo che produce Hanno Ucciso L’Uomo Ragno un po’ di più.
Cisco – 10
Lui è il capotreno dei sogni di Max Pezzali. Ci mette due anni ad ascoltare la prima canzone e ha dovuto aspettare che passasse in radio con ottimo tempismo, ma senza il suo aiuto gli 883 non sarebbero riusciti neanche ad arrivare in autostrada. Diventa il loro autista abusivo che li scarrozza da una parte all’altra, trasformandosi in anche in un facchino e traslocatore all’occorrenza. Insomma, che gli dedicassero una canzone era il minimo, e che alla fine diventasse l’amico di tutti noi lo era altrettanto. D’altronde potrebbe essere definito come parte degli 883. Come il tipo della band che partecipa ma che sta dietro le quinte, come ai tempi dei Blue in cui a malapena ricordavamo chi fossero Anthony e Simon. Ma per fortuna noi di Cisco ci ricordiamo ancora, anche oggi che di anni ne sono passati 30.
Gli 883 – 10+
Loro guardano tutto quel che gli sta intorno esattamente come nell’immagine qui sopra: come se fosse, sempre, l’anticipazione di – citiamo testualmente – un’incu***a. Per tutta la puntata reagiscono meccanicamente a tutto ciò che gli viene detto di fare. Sballottati da Pavia a Milano, si trasferiscano nella città delle occasioni finendo per vivere con artisti pronti a fare le valigie per Ibiza e non vedere l’immagine di Cecchetto neanche in fotografia, un Fiorello che non ha ancora capito se voler cantare o presentare e un gruppo di modelle che fanno entra ed esci da quella cosa come se fosse la stazione di una metro.
E così cominciano a cantare, a raccontare della sua gente delle sue manie, dei giri in macchina fino alle tre. Ma Cecchetto dice no: basta racconti di periferie e di cittadine, alla gente non potrebbe importare di meno. Ma vaglielo a raccontare adesso, con Un Deca che oramai è Patrimonio Unesco consacrato. Gli 883, di fronte a quel no, sono pronti per tornare a Pavia, a dire basta, a ricominciare da dove si stava peggio.
Ma a Mauro Repetto (ma che fine ha fatto nella realtà ?) e Max Pezzali basta un commesso di negozi d’elettronica per scrivere la canzone della vita, basta un toast in un bar di Pavia. Roba che, se anche noi riuscissimo a prendere ispirazione dall’ordinarietà della nostra vita, adesso saremmo miliardari e in cima a tutte le classifiche. Ma loro non sono mica noi. Sono gli 883. E così scrivono l’hit del secolo, tirando giù dal letto Pierpaolo e Cisco, rincorrendo un Cecchetto che aspettava solo loro ma si era dimenticato di comunicarglielo. E ci lasciano con un messaggio: tu nel dubbio ritentatela, che magari si sono soltanto dimenticati di dirti che stai per diventare il cantante di una generazione intera.
Lello – 8 1/2
Lello voleva girare il mondo e fare della sua vita In to the Wild, ma alla fine – senza saperlo – si è sacrificato in nome degli 883. In nome della hit generazionale Hanno Ucciso L’Uomo Ragno. ‘Sto scherzetto giunto alla soglia dei trent’anni ti è costato qualsiasi cosa, ma guarda cosa hai combinato amico: tu hai creato gli 883 e neanche lo sai. Ma vieni qui e fatti abbracciare, che ti dobbiamo tutte le canzoni che abbiamo ascoltato negli ultimi trent’anni.