È ormai da quindici anni una delle serie tv più amate, odiate, venerate, criticate e chiacchierate. Ha diviso più il suo finale che la disputa Zidane-Materazzi nella finale dei mondiali 2006. A dieci anni dalla conclusione il suo ricordo ancora riverbera nei cuori dei fan e accende discussioni in tutto il mondo. Ma ora con Lost è giunto il momento di mettere da parte la serietà e fare quello che ci riesce meglio: sclerare. Ma in un modo allegro, positivo, che vada oltre la serie in sé e svisceri la più importante delle verità:
Perché a nessuno dei personaggi di Lost è venuto in mente di brevettare l’isola?
Cioé questo mondo si regge sul capitalismo, sul denaro e sullo smodato desiderio di trarre benefici economici da qualsiasi cosa, e volete dirmi che nessuno dei protagonisti di Lost ha tentato di sfruttare economicamente la miniera d’oro nascosta nelle membra dell’isola? Mah. Dovevamo capirlo da questo che non c’era da fidarsi della sceneggiatura di J.J. Abrams e che qualcosa di inspiegabile si sarebbe presto profilato all’orizzonte. Tipo mezza trama.
Ma visto che non siamo riusciti a trovare risposta al mistero dei misteri abbiamo deciso di stravolgere il nostro approccio lasciando da parte la serietà deposta all’inizio per far spazio alla seconda cosa che sappiamo fare meglio: dare i voti ai personaggi. In particolare darglieli come direbbe Renè Ferretti: “a ca**o di cane”.
Così, perché oggi abbiamo voglia di dare del cane a Jack Shephard e farci due risate su Lost come non ce le facevamo dai tempi in cui si cercava di capire cosa ci facessero degli orsi polari su un’isola tropicale sopra le Fiji.
Dunque bando alle chiacchiere, si apra l’arena con le pagelle di Lost.
Jack Shephard: eroe borghese. Voto 3
Nella figura di Jack si concentrano così tanti cliché da mettere a dura prova persino i personaggi più comunemente stereotipati della tv degli anni ’90. Leader designato che però “non vuol” essere leader, passa 5 stagioni su 6 a dire “gnooo lasciatemi stare voglio una vita tranquilla” più di Tricarico a Sanremo 2008. Buono per eccellenza, povero di sfumature ma ricco di cringe. Un privilegiato un po’ wannabe vittima col complesso dell’eroe. In pratica Jon Snow trasferito ai Tropici, ma con un titolo di studio e un tatuaggio demmerda.
Eroe borghese, noioso e scontato. Voto 3.
Kate Austen: il patriarcato che fa comodo. Voto 4
Non capisco perché si voglia abbattere il patriarcato quando le donne hanno notoriamente avuto grandi vantaggi dal sistema maschilista sia nella realtà che nella finzione. Guardate Kate: sembra piccola e innocua, una ragazzina tutta ossa e lentiggini. E così facendo ha fregato letteralmente ogni essere umano che sia capitato nella sua vita manco fosse un Cavallo di Troia. In più naufraga sull’isola e si guadagna l’interesse di tutti i più o meno designati leader macho dell’isola nonostante fossero consapevoli di chi portasse le manette in aereo. E se non sei Claire Underwood allora è perché sei bona. Su, siamo onesti.
Femminismo a convenienza. Voto 4.
John Locke: come mio nonno e gli asparagi pugliesi. Voto 7
A me John Locke sta simpatico anche solo per il fatto di ricordarmi mio nonno quando mi portava a cogliere asparagi nel ’96, ma non posso negare come la sua cieca fiducia nell’isola a una certa avesse stancato più dell’uso della parola ‘resilienza’ durante il primo lockdown. Ma Locke è Locke. Gli si vuole ben per tante ragioni. Per aver avuto un passato difficile, per aver perseverato come noi non siamo in grado di fare dopo manco due giorni di dieta. E per averci aperto le porte di un mistero da scoprire.
Se le sue azioni sconclusionate non avessero portato alla morte di Boone avremmo potuto dargli anche di più. Ma ci accontentiamo. Voto 7.
James ‘Sawyer’ Ford: nessuno è profeta in patria. O in Lost. Voto 9
Il più bel naufrago degli stati del sud è l’esempio concreto di come in questo mondo nessuno sia profeta in patria. O su un’isola deserta. Specialmente se raccatti tutti gli averi dei superstiti per poi scambiarli volgendo il trade a tuo favore. Che a vederlo da fuori sembra bruttissimo ma nella realtà i paesi occidentali ci hanno fatto una fortuna: si chiama capitalismo ed è quello che vi permette di comprare il Bauli a Natale. Nessuno capisce le ragioni di Sawyer, pensano tutti che sia uno stro**o egoista e nessuno che chieda “ma come sta Sawyer?” Eppure non è che manchi il tempo su un’isola deserta. Nessuno che colleghi la sua passione per la lettura ai commenti sempre arguti per trarne fuori la conclusione più ovvia: gli mancava la mamma? No, poteva essere più utile di quanto Jack e comitiva gli abbiano concesso.
TeamSawyer. Voto 9.
Hugo ‘Hurley’ Reyes: coolest dude ever in Lost! Voto 10
Quante cose ci sarebbero da dire su Hurley. Quante ragioni per elevarlo a personaggio più figo di Lost. Prima vera icona della body positivity in tempi non sospetti. Ragioniere dei naufraghi, lucido osservatore delle dinamiche del gruppo e fantasioso organizzatore di golf arrangiato. Un ibrido tra un grande Lebowski senza occhiali da sole e White Russian e Israel Kamakawiwo’ole senza ukulele. L’unico che abbia saputo fare di necessità virtù. E a cui vorrei tanto chiedere quale sia il segreto per mantenere ricci setosi e non intricati al mare.
Insostituibile. Voto 10.
Sayid Jarrah: hobby di dubbio gusto. Voto 2
Sayid, uomo dalle mille sfumature, dal quale non sai mai se aspettarti un mazzo di fiori, una testata o una cura medievale gratis con forbici e pinze. Non che il passato debba necessariamente marchiare una persona a vita, però non è che il lupo sembri tanto aver perso il vizio.
E anche se così fosse il ragazzo ci sembra un po’ confuso. Voto 2.
Claire: unica mamma pancina che ci piace. Voto 8
La guardi e sembra piccola e delicata. Intanto con un pancione pronto a sfornare la pagnotta da un momento all’altro Claire Littleton: ha preso un aereo pronta a spararsi un viaggio intercontinentale, è sopravvissuta – senza neanche perder conoscenza – a un impatto post caduta del velivolo, a un rapimento, esperimenti in laboratorio e una dieta a base di cocco, papaya e spaventi quotidiani. Tutto cavandosela con dieci minuti di false doglie e un po’ di amnesia. Provateci voi.
Wonder Claire! Voto 8.
Jin e Sun Kwon: meno terapia di coppia, più botanica. Voto 7
La cosa che ho apprezzato di più di entrambi i coniugi Kwon è stata la capacità di guardare in faccia la realtà e accettare la presenza all’interno del loro matrimonio, di oggettivi problemi da risolvere. Senza entrare nel merito, lode quindi all’approccio old school che alla terapia di coppia sostituisce il tempo dedicato a un sano hobby. Botanica per Sun, pesca per Jin. Due hobby pratici, utili e funzionali al nuovo stile di vita isolano.
L’avessero fatto anche in Korea si sarebbe risparmiati un sacco di problemi. Voto 7 a entrambi.
Charlie Pace: ‘Lost in’ messa, droga e rock’n roll. Voto 5
Charlie Pace è uno di quei personaggi che non riesci mai a capire su che terreno giochi. Un giorno prima si droga, quello dopo si disintossica, una settimana dopo è come Zeno Cosini con l’ultima sigaretta, quello dopo ancora erige chiese alla Vergine Maria. In tutto questo l’unica cosa chiara è che mettesse lo smalto molto prima di Fedez e nessuno ne ha fatto un caso.
Troppo confuso. Voto 5.
Shannon Rutherford: se la vita ti dà limoni tu fai un Moscow Mule. Voto 6 e mezzo
Se c’è una persona che ha capito davvero come sfruttare l’isola senza troppi pipponi attorno, quella è Shannon. Perché affannarsi alla ricerca di soluzioni per sopravvivere quando ti piove addosso l’occasione di fare una vacanza gratis, su un’isola tropicale, assieme a una ventina di altri sconosciuti? Meglio armarsi di asciugamani e crema solare e trarre il meglio da una situazione unica. Tanto, finché ci sono gli altri a portarti dell’acqua…
Voto 6 e mezzo.
Boone Carlyle: problemi di fisica. Voto 6
È chiaro che quando a scuola spiegavano fisica Boone doveva essere impegnato a chattare con la ragazza su Messenger. Per quanto il povero ragazzo fosse più manipolabile di uno yo-yo era abbastanza chiaro che salire su un aereo non proprio in gran forma in bilico su un’altura non fosse la più brillante delle idee. E infatti…il resto lo sappiamo. Pace all’anima sua ma speriamo che nella prossima vita diventi più skillato.
Voto 6 di incoraggiamento.
Michael Dawson: quello che gli altri di Lost non dicono. Voto 6
Sufficienza di incoraggiamento anche per l’uomo più maledetto dai fan di Lost e tra quelli più odiati delle serie tv. Eppure per quanto la pancia urli ‘mortacci sua’ è difficile immaginare comportamenti diversi se ci si prova a mettere nei panni del povero Michael. Uno che in fondo voleva solo proteggere il figlio, un po’ ingrato e un po’ stronzetto, e nel farlo ha pestato una merda più grande del suo piede. E vabbè, gli facciamo causa?
Vittima degli eventi. Voto 6.
Walter ‘Walt’ Lloyd: ma che te strilli? Voto 4
Parliamo piuttosto di quanto insopportabile fosse Walt. Un ragazzino che avrà avuto pure i suoi traumi, per carità, ma che ha speso letteralmente tutto il tempo sull’isola a far crepare di paura il padre, già stressato dalla gelosia di Jin e dal lavoro alla zattera. Poi a distanza di anni ancora non si è capito: 1. perché ‘sto ragazzino si fosse fatto prendere dagli altri come una bambola di pezza, 2. che cavolo di potere avesse?! A parte far casino. Voto 4.
Desmond Hume: il Verne dei poveri. Voto 3
Cioè Desmond si è innamorato, ricambiato, di una che caga letteralmente soldi e tutto ciò che ha visto è stato il disprezzo del suocero, di cui s’è fatto una malattia al punto da scappare in barca a vela solo per potergli dire “hai visto che so’ figo pure io??” Cioè, Desmond: ma prendi soldi e fidanzata e vattene a vivere in pace a Malibù, ma che te frega! No. Il nuovo Verne, il giro del mondo in 80 giorni. Quello che gli è successo dopo a questo punto si chiama karma. E poi Desmond, lo vogliamo mollare quest’accento scozzese o continuiamo a parlare tutta la vita con i sottotitoli? Voto 3.
Benjamin Linus: l’ambientalismo vero di Lost. Voto 9
Se l’essere umano rispettasse la Terra come Benjamin Linus rispetta l’isola di Lost vivremmo in un mondo in cui poter dare soggiorno anche agli alieni di mezza galassia. Tutti criticano Linus per i suoi metodi e nessuno gli riconosce la dedizione unica e vitale a un’isola che è praticamente un paradiso in Terra…se non fai girare le scatole al tizio che diventa fumo nero. E infatti come gli fanno perdere potere sull’ex Dharmavilla il piccolo agglomerato urbano va in malora. La miopia dei mediocri.
Voto 9 all’unico vero genio dell’isola.
Juliet Burke: la rivincita delle bionde. Voto 8
Avete visto cosa succede a dire che le bionde sono tutte un po’ svampite? Che poi vi arriva sull’isola di Lost una con un cervello e un CV che vi fa un c**o così! Kate compresa, che fa tanto la tosta ma poi sembra avere la tempra morale di un “manifestante” a un comizio di Michael Pence e al massimo può discutere di armi e stivaletti da rodeo. Juliet vero cervello della banda, vittima della follia eroico-borghese di Jack.
Miglior personaggio femminile. Voto 8.
Richard Alpert: corrispettivo maschile di Lost del personaggio di Isabella Rossellini in La Morte ti fa Bella. Ma con un miglior eyeliner. Immortale (in tutti i sensi). Voto 9.
Ana Lucia Cortez: Secondo me sarebbe bastato ridere un po’ di più, sorella. Voto 4
Mr. Eko: uno naufraga su un’isola deserta e pensi che per lo meno si liberi dall’oppio dei popoli e poi t’arriva un Mr. Eko che costruisce chiese, battezza neonati e fa di tutto un discorso di fede. Che ansia. Voto 3.
Libby Smith: quando essere nel posto sbagliato al momento sbagliato prende forma nella figura di Libby. Conferma che a farsi gli affari propri si campa cent’anni. Povera. Voto 6 di incoraggiamento.
Nikki e Paulo: il ridicolo e l’inutile che fanno il giro completo per diventare epicità. Ma comunque inutile. Anche qui, l’azione del karma che prende forma in loro due. Voto 5.
Daniel Faraday: è vero che viaggiare è un toccasana ma per certe patologie sarebbero meglio le benzodiazepine. Pessima scelta ma notevole lo sforzo. Voto 7.
Miles Straume: sarcasmo e senso dell’umorismo che se la battono con Sawyer mantenendo un dignitosissimo livello di epicità. Per non parlare di un dono che può tornare sempre utile., specie se al posto di fare cose strane su un’isola lo sfrutti per chiedere i numeri del Lotto. Resta comunque voto 8.
Charlotte Lewis: i risultati della friendzone. Voto 5.
Frank Lapidus: praticamente un Chuck Norris con una patente di guida per l’aviazione civile e un senso dell’umorismo migliorato. Ci piace. Voto 8.