Siamo quasi ai titoli di coda in questo viaggio paxerello nella cucina di MasterChef 13. Un viaggio in cui siamo stati accompagnati dai nostri geniali amici di Rai’i – Remake all’italiana, ai quali dobbiamo la copertina di oggi. Il cooking show più amato d’Italia ci ha trasportato lontano, alla scoperta di sapori, colori e ricette provenienti da ogni angolo del globo. Insomma, Jules Verne necessitava di 80 giorni per fare il giro del mondo, a noi ci è bastata una puntata di MasterChef e un cuoppo di Cannavacciuolo.
Ciliegina sulla torta, non c’era Iginio Massari, ma una combo letale di cinema e arte culinaria. Dateci una valigia, un buon film e dello street food da sgranocchiare e noi siamo le persone più felici del mondo, se a questo aggiugete Davide Scabin è davvero il top.
Appello agli autori di MasterChef: quando deciderete di fare un’esterna dedicata alle serie tv io offro la mia disponibilità da commensale. Tanto nel dare i voti ad aspiranti chef ho una certa esperienza. Ci conto.
Fatti i dovuti appelli è ora di tornare alla nostra attività preferita: dare i numeri con le folli Pagelle di MasterChef 13.
Michela – Voto 5
5 cellulari nella grembiule gold, baby non richiamerò.
L’era delle Golden Pin è finita, ma le occasioni d’oro continuano a fioccare per la nostra villain preferita. A un passo dal baratro, un grembiule giallo fa capolino nella MasterClass. È come un raggio di sole dopo una tempesta, bello come l’opulenza di un fagiano che spicca il volo alla volta della balconata.
Non importa a che stadio sia la gara, la regola che a vincere sia la brigata più caotica non si smentisce.
In realtà se vi dicessi che non sono contenta mentirei. La spicy queen di questa edizione è il giusto mix tra malvagità da villain, cazzimma da main character e vibrazioni creepy da voce fuori campo di un true crime.
Eleonora – Voto 7
Eleonora intenta a impiattare nella Mole Scabiniana con il coltello a portata di mano, più che Profondo Rosso mi ricordava Wendy Torrance di The Shining. Ovviamente a interpretare Jack Torrance c’era chef Scabin, ma questo era sottinteso. Alla fine sempre di cinema horror si parla (qui vi abbiamo parlato dei migliori film horror secondo la nostra community).
La regina delle onomatopee ha dato il suo meglio in questa puntata. Tanto ormai lo sappiamo che più parte sconfitta, più probabilità ci sono che tirerà fuori un piatto degno di una stella Michelin.
L’importante è che non tiri fuori la stella Michielin, ne abbiamo già avuto abbastanza con X Factor (scherzo Francy, di te non ne avremo mai abbastanza).
A tradirla è stato solo il gelato squacquerone del Pressure Test, ma per fortuna c’era chi aveva fatto di peggio. E anche per questa volta la principessa sull’onomatopea è salva.
D’altronde, i suoi versi sono un po’ come le canzoni di Blanco: non si capisce nulla, ma non ostacola la strada verso la vittoria.
Ora non è che gliela voglio menare eh, l’importante è sempre mantenere la calma, anche quando qualche problema tecnico ti impedisce di sentire la tua voce interiore. Anche perché a MasterChef 13 non c’è mica Gianni Morandi armato di scopa. Al massimo c’è Antonino Cannavacciuolo armato di cuoppo, o Settimino armato di Salame-porro. Va bene lo stessooooo.
Niccolò – Voto 6
Non mi sento taaanto bene. Direbbe Ghali, e lo diciamo pure noi considerando gli infarti multipi che abbiamo avuto nel guardare questa puntata di MasterChef 13.
Quando il gioco si fa duro, i duri indossano il grembiule giallo. Il resto è storia. Ormai tra le reazioni più memabili della storia abbiamo la faccia di Mahmood quando ha vinto Sanremo contro Ultimo, la faccia di Angelina Mango quando ha vinto Sanremo contro Geolier e la faccia di Niccolò quando ha vinto l’esterna in squadra con Michela.
Speriamo solo che dalla prossima puntata non ci sia lui a fare le veci di Kassandra in fatto di kassandrate.
Antonio – Voto 7
Il croccancino di Antonino, i croccantelli di Locatelli, io non capisco perché quando si tratta di street food siciliano si finice sempre per litigare sul nome in un modo o nell’altro.
In ogni caso, Antonio sopravvive alla grande a questa puntata complicata, non lo abbatte neanche il black lime persiano killer, o l’esterna con Kassandra. Anche se lo spirito di Lino Banfi non è riuscito a permeare il piatto della coppia in blu.
Io non ho capito bene cosa sia successo, ma sono felice che non abbiano messo le vongole con la vaniglia.
Kassandra – Voto 5
La svolta zen è arrivata anche per Kassadra, tuttavia i suoi effetti sono stati piuttosto limitati e senza lieto fine. D’altronde siamo a Carnevale e ogni Kassandrata vale.
Anche lei come Antonio non è riuscita a riprodurre lo spirito di Lino Banfi attraverso un piatto di triglie, male male.
Si dice che chi dorme non piglia pesci, e forse Kassandra doveva dormire un po’ di più cosiderando i trascorsi con l’aragosta, volgole e vaniglia e le quarantaquattro triglie.
Pensare che per un momento ho addirittura pesato che Michela uscisse prima di Kassandra, ma il grembiule giallo ha ribaltato il risultato peggio di Alessandro Borghese 4 Ristoranti.
Sara – Voto 9
Sara, non piangere, tienimi chiuso dentro questa MasterClass, rompi i tuoi giochi contro l’arroganza del moooondo.
Zitta zitta Sara si è fatta strada nella foresta ricca di imprevisti e schizzi mentali di MasterChef 13. Nascosta dietro i suoi occhiali ha deciso finalmente di venire a galla per dimostrare le sue capacità.
Nelle prime puntate non avrei mai scommesso di vederla in top 6 a un passo dalla finalissima, e invece eccola qua. Probabilmente era solo in risparmio energetico per sparare le sue cartucce tutte alla fine, ottima strategia.
Anche se noi non la perdoniamo per essersi dimenticata di Loca Loca per il suo street food del futuro.