Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate, soprattutto se si tratta della cucina di MasterChef 13. La Red Mystery Box, infatti, fa il suo ingresso sanguinario nella storia del cooking show italiano, e se la gloria prende la forma di una Golden Pin, il fallimento trascina i concorrenti direttamente al Pressure Test. Con il grande ritorno di Davide Scabin nei panni di Caronte, direttamente dal regno delle ombre. Chissà il buon Dante in che salsa interpreterebbe la sua Cyber Commedia.
Insomma, tra Golden Pin, Grembiuli bianchi che diventano neri, squadre blu, squadre rosse e Red Mystery, questa puntata mi sembra più una partita di Strega Comanda Colore che una sfida tra cuochi amatoriali. Anche perchè a fare la Strega c’è già Kassandra.
Alessandra Arcobalenoso direbbe Vivere a Colori, noi diciamo che è tempo di voti e passiamo subito alle Pagelle di questa frizzante puntata di MasterChef 13. È venuto prima l’uovo o primo lo Scabin?
La nostra guida informativa su tutto quello che c’è da sapere di MasterChef Italia 13
1) Alberto – Voto 7
MasterChef ha le sue tradizioni inderogabili. In ogni stagione che si rispetti abbiamo il/la villain, l’amico/a di tutti, la quota internazionale, la quota over, la quota bambino/a prodigio, e la quota concorrente favorito che viene eliminato in modo totalmente casuale per una distrazione imperdonabile (va letto tutto d’un fiato).
A rappresentare quest’ultima categoria per MasterChef 13 c’è il buon Alberto: il sosia di Matthew Bellamy che è stato tradito da un po’ di sabbia in un calamaro. Proprio lui, abile venditore di orate fresche nei sottoboschi veneti, ha abbassato la guardia nel mezzo del cammin del nostro Pressure.
D’altronde, si chiama Pression test per un motivo, e il buon Alberto ha male interpretato il concetto di turning point, nel senso che ha fatto il turn ma poi si è perso il point.
La guerra è guerra e solo i duri riescono a salvarsi, lo diceva anche De André con la sua famosa Guerra di Pierobot.
2) Andrea – Voto 4
Andrea aveva tutte la carte in regola per diventare il Nicky Brian di questa stagione, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo l’uovo.
Io già immagino il buon Carmain di MasterChef 11 che guarda la Red Mystery Box da casa con lo stesso spirito con cui i bambini guardano i film Horror ad Halloween. La maledizione delle uova è una cosa seria e, questa volta, a pagarne le conseguenze è l’uomo bandana di MasterChef 13.
Andrea ha faticato ad esprimere il suo potenziale anche se, almeno questa volta, non ha cotto al vapore il salame. Aspetto che alla luce del Pressure Test tattile penso di poter rivalutare. D’altronde cos’è il salame se non un porro che ci ha creduto abbastanza?
P.S.: solidarietà morale al tizio con l’onere di dover montare la clip con i momenti d’oro del percorso di Andrea, probabilmente solo in quel frangente si sono ricordati di averlo inquadrato solo quando i suoi piatti si classificavano tra i peggiori. È un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
3) Deborah – Voto 7
Non me lo aspettavo da Babbo Scabin, ringrazio tutte le galline.
Non ce lo aspettavamo neanche noi, eppure ecco Deborah trasformarsi prima nella regina delle Golden Pin, e poi nella Kim Possible di Torpignattara: esperta di spionaggio industriale e di rischiosi sifoni salutari.
Che dire follettine e follettine, se MasterChef 13 fosse una serie tv americana sono sicura che Deborah sarebbe la Gloria Delgado-Pritchett sotto le mentite spoglie di Ruth Fisher. Se vi state chiedendo come questa cosa mi sia venuta in mente, sappiate che non lo so neanche io. Ma va bene così.
Ancora non ho capito se la cuoca amatoriale era così brava sin dall’inizio, o se qualcosa è andato storto e si è ritrovata per caso sulla strada delle Golden Pin, come Zerbin al Napoli sulla via della doppietta. So solo che in entrambi i casi Cannavacciuolo è contento.
4) Kassandra – Voto 4
Dal Paddle alla brace, anche Kassandra ha fatto una Zerbinata, passando dalla panchina della discordia alla balconata da capitano di brigata.
La cosa positiva è che almeno non piange più con la stessa costanza con cui piangeva all’inizio. La cosa negativa è che questo non la rende affatto più simpatica. Se aggiungiamo la presenza di LilleSeven al suo fianco, non riesco a capacitarmi di come la brigata rossa sia finita su quella balconata.
Tuttavia, dopo anni di MasterChef, sappiamo bene che l’esterna non è bella se non è litigarella. Il menù della squadra rossa era condito con olio, saleh e un pizzico di rancore (non il cantante). Va bene lo stessooo.
P.S.: se mai dovessero fare un’edizione di Italian’s Next Waitress Model non chiamate mai Kassadra a sfilare con i piatti tra le mani. Sarebbe un esperimento più pericoloso di un qualsiasi Pression test. Anche perché dalla sfida con Scabin abbiamo capito che Kassandra non sta simpatica neanche agli Umpa Lumpa della dispensa, i quali le rubano i 5 cioccolati da sotto il naso.
5) Eleonora – Voto 7
A proposito di piatti e portamento, Eleonora si rivela la nuova Tyra Banks del servizio di sala. La pazza Fleabag di MasterChef 13 è una delle favorite alla vittoria finale, con la stessa componente di follia di Edoardo Franco, e un tono di voce lievemente più basso.
D’altronde, tra onomatopee varie e uova potenzialmente migliori di quelle di Cracco (coff coff Cannavacciuolo sembra avere più frecce di Katniss Everdeen). Ma da Phoebe Buffay che assomiglia a Fleabag e cucina come Monica, possiamo aspettarci solo grandi meraviglie.
Speriamo solo che almeno lei non inciampi sulla sabbia come Alberto, soprattutto dopo il pittoresco bacio di Giuda con l’ex villain Michela. Anche perché questa volta la personal trainer non ha nessun altare da cui fuggire, solo altarini da svelare.
6) Filippo – Voto 5
Non conosco molti architetti nella vita (in realtà non ne conosco nessuno), ma prendendo ad esempio Ted Mosby penso che un difetto comune sia quello di non riconoscere quando è il momento di fare silenzio.
Dopo questa puntata al sapore di salami, uova e frittate, non so se è più arrabbiato Cannavacciuolo con Filippo, o io con Locatelli per rubarmi le battute sulle serie tv.
La cosa certa è che come nello Squid Game coreano, anche a MasterChef 13 a vincere è una sola persona. L’importante è sempre sopravvivere ai calamari, e non tutti lo sanno fare bene, soprattutto se mbuttunat.
Detto questo, il principe sul pisello crudo dovrebbe fare più attenzione ai conigli degli chef. Soprattutto se al suo cospetto c’è il mago ScalaBin che dispensa consigli su come avventurarsi nel Fantabosco alla ricerca di funghetti furbetti spettinati.
7) Lorenzo – 6
Lorenzo è l’uomo dei Pressure Test, la maledizione del grembiule nero incombe spaventosa sul ragazzo col codino, ma alla fine ogni Pression è solo una nuova occasione per fare meglio al prossimo… Pressure. Perché il circolo vizioso del grembiule nero è come l’Inferno di Dante, chi ci entra non esce più (fatta eccezione per Dante stesso ovviamente).
Anche il suo capitano Niccolò si dimentica dell’esistenza di Lorenzo quando si complimenta con Sara per il dolce in esterna. Ma l’importante è crederci.
E sarai veloce come è veloce il vento
(E sarai) un Pressure vero senza timori
(E sarai) potente come un Cannavacciuolo attivo
Quel cuoco sarai che adesso non seeeei tuuuu!
8) Michela – Voto 6
Prendetemi per pazzo sì… pazzo per Michela.
Non è vero, non vado pazza per Michela, però qualcuno si è lamentato dei miei voti troppo alti per l’ex villain di MasterChef 13. La verità è che da quando Kassadra ha incrementato il numero di Kassandrate, mi sono resa conto che Michela è un personaggio troppo spesso frainteso.
Certo, non ci uscirei a bere un aperitivo (anche perchè la mia concezione di healty si allinea con quella di Niccolò), ma alla fine della fiera si è anche un po’ addolcita. La salsiccia della discordia e i messaggi di amore di Kassandra dalla balconata hanno momentaneamete sedato la Michela Zen, ma per il momento non me la sento di sottrarle anche la sufficienza oltre che la Golden Pin.
L’unico consiglio che mi sento di darle è di cucinare più calamari mbuttunati e meno polli bolliti, ma per il resto inizio a preparare i pop corn per quando deciderà di togliersi qualche nodo dal dito.
9) Niccolò – Voto 7
Il Medico in Famiglia di MasterChef 13 è ormai il mio stile di vita.
Se mai dovessi decidere di iniziare nuovamente la dieta penso che mi rivolgerò a lui, anche se nutro qualche dubbio sull’efficacia dell’operazione.
In ogni caso, il dott. Corelli del Sacro Cuore di Scabin ci ricorda che la felicità sta nelle piccole cose, tipo la botta di colesterolo post Paddle. Ditemi quello che volete, ma io continuo imperterrita a shipparlo con Eleonora.
10) Settimino – Voto Porro
“Alcuni scelgono di vedere la bruttezza in questo mondo, il caos. Io ho scelto di vedere il salame” – Westworld
La minestra riscaldata non va mai bene, a meno che non ci sia Settimino ai fornelli. Il grande saggio afferma che o ti mangi la minestra o ti butti dalla fiestra. E noi ci fidiamo di lui. Non c’è tapinaro o porro grande abbastanza da ostacolare il percorso dell’eroe LilleSeven.
Anche se sospetto che l’aspirante chef sia un membro segreto dei Volturi, con il compito di vigliare su vampiri e licantropi della sezione Bari e provincia. Insomma, tipo guardia forestale ma con una setta di Vampiri di mezzo.
Proprio come il capo dei Volturi, infatti, anche Settimino ha il super potere di intercettare i pensieri e i ricordi di ognuno attraverso il semplice tocco di una mano. Questa mano po’ esse fero e po’ esse piuma. Il potente membro della setta di vampiri non poteva lasciare che un semplice cooking show sgretolasse la sua copertura, per questo ha trasformato le stracciatelle in pomodori e i salami in porri.
Ceci n’est pas une salam
Gruppo Misto (Alice, Marcus, Sara, Antonio)
Alice: la bff di Kassandra che al momento si rivela un’abile personaggio secondario a supporto della villain principale. Difetto pricipale: parliæ un pœ in corsivœ amiœ.
Marcus: Il mio cuore è sempre con lui, ma non ha ancora trovato i funghetti del Fantabosco di cui parla Scabin.
Sara: come Kassandra anche lei subisce i dispetti degli Umpa Lumpa che le rubano la salsa.
Antonio: l’unica cosa che ho da dire è che nessun siciliano farà mai un calamaro mbuttunato come quello che faceva il mio nonno campano.
Ora non ci resta che stare buoni un’altra settimana e scaldare i motori per la combo Bastianich-Massari. Io sento già odore di Inferno.