Amici, ci siamo: il dado è tratto, il brodo è pronto, e la MasterClass di MasterChef 14 è servita. Mi sento un po’ come Amadeus… ah no, scusate, Carlo Conti, intento a presentare i cantanti di Sanremo. Solo che qui non si canta. O forse sì? In questa puntata del cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, chitarra alla mano, abbiamo persino assistito alla performance di un ricciolino aspirante musicista (chissà cosa avrebbe detto Bastianich).
Per un attimo mancavano solo Paola Iezzi con i suoi glitter, Manuel Agnelli, Achille Lauro king del Senato e Jake La Furia in versione riccone russo in pieno inverno (sì, sono ancora ferma alla finale a Piazza del Plebiscito). Uno spettacolo unico, insomma. Tutto bellissimo, anche i mappazzoni che inevitabilmente hanno dato lustro alla pizza surgelata che stavamo mangiando mentre giudicavamo qualcuno cucinare in 15 minuti piatti che non avevamo mai sentito nominare. Bene, benissimo.
Con il patrocinio di Armando il coniglio stecchito, diamo un’occhiata alla MasterClass di MasterChef 14 attraverso una veloce carrellata di voti, shalati a modo nostro.
Alessia Scita – Voto 5
Da Parma con furore si fa vanto della sua pasta fatta a mano e delle sue fasce da Miss Vattelapesca. Per questo non è uno scontro diretto dettato dalla sorte del coltello nella roccia a spaventare la determinata Queen di Faenza e Pianoro.
Miss mia cara Miss direbbe Totò. Chissà come gestirà la concorrenza femminile e le Anastasia e Genoveffa di MasterChef 14 (aka Katia e Mary), sempre che lei possa considerarsi la Cenerentola della situazione. In ogni caso, nella MasterClass le scarpe può perderle, il shale è meglio di no.
Anna (Yi Lan) Zhang – Voto 8
Attitudine, cucina fusion e sicura delle sue capacità ma senza risultare arrogante. Potrebbe essere una delle mie protette? Sicuramente. Sfuggita alla legge del figlio unico è arrivata in Italia e ne ha fatto la sua casa. Anche lei pescata dal mondo della moda ci fa capire che MasterChef 14 è solo una Milano Fashion Week con gente che sa anche cucinare oltre che abbinare i vestiti (chiaramente un’idea del Barbieri nazionale).
Claudio Ciraci – Voto 7
L’uomo dal cappellino al contrario con poca autostima, potrebbe essere un membro degli 883 o un qualsiasi seguage di Jovanotti con qualche anno a carico. Da quando è entrato ha già rotto diversi record piantini (ne deve mangiare di cereali sottomarca per diventare l’erede del Fantasma Cavolini) e indossando il grembiule bianco si trasforma in una belva sconosciuta addirittura alla Fagnani. Insomma, se iniziava a urlare qualcosa come “Io credo nelle fate, io credo nelle fate” era pronto per essere il nuovo Peter Pan di P. J. Hogan.
Franco Della Bella – Voto 9
La faccia pulita, la storia d’amore perfetta per la posta del cuore del Cioè, i viaggi in giro per il mondo e un piatto che fa commuovere il King Barbieri. Indubbiamente un mio protetto in una MasterClass che – fino a questo momento – sembra un covo di seguaci di Dolores Umbridge (ci manca solo la divisa fucsia da Mangiamorte e siamo apposto). In ogni caso, io lavorerei meglio sulla denominazione dei piatti, sia mai che poi spunta Pintus. Hai Kalòs Kagathòs?
P.s.: se ha dato il primo bacio al compagno durante una pandemia globale non poteva tirarsi indietro davanti alla possibilità di un ollìn. Siamo solo preoccupati per la sorte delle piante in casa Della Bella.
Gaetano Di Trapani – voto da maturare
Per ora sappiamo poco del giovane Gaetano, oltre al fatto che si chiama Gaetano ed è giovane. Alla fine della fiera la quota GenZ è imprescindibile a MasterChef, soprattutto in un annata in cui va sottolineata la crisi della quota nonnin* simpatic*. Male male.
Gianni Marino – Voto 7
Eccoci, a proposito di Milano Fashion Week, Gianni detto Johnny (Depp? già immagino Pirati dei Caraibi, la Maledizione del Primo Shale) si improvvisa icona di stile e dispensatore di aforismi. È il dandy scanzonato della MasterClass, promettendo di aggiungere shale e locura a una stagione tutta da scoprire.
La moda passa, la fame resta e il grembiule bianco… chi lo sa. Meditate gente, meditate.
Giulio Valtriani – Voto 7
Lui è il tocco toscano che ci mancava, oltre ad essere l’incitatore ufficiale di MasterChef 14. Per certi versi mi ricorda un po’ Edoardo Franco (sapevate che ha partecipato a L’Isola dei Famosi?), ma non voglio lanciarmi in paragoni azzardati prima di vederlo all’opera tra i fornelli della MasterClass. Anche perché in questa edizione c’è una sola certezza: ai grembiuli piace cambiare.
Ilaria Di Lelio – Voto palloncino
I libri di Stephen King mi hanno insegnato a diffidare sempre e comunque degli estranei che ti offrono un palloncino, soprattutto se a questo associano un amabile sorrisino. Per ora tutto apposto e niente in ordine, ma non piazzatela troppo vicina ad Armando (o ciò che ne rimane) che ho comunque paura.
Jake Canevali – Voto diesci, no scherzo… un 8 per ora va bene
A quanto pare, Jacopo, detto Jake, è uno di quei personaggi di TikTok che si lanciano nelle challenge più assurde del momento. Insomma, il classico tipo che ti compare mentre scrolli senza meta: finisci per guardare tutto il video con attenzione, ma poi non riesci a spiegarti perché lo hai fatto.
Qualcuno direbbe Challenge Accepted, ma nel frattempo il detentore del Playbook siede ancora in panchina con un grembiule grigio.
Katia e Mary – Voto Banda Bassotti
Negli anni passati abbiamo spesso paragonato la MasterClass di MasterChef a Glee. Ma quest’anno, più che lo spirito disteso delle Nuove Direzioni, sembra di respirare l’aria competitiva e spietata dei Vocal Adrenaline. Lo dimostrano Katia e Mary, perfette eredi di Sue Sylvester, ma anche ideali interpreti di Anastasia e Genoveffa in un ipotetico reboot di Cenerentola (anche se a MasterChef di Cenerentola ce ne sta una sola). Resta solo da capire: chi sarà la matrigna? E soprattutto, chi interpreterà il principe azzurro e chi Cenerentola?
In fondo, però, potremmo anche essere noi comuni mortali dopo tre spritz in uno di quegli aperitivi al sapore di “ma, alla fine, chi siamo noi per giudicare?“
Laura Tampellini – voto 6
E se fosse proprio l’uovo svampato e scartato a farti dono di un grembiule bianco? A Laura tocca una simpatica cosa a tre, insomma, un triello, ma senza Marco Liorni alla conduzione né la possibilità di arrivare a una ghigliottina (quella possono servirtela i giudici su un piatto d’argento alla prima distrazione). Il potere degli asparagi, eh?!
Linda Mirabella – Voto 6
Linda è un personaggio da tenere d’occhio: apparentemente innocua, nasconde un passato da professoressa e biker. Praticamente potrebbe essere la Gemma Teller di questa edizione di MasterChef. Del resto, tradimenti e scontri sembrano essere il pane quotidiano di questa stagione, e Gemma Teller il suo pane lo shalare per bene. Sons of Teriyaki.
Martina Buriani – Voto Thursday
Martina affronta il Blind Test armata di Armando e treccine, tanto per rafforzare il parallelismo con Mercoledì (a proposito, sapete già chi sarà la grandissima new entry nel cast della seconda stagione?). Per fortuna, Armandos il coniglios stecchitos riesce a guidare la sua protetta fino al grembiule bianco. Resta però da capire se alla ragazza sarà permesso portare la carcassa fino al banco della MasterClass, altrimenti c’è qualcuno in panchina che sarebbe ben lieto di raccogliere l’eredità del poveros coniglios.
Reza Djebbelly – Voto (non troppo) giovane promessa
Sarà la storia strappalacrime, l’eco della baguette o il montaggio, ma il buon Reza sembra avere tutte le carte in regola per diventare uno dei preferiti del pubblico. In questa puntata si gode i blind test con il suo bel grembiulino bianco addosso e scalda i motori per la MasterClass.
Samuele Uva – Voto 7
La storia della vita difficile ci mancava, ma arriva puntuale come Antonello Venditti la notte prima degli esami di maturità. Certo, per quanto riguarda Samuele non sappiamo se quella notte abbia ascoltato anche lui Venditti come i suoi coetanei o se si sia esercitato a cucinare triglie, sfilettare quaglie e giocare al salto del mappazzone. Lo scopriremo solo vivendo.
Simone Bazzali – Voto 6
Simone ai blind test ha sconfitto la mia protetta Marta, che questa volta invece che con delle olive si è dovuta confrontare con un osso e una carne sbattuta male. Simone passa direttamente da Il contadino cerca moglie a il coniglios cerca coniglio-sitter. Ok, questa è proprio brutta ma non tutte le ciambelle vengono con il buco. In ogni caso, Simone B. porterà i suoi ricciolini e la sua straordinaria somiglianza con Damiano dei Måneskin all’interno della MasterClass. Sarà abbastanza? anche questo lo scopriremo solo vivendo.
Simone Grazioso – Voto LocaLoca wanna be
Fermiamoci un attimo a riflettere sul fatto che alla moglie di Simone G. poco importasse del provino del marito; il suo obiettivo principale era stringere tra le braccia il LocaLoca nazionale. D’altronde, non abbiamo mai fatto mistero del fascino intramontabile del sex symbol di MasterChef 14.
Ai blind test, Simone G. si ritrova a fronteggiare Pino, l’uomo dalle mille compagne, a suon di carbonara. Una sfida non semplice, soprattutto se si considera che il Pino nazionale urla red flag da tutti i pori e si sa, i crociati rotti (sicuramente è per questo che è finito in panchina) e le carbonare sono il cavallo di battaglia di qualsiasi red flag che si rispetti. In ogni caso, se mai il Pinuccio nazionale dovesse guadagnare un grembiule bianco, io prevedo già una litigata in esterna (risata malefica in sottofondo).