Un’altra stagione di MasterChef è giunta a conclusione, i sifoni riposano, la balconata si svuota e le porte della dispensa furbetta si chiudono in attesa delle nuove puntate del cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy. Il nuovo MasterChef 14 è stato proclamato e – nonostante si sia trattato di una delle vittorie più scontate degli ultimi anni (quasi ci ricorda Marco Mengoni a Sanremo) – dobbiamo ammettere che anche questa volta i tre moschettieri della cucina italiana ci mancheranno… e non poco. D’altronde si è pur sempre trattato della stagione che ha registrato gli ascolti migliori degli ultimi quattro anni (questo non lo diciamo noi, lo dicono i dati).
La nostra unica consolazione è che, dalla prossima settimana, gli unici piatti gourmet che vedremo saranno serpenti, grilli, topi o altre magiche specialità esotiche. Insomma, zaino in spalla e si parte per una nuova edizione di Pechino Express (qui trovate i nomi delle 9 coppie in gara quest’anno).
Prima di chiudere definitivamente le porte della MasterClass numero 14 è tempo di fare bene i conti (non Carlo) e dare un po’ i numeri con le (folli) Pagelle della finale di MasterChef 14.
Anna – Voto 9
Annarè, sultante tu si tale e quale a te. Il tempo per lei è sempre tiranno, ma quando si tratta di cucire cedri e chiudere ravioli nessuno sa farlo meglio di lei (poi per quanto riguarda gli impiattamenti si trasforma in Bresh e Cristiano de Andrè che rifanno Creuza de mä almeno tre volte, ma questa è un’altra storia).
Per concludere in bellezza si becca anche una proposta di matrimonio inaspettata, non è MasterChef 9 ma c’è un clima fantastico (eh sì, noi abbiamo scritto le Pagelle anche di quella stagione, come vola il tempo). Non ci sono più le proposte di una volta, non ci sono più i maggiorenni di una volta. Era bello finché ha bussato la police direbbe Tananai.
Con la forza dell’albero della vita, di babbà che non babbano e altre magiche idee fusion, la giovane donzella riesce a portare a casa il lieto fine della sua fiaba. Lo fa sconfiggendo addirittura la fatale maledizione dell’esterna stellata.
Nelle scorse Pagelle avevamo ipotizzato che Anna potesse, in ultima battuta, diventare la Giorgia della MasterClass 14. Insomma, quella che tutti danno per vincitrice, vince la serata cover aka l’esterna stellata, e poi si ritrova ai piedi del podio. Per fortuna a MasterChef gli unici a decidere del destino dei concorrenti sono i tre giudici senza televoto. Di conseguenza la mia predizione si è rivelata errata (meglio così).
Jack – Voto 8
Letteramente dalla padella alla brace, la serata finale di Jack si rivela non esente da alti e bassi. Quel piccione ci ha fatto davvero sudare freddo, lo ammettiamo, ma in qualche modo riesce a spuntarla anche in quel caso. Tu sei tutti i limiti che superi tu. Scriverebbe la me undicenne Tumblr addicted.
Tumblr a parte, abbiamo scoperto che Jack è il discendente di una dinastia di donne dallo stile ineguagliabile. Una famiglia dal tono rock n’roll, proprio come il menù finale di Jæck (percepitemi confusa e ammirata come Gianni). Perché, in fondo, lo sappiamo che di questa edizione la cosa che ricorderemo con più nostalgia è proprio il LocaLoca nazionale che pronuncia a modo suo il nome di questo aspirante chef. Pensare che quando lo abbiamo visto pronunciare la fatidica frase per annunciare il vincitore quasi ci aspettavamo di sentire Jææck risuonare per tutta la dispensa furbetta. Ma va bene così.
Simone – Voto 7
Un piemontese che propone il vitello tonnato ce lo aspettavamo, come ci aspettiamo il limone da Cannavacciuolo. Ma si sa, mai fidarsi del vitello dai piedi tonnati, che parla molto male dei vitelli dai piedi di cobalto davanti ai vitelli dai piedi di balsa (inventori di una storia falsa).
Insomma, con il vitello non benissimo, ma quando si parla di piccioni da “sguantare“, Simone si trasforma nell’Usain Bolt della MasterClass e non ci sono Storie Tese che reggano (tranne i ricami sul cedro e i ditali mancanti). Ad aspettarlo al varco del piccione disossato c’è la tanto agognata casacca da finalista e la figlioletta in lacrime. La povera piccola si aspettava di arrivare nel cantiere di un centro commerciale, e si ritrova davanti alle porte della dispensa furbetta, con la balconata gremita. Carramba che fortuna!
Mary – Voto 6
Alcuni parlano di Mary come della Bradbury di questa edizione. Personalmente, non sono così convinta. Alla fine, galleggiando tra un mare di fiorellini, ravioli alla Bottura e caravelle che affondano, Mary si è guadagnata il suo posto in semifinale e, per un pelo, ha anche rischiato di indossare la casacca e soffiare la finalissima a uno dei tre moschettieri. Tuttavia, la villain di questa edizione esce a testa alta, con un piccione che ha “piccionato” e un ultimo piatto di tutto rispetto… se non fosse per la lavanda, più letale della Lily of the Valley di Walter White. D’altronde, alla fine, sempre di “cuochi” si tratta.
I tre giudici di MasterChef 14 – Voto 10
Un voto corale, perché ormai il solo pensiero che il trio possa smembrarsi mi distrugge peggio di Cannavacciuolo che legge “mozzarella con cocco” sul menù, o di Giorgio Locatelli quando non trova una parola in inglese da pronunciare.
Ormai il mio spirito guida è Bruno Barbieri, che si esalta per i cappelletti “chiusi bene” mentre è vestito da fata turchina. D’altronde, lui le zucche le trasformerebbe subito in pasta ripiena, mentre per le scarpette… beh, o hai gli strass o non vali niente. Io vorrei esaltarmi per le cose belle della vita come lui si esalta e fa piroette per la pasta fatta in casa.
LocaLoca ormai è un meme vivente, un tormentone che hitta più di Gabri Ponte all’Eurovision. Se esistesse un podcast che riproduce a ripetizione i “c’mon baby” del LocaLoca io non penso che potrei mai ascoltare altro. Pablo Trincia spostate.
Insomma questo triello tra i giudici ci piace ogni anno di più, anche con Cannavacciuolo spettinato dai piatti di Jæck e con i neuroni a spasso per la dispensa furbetta di Bruno. Noi intanto ci vediamo settimana prossima, prontissimi Pagelle in spalla con le Pagelle di Pechino Express.
