Dopo gli spaghetti con le anguille (non quelle della squadra blu) e il brôdo, il 26 è tempo di pasta al fô… no scusate, è tempo di MasterChef 14 che – per rimanere in tema – inizia con il botto. Il cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy è ormai un evento più atteso del Natale, ed è sempre bello trovare sotto l’albero Antonino Cannavacciuolo, Giorgio LocaLoca e Bruno Barbieri, soprattutto se ci portano in dono una manciata di polpette più o meno esotiche. Insomma, l’unica cosa che mancava sotto quest’albero era proprio il shale (e le salse del contadino).
In tutto questo, io quasi mi aspettavo una panchina con Pino e Sara intenti a tirare macumbe ai danni dei grembiuli bianchi, invece non ci è dato sapere in quale oscura cantina tengano nascosti i due grembiuli grigi di questa edizione. Lo scopriremo solo vedendo, anche perchè sembra proprio che la MasterClass di quest’anno voglia rompere tutti i record in fatto di mappazzoni, sifoni che non sifonano e, soprattutto, piantini interminabili (il fantasma Cavolini sta infestando come non mai, ma lo avevamo già previsto).
Ma non perdiamo tempo e passiamo subito ai voti con le folli Pagelle di MasterChef 14.
Alessia – Voto 6
La vendetta è un piatto che va servito freddo come il risotto che non ha risottato. Alessia Scita, giovanissima leva della MasterClass 2024/2025 ci insegna come servire i piatti con stile, e come segnare la via verso la giuria di MasterChef 2040, anche se i piatti raccontano una storia un po’ diversa. Sarà per questo che la futura collega di LocaLoca e compagni viene lasciata sola soletta al termine della scelta delle squadra in esterna?
In ogni caso, noi le diamo una sufficienza perché il thè va sempre spillato caldo e “in fondo chi siamo noi per giudicare”.
P.S.: il mio nido sono le mie bff gossippare, perché senza gossip dove vai? (Forse in Paradiso, ma questa è un’altra storia).
Claudio – Voto 7
Il cappellino alla Jovanotti, la lacrima facile da fantasma Cavolini e l’autostima di Stuart Bloom di The Big Bang Theory. Insomma, Claudio ha tutti i presupposti per diventare il lupo meno temuto del Fantabosco. Per fortuna che – almeno questa volta – nella dispensa furbetta di MasterChef 14 non si è annidato uno Zio Bricco Giacomello selvatico armato di gocce di rugiada (che non sono le lacrime di Franco nè quelle di Giorgia) e cortecce poco shalate.
Franco – Voto 5
Agli albori di MasterChef 14 ero convinta che Franco sarebbe diventato uno dei miei protetti. Questa prima puntata in MasterClass per me è stata paragonabile a una di quelle situationship che iniziano con il love bombing della controparte e finiscono con un ghosting spietato. Ecco, il mio rapporto con Franco di MasterChef 14 è stato piuttosto simile, forte di un live cooking in cui mi aveva rubato il cuore insieme al suo Giuseppe aka Michelle Obama de noantri.
Invece arriviamo in MasterClass e cosa trovo? La versione pezzotta e motivatrice di Edoardo Franco di MasterChef 12 mischiata alle lacrime amare di Cristiano Cavoli di MasterChef 10. Solo che nel caso del famoso Fantasma Cavolini le lacrime erano funzionali alla shalatura del piatto, qui ho i miei dubbi.
Se a tutto questo aggiungiamo anche un po’ della faccia di Annalisa all’annuncio di Angelina Mango vincitrice di Sanremo, allora abbiamo il quadretto perfetto. (Peccato che in questo caso al posto di Angelina Mango c’è il Lupo Claudio goldenpìnnato).
Gianni – Voto X Agosto
No, non sto dando a Gianni il voto del mio compleanno, ma la poesia di Giovanni Pascoli, tanto per onorare le doti dell’aspirante chef in fatto di versi diversi.
Certo, non sappiamo bene se la squadra blu abbia vinto grazie alle rime commoventi del “giovane Giovanni Pascoli babyyyy” (ogni riferimento ad Achille Lauro – non – è puramente casuale) ma lo premiamo lo stesso. Alla fine il buon chef in giacca e cravatta è pur sempre un ottimo allievo di Barney Stinson, l’unico che ha capito il vero potere del suit up. A lui la GODDENPÌ la darei anche solo per questo (solo che sulla cravatta al posto delle paperelle ci metterei una bella pernice, direttamente dal Fantabosco).
Potrebbe essere lui il Giacomo Passero di questa edizione? È tutta da vedere.
Giulio – Voto 7
Dai, alla fine il buon Giulio mi stava piuttosto simpatico. Nonostante il vate La Rochelle ci abbia insegnato che in televisione è sempre meglio evitare di mettere dei toscani, devo dire che il bagnino avrebbe avuto del potenziale, infatti non è un caso che alla sua eliminazione siano già sgorgate lacrime su lacrime (vabbè, considerando la MasterClass devo dire che non mi sorprendo).
In ogni caso, sarà pure bagnino ma non si salva dall’annegare tra le acque torbide di un pressure polpettoso. Tutta colpa del pollo bollito direbbero, e avrebbero pure ragione.
Gaetano – Voto 6
Gaetano, credendo di destarsi in una selva oscura sotto la guida di Virgilio, pronto a scrutar l’abisso d’Inferno, salire il monte del Purgatorio e cogliere i fulgori del Paradiso, si trovò invece nella bizzarra MasterClass del Fantabosco. Qui, con le ali arse come già fu d’Icaro, udiva le grida possenti d’un Cannavacciuolo, titubante nel suo furore. Ma sia come sia, sempre meglio Dante che Pluto.
Voto Bonus: Le luci della Pernice elettrica
Jake – Voto 8
Tu, incredibilmente tu. Jake, nascosto nell’ombra dell’ultimo banco, ha tutte le qualità per diventare il mio protetto. Sicuro di sé, ma senza strafare, con quel fascino disinvolto da TikToker esperto e un talento naturale per salse asiatiche, polpette esotiche, geografia e lingue straniere. Un quadro quasi perfetto, almeno fino a quando non si ritrova nel caos della squadra rossa, alle prese con pesci crudi e un Reza animato da rancori inespressi.
Ma per ora va bene così: abbiamo sconfitto il Lupo del Fantabosco, non sarà certo un paio di pesci a farci paura… o forse sì.
Laura – Voto 6 +
Dalle stelle alle stalle, con un paio di occhiali che sembrano provenire direttamente dai primi anni Duemila, Laura ci porta a fare un giretto sospetto nel Fantabosco delle sue fantasie. Ora, se io mai nel bosco dovessi incontrare un sacchetto di pernice come quello presentato ai giudici da Laura, penserei a tutto tranne che a un ristorante… a meno che il cuoco ai fornelli non sia Hannibal Lecter, in quel caso avrebbe senso.
Mary – Voto 7
È una villain? Assolutamente sì. Darà del filo da torcere ai giudici? Senza dubbio.
Allora perché non darle un bel voto? La spocchia da villain c’è, ed è proprio questo che rende MasterChef irresistibile. Forse il vero problema è dei giudici, incapaci di cogliere il genio nascosto dietro le creazioni gourmet di Mary. O forse siamo semplicemente troppo terroni per comprendere la cottura perfetta di un risotto. Possibile. Ma, in ogni caso, è un piatto che supera di gran lunga il pesce crudo della squadra rossa. Il mio primo pesce – Cit.
Simone – Voto Leone il cane Sifone
Non sappiamo se sia nato prima l’uovo o la gallina, ma sappiamo per certo che Cannavacciuolo è nato prima di Simone. E prima di chiunque abbia visto MasterChef almeno una volta. Nel Fight Club della dispensa furbetta c’è una sola regola: mai usare il sifone. Una regola che Simone non ha capito, forse perché le stagioni precedenti le ha saltate, impegnato a difendere le sue galline dai lupi cattivi.
Peccato che nella sua fiaba Cappuccetto Rosso finisca davvero male. Diversamente, ovviamente, dalle storie “made in Gianni”.
Contadino cerca sifone. Prossimamente su Real Time.
Reza – Voto 4
La Reza dei conti è arrivata, ma non è stata affatto come ce l’aspettavamo. Il candidato protetto, come Franco, non ha protettato (mamma, questa suona proprio male). In ogni caso, dal passive-aggressive dell’esterna, fino allo scontro polpettoso della pressure, Reza lancia la pietra e non si preoccupa minimamente di nascondere la mano, soprattutto se si tratta di Simone (poco) Grazioso e di famigerati incidenti nel bosco.
Comunque, ci aveva promesso di farci assaggiare piatti spaziali (o quantomeno di farli assaggiare ai giudici), ma fino a ora abbiamo visto solo melanzane che non hanno malenzanato e zafferani che non hanno zafferanato. Bene, ma non benissimo.
Secondo me ci sono tutte le carte in regola per avere Italo Screpanti pt. 2 (sto volando troppo alto? chissà).
Simone G. – Voto 4
Simone G. è il primo a fare i conti con la maledizione dell’Invention. Eheh, la dispensa furbetta della MasterClass cela oscuri segreti e dimenticate maledizioni. Nonostante il buon Grazioso abbia dalla sua parte la Gemma Teller della MasterClass (aka Mastra Linda) questo non sembra sufficiente per tenere il Grazioso fuori dal Pressure. Pensare che si sarebbe potuto salvare con le polpette della sua regione, invece no… proprio lui è caduto nel tranello dell’inganno della purpetta.
Nonostante tutto, riesce a salpare in balconata dopo una turbolenta avventura in cui se l’è vista nera, proprio come il suo grembiule.
Gruppo Misto – Voto 5
A proposito di navi da navigare, panne da montare e capitoni da bruciare, anche quest’anno non può mancare il grigio gruppo misto.
A popolare questo mare ci sono il Samuele Nazionale, patrono del rollé e vittima sacrificale del Lupo Claudio.
Martina con il suo Armandos, al quale è stato inaspettatamente permesso di varcare i confini della MasterClass (Armando Sparrow – Oltre i confini del Fantabosco).
Linda aka Gemma Teller de noantri, che piange decisamente di più della matriarca dei Sons of Arachidi (ma almeno quelle sono shalate).
Katia aka l’amichetta non troppo amichetta di Mary, addetta al capitone e a randomici commenti cattivi.
Nella vecchia fattoria c’è anche Ilaria, che al momento mi sembra l’unico cuore di panna (non da montare) di questa MasterClass. Praticamente la Brittany di Glee in un mondo di Rachel Berry.
A chiudere il cerchio c’è anche Anna, la quale continua ad albergare nella stanza delle mie protette, anche se va sottolineata una pericolosa amicizia con Katia e Mary. Saranno loro tre le Cheerios della GleesterClass?
Per scoprirlo dobbiamo aspettare giovedì prossimo, come sempre alle 21.15 su Sky e in streaming su NOW. Mentre le nostre Pagelle tornano puntuali come un Pressure Test ogni venerdì.
