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Pechino Express – Le Pagelle dell’8° episodio: Hitchcock presenta Caccia al Piccione

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Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate. Queste parole di colore oscuro vid’io, come un miraggio tra l’arsura del deserto e la folgorante bellezza di Enzo Miccio, splendente come Edward Cullen sotto i raggi del sole. Ma Pechino Express non è fatto solo di paesaggi meravigliosi e presentatori ancora più meravigliosi, con il grande ritorno di Costantino della Gherardesca. Two is megl’ che One.

Pechino Express sa essere infido e terrificante come un film di Hitchcock, vero Vic?!

Proprio quando pensavo di essermi dimenticata della mia dipendenza dal giochetto Angry Birds, infatti, Enzo e la sua Banda Bassotti confezionano una puntata piena zeppa di volatili. Certo, non mettiamo in dubbio l’importanza e la bellezza dei piccioni viaggiatori, ma questi ultimi mi incutono un perdurante stato di ansia, non accomunabile a quello della Cabello.

Se la Vic, infatti, avrà subito un qualche trauma in una qualsiasi grande piazza italiana, il mio turbamento è piuttosto da attribuire a MasterChef. Quando c’è di mezzo un piccione e un Barbieri le cose non vanno mai come dovrebbero. Per fortuna questa volta non c’è nessun Barbieri nei paraggi, ecco perché la piega ai capelli riesce a farla solo la Vic e non anche Paride (sì, mi sto già dirigendo faccia al muro nell’angolino per scontare i miei 5 minuti di vergogna).

Ma siccome le mie freddure non sono utili a rinfrescare i viggiatori, meglio passare subito ai voti con le immancabili Pagelle di Pechino Express.

1) Italia – Brasile: Voto 7

Pechino Express
Pechino Express

Ormai è piuttosto chiaro che Nikita ed Helena siano al contempo una delle coppie più vincenti e meno amate della storia di Pechino Express.

Ma, dopo la sudata fredda della scorsa puntata (qui trovate le nostre Pagelle), le scattanti gazzelle sembrano aver ritrovato un po’ di calma e lucidità. Addirittura il momento pianto non ci è sembrato sgradevole, anzi ammettiamo di aver versato anche noi una lacrimuccia in onore del Papà dell’anno.

A fine episodio, con la medaglia al collo, decidono anche di fare la coraggiosa scelta di eliminare Gli Indipendenti, ponendo una fine al loro allegro viaggio alla scoperta di luoghi abbandonati. Ancora non sappiamo se la scelta sia stata frutto di una strategia o di mera corruzione da parte del cameraman di Bugo e compagno, stanco di finire in lande desolate e completamente fuori dal percorso di gara, ma sapevamo tutti che questo momento sarebbe dovuto arrivare. Lode a loro.

2) I Pazzeschi: Voto 9

Pechino Express
Pechino Express

I Pazzeschi lasciano la Giordania avvolti da un’aura divina. Paride e Victoria nella loro grotta delle meraviglie erano come Giuseppe e Maria in cerca di rifugio per la notte. Magari loro stanno ancora aspettando i Re Magi, ma voci di corridoio ci avvisano che questi ultimi abbiano noleggiato lo stesso cammello che ha accompagnato gli Indipendenti nella scorsa puntata e siano quindi dispersi in maniera irreversibile (Non tornerò mai. Non tornerò mai, perchè mai si torna).

Ma la Queen non si scompone e insieme a suo marito affronta anche le sue paure più recondite.

Più o meno come fa un piccione
L’amore sopra il cornicione
Ti starò vicino nei momenti di crisi
E lontano quando me lo chiedi
Dimmi che ci credi
Ci sveglieremo la mattina, due cuori sotto una grotta.

3) Madre e Figlia: Voto 8

Pechino Express

Le Valchirie non arrestano il loro passo e, anzi, in questo episodio di Pechino Express ci dimostrano l’ampiezza del loro super potere.

Sì, perché é facile alloggiare in alberghi a cinque stelle quando si vincono le prove immunità, molto meno quando si è a piedi, senza un soldo e nel mezzo del nulla.

Ma nulla è impossibile per le Donne delle Stelle. Loro riescono a trovare case extra lusso e adornate con invidiabile minimalismo, con la stessa facilità con cui la Stefanenko Senior sbratta sul ciglio della strada. Una perfomance che neanche i quindicenni alle quattro di notte nei vicoli di Trastevere.

La classe non è acqua.

4) Gli Sciacalli: Voto 6

Pechino Express
Pechino Express

Mi sento molto vicina moralmente agli Sciacalli, questa sufficienza è un’attestazione di stima e vicinanza emotiva. Il rapporto che lega Fru e Aurora alla Giordania, infatti, è un po’ la metafora della mia vita sentimentale.

La Giordania li ha accolti, li ha fatti sentire i veri campioni del mondo. La Giordania sembrava il posto giusto per due bellissimi Sciacalli napoletani. Poi, nel momento del bisogno, quando la vittoria avrebbe fatto davvero la differenza, ecco che la Giordania abbandona i suoi eroi, lasciandoli inermi in balia della busta nera. Insomma, un po’ come il tipo che si comporta da fidanzato e poi sparisce come il senso dell’orientamento in mano agli Indipendenti.

Non è bastata neanche la trasformazione di Fru in Biancaneve, che cantava agli uccelli per sistemare la situazione. La Mappa delle Malandrine è stato un ostacolo che la coppia di comici non è riuscita ad arginare.

5) Gli Indipendenti: Voto 110 e Lode e bacio accademico

Pechino Express

Vivila così *verso del piccione Bugo*, sì così *verso del piccione Bugo*, Movilo così *verso del piccione Bugo*, sì così *verso del piccione Bugo*

Tutte le grandi storie hanno una fine, così anche il romanzo dei due viaggiatori più iconici di sempre giunge al termine. Tu quoque, Bugo, fili mi!

Se c’è una cosa che ho imparato guardando questa edizione di Pechino Express, è che voglio affrontare la vita come gli Indipendenti hanno affrontato il viaggio.

Si dice che il modo migliore per viaggiare sia quello di perdersi, evidentemente la coppia in questione ha preso questo consiglio alla lettera. Peccato che il programma per cui hanno firmato un contratto era Pechino Express e non Dora L’Espolatrice.

Quando le cose si mettono male, quando siete giù di morale, ricordate che c’è sempre un motivo per essere felici. Come Bugo che si gasa per la possibilità di poter mettere le sue stesse canzoni nella macchina di uno sconosciuto e rallegrarsi per quella visualizzazione in più su Spotify.

O come gli Holly e Benji italiani intenti a giocare a calcio con un gruppo di bambini a caso, con la stessa pacata competitività di Giovanni Storti in Tre Uomini e Una Gamba (ma solo se Giovanni viene interpretato da Brad Pitt). Ma Vaii, Ma Vieniii, Maa chi sonooo.

Se telefonando io potessi dirti addio
Ti chiamerei
Se io rivedendoti fossi certa che non soffri
Ti rivedrei
Se guardandoti negli occhi sapessi dirti basta
Ti guarderei
Ma non so spiegarti
Che il nostro amore appena nato
È già finito

No, non sto piangendo, mi è andato un piccione viaggiatore nell’occhio.

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