Ci sono delle settimane più difficili delle altre per un vero appassionato di serie tv. E talvolta non sono solo difficili: sono pressoché impossibili da vivere. Si pensi per esempio a quello che è successo nell’ultimo periodo: nell’arco di cinque miseri giorni si sono concluse quattro tra le migliori produzioni degli ultimi dieci anni. Abbiamo detto addio infatti a Succession, The Marvelous Mrs. Maisel, Ted Lasso e Barry: tanta roba. Troppa, per i fragili equilibri di un solo cuore. Ma tant’è: tutte le belle cose hanno una fine e non resta altro che sperare in una conclusione all’altezza, consci di dover chiudere un capitolo importante. Ma non è stato solo il 2023 di queste grandissime produzioni, finora. Arrivati al giro di boa dell’anno, è arrivato il momento di fare un primo bilancio e capire se possiamo ritenerci soddisfatti. Lo facciamo, quindi, attraverso un pagellone, più o meno serio, con cui diamo i voti ad alcune tra le principali serie tv andate in onda negli ultimi sei mesi, sia che si parli di nuove produzioni o di ritorni.
Giugno, d’altronde, è mese di sessioni e di fine anno scolastico, di semestri lavorativi da chiudere e tanto altro: perché le serie tv dovrebbero sottrarsi al perverso meccanismo umano che pensa di poter misurare tutto attraverso un giudizio arbitrario?
Lo faremo con un pizzico d’ironia, senza esagerare con un eccesso di seriosità che non servirebbe a nessuno, per contestualizzare al meglio la soggettività di valutazioni che non potranno necessariamente accontentare tutti. Possiamo quindi iniziare, con la consapevolezza che non sarete d’accordo con gran parte dei voti: per questo motivo, il sottoscritto non vi fornirà il personale indirizzo di casa né il numero di telefono, la mail, il codice fiscale e gli estremi dell’account INPS. Nemmeno il nome e il cognome: Antonio Casu, infatti, è solo un terribile nome d’arte scelto con scarsa lungimiranza.
In caso di contestazioni potrete quindi insultare Antonio Casu, chiunque egli sia, tra i commenti.
Il Pagellone (provvisorio) delle Serie Tv del 2023
SUCCESSION – Odiate tutti e pensate che l’umanità faccia schifo? Siete convinti del fatto che il nostro genere non abbia più mezza speranza e sia destinato ad affogare nel letame? Bene, quel capolavoro di Succession, appena conclusosi con la quarta stagione, è la serie tv che fa per voi. E vi porterà a gestire la prossima cena di Natale col medesimo atteggiamento di un Logan Roy qualunque. Guardatela, se non l’avete fatto. Riguardatela, se l’avete appena finita e pensate che la vita non abbia più un senso.
Ah-ah. VOTO: 10.
TED LASSO – Volete bene a tutti e pensate che l’umanità sia meravigliosa? Siete convinti del fatto che il nostro genere debba avere sempre una speranza e sia destinata a vivere in un mondo fatto di unicorni e arcobaleni, al di là dei fisiologici ostacoli? Bene, Ted Lasso è la serie tv che fa per voi. E vi costringerà a presentarvi alla prossima cena di Natale con dieci chili di deliziosi biscottini fatti con le vostre stesse mani. Si sconsiglia di guardare Ted Lasso dopo aver visto Succession, o viceversa: si rischia un’insanabile crisi d’identità.
Ok, l’ultima stagione ha avuto qualche problema e non sappiamo nemmeno se sarà davvero l’ultima, ma le energie che ci trasmette questa serie saranno sempre impagabili. VOTO: 9.
1923 – Harrison Ford ed Helen Mirren sarebbero perfetti insieme anche se recitassero in un sequel dei I Ferragnez, pensate se si mettono a disposizione di un maestro della scrittura del calibro di Taylor Sheridan. Prequel di Yellowstone, la produzione targata Paramount+ ha soddisfatto in buona parte le enormi aspettative, confermando ancora una volta quanto possano essere immortali i western.
Tutto è iniziato con un cavallo senza un papillon. VOTO: 7.5
YELLOWSTONE – Non sente il peso degli anni che passano, il livello qualitativo si assesta sempre su ottimi standard e il pubblico è in continua crescita, ma a quanto pare Kevin Costner ha ormai altro in testa e non si capisce più di che morte morirà questa grande serie tv.
Tutto sta finendo con un cavallo senza un papillon. E senza Kevin Costner. VOTO: 8.5.
SHRINKING – È per molti versi l’erede spirituale di Ted Lasso, e ne avevamo un gran bisogno. Così come avevamo bisogno di ammirare Harrison Ford in un ruolo prettamente comico.
Apple Tv+ sa sempre come si realizza una grande comedy. VOTO: 8.5.
BARRY – 10, sulla fiducia. Visto che la quarta stagione ha appena chiuso la serie ma in Italia siamo ancora in attesa della terza.
SCHMIGADOON! – Keegan Michael-Key ha la rara dote di esser (quasi) sempre protagonista di belle serie tv che nessuno guarda. Che peccato. VOTO: 7.5.
THE MARVELOUS MRS. MAISEL – Cosa sarebbe successo se Mad Men avesse voluto far ridere? Più o meno quello che è successo in The Marvelous Mrs. Maisel, arrivata al traguardo dopo una coraggiosa stagione conclusiva e una straordinaria avventura.
Thank you and good night. VOTO: 9.5.
HOW I MET YOUR FATHER – Sì, non è un capolavoro. Sì, non è manco How I Met Your Mother. Ma non è nemmeno la comedy ignobile che qualcuno ha bocciato frettolosamente. Datele tempo: il potenziale per fare bene c’è tutto. VOTO: 7+.
CITADEL – Stanley Tucci è un maestro nel dare spessore a produzioni senza spessore, ma a tutto c’è un limite. VOTO: 5.
FUBAR – Questa, invece, è una Citadel che si è presa molto meno sul serio di Citadel e ha finito per essere molto più seria di Citadel. Con Arnold Schwarzenegger, perché sì. VOTO: 7.
THE IDOL – Una delle serie tv più odiate di tutti i tempi, ancora prima di andare in onda. Poi è arrivata, per ora solo con la prima puntata, e abbiamo capito di non aver ancora capito quasi niente. Non sappiamo che fine farà, ma a dicembre sarà quasi sicuramente tra le cinque peggiori o le cinque migliori. Senza compromessi. VOTO: BOH.
THE DIPLOMAT – The West Wing che incontra Homeland che incontra Grey’s Anatomy che incontra Keri Russell con Rufus Sewell. E chi se ne frega se è poco realistica. VOTO: 8, su.
MARE FUORI – Chi fa i numeri fenomenali di Mare Fuori, una serie evento per milioni di spettatori, ha sempre ragione. E ha sempre dei meriti, al di là di ogni possibile considerazione tecnica.
Nun te preoccupa’ guaglio’. VOTO: 7.5.
THE FERRAGNEZ – Avevamo bisogno della prima stagione? No. Avevamo bisogno della seconda? Nemmeno. Avremo bisogno dello special su Sanremo? Ancora meno. Ci siamo fissati col sequel di Harrison Ford ed Helen Mirren? Certamente. Eppure, tutto sommato, la sua narrazione è più interessante di quel che sembra. Pure nella seconda stagione. VOTO: 6.5.
THAT ’90S SHOW – Ogni tanto può funzionare persino un sequel del genere. VOTO: 7.
THE LAST OF US -Uno straordinario tutorial di sopravvivenza che speriamo di non dover mai valorizzare nella vita reale. Per certi versi il compromesso ideale tra Succession e Ted Lasso: ti farà amare e detestare l’umanità con la medesima intensità.
Ma evitate la dieta a base di carne umana. VOTO: 9.5.
MAYOR OF KINGSTOWN– La seconda stagione non è minimamente all’altezza della prima. Ma che carisma, Jeremy Renner. VOTO: 6.5.
UNSTABLE – Non ci credeva nessuno eppure Rob Lowe e figlio, protagonisti di una comedy dagli spunti interessanti, se la sono cavata piuttosto bene. VOTO: 7.
ABBOTT ELEMENTARY – Ecco cosa avrebbe dovuto fare The Office se fosse nata quindici anni dopo e fosse stata costretta a sopravvivere in questi tempi difficili. VOTO: 8.5.
LA LEGGE DI LIDIA PÖET – L’unico vero problema di questa serie tv è che avrebbero dovuto dar vita a un personaggio ispirato a Lidia Pöet senza chiamarlo Lidia Pöet. VOTO: 7.
QUEEN CLEOPATRA – L’unica vero problema di questa serie tv è che qualcuno ha pensato potesse una buona idea investirci dei soldi. VOTO: 3.
QUEEN CHARLOTTE – L’unico vero problema di questa serie tv è che è uscita su Netflix nello stesso periodo di Queen Cleopatra e qualcuno ha pensato fossero la stessa cosa. VOTO: 7.5.
THE MANDALORIAN – The Mandalorian è tanta roba, e sua questo siamo d’accordo tutti. Ma la terza stagione è stata, a tratti, troppa roba. E questo, alla lunga, è diventato un problema. Nonostante ciò, resta una delle migliori serie tv in circolazione. VOTO: 8.5.
Grogu, a prescindere. VOTO: 10.
TULSA KING – Stallone interpreta questo ruolo da cinquant’anni, eppure è sempre un grandissimo piacere. VOTO: 7.5.
IL PATRIARCA – A quanto pare, Claudio Amendola si era messo in testa di tirar fuori la Succession italiana. Poi, per qualche motivo, Massimo Boldi si è messo in testa di fare il critico difensore della qualità e l’ha massacrato con poche righe su Twitter.
Bestia, che dolore. VOTO: 4.
QUESTE OSCURE MATERIE – In realtà sarebbe del 2022, ma visto che l’ultima stagione è sbarcata in Italia nel 2023 e non ne parla mai nessuno, ne approfittiamo per darle un 9 pieno di riconoscenza.
KALEIDOSCOPE – Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia, dicevano. E invece cambia eccome. VOTO: 7.
PLATONIC – Qua sarebbe sbagliato sbilanciarsi tanto dopo sole cinque puntate. Ma visto che al sottoscritto sta piacendo parecchio e Rose Byrne è la donna della sua vita, il voto è un arbitrario 7.5 che potrebbe crescere parecchio a fine anno.
SWARM – Ideale per gli orfani di Atlanta, è una delle sorprese più piacevoli dell’anno. E pure una delle più sgradevoli. VOTO: 7.5.
CHRISTIAN – “In Italia non si fanno belle serie”, dicono. Poi non guardano Christian. VOTO: 8.
THE GOOD MOTHERS – Vedi Christian. VOTO: 8.
BEEF – Perché fare il CID quando ci si può rovinare la vita per motivi futili? La risposta è in una delle migliori miniserie del 2023. VOTO: 8.5.
YELLOWJACKETS – Non è la nuova Lost. Non è la nuova Lost. Non è nuova Lost. Non è la nuova Lost, e meno male. Ma la seconda stagione di Yellowjackets non è manco la nuova Yellowjackets. VOTO: 7.5.
DAISY JONES AND THE SIX – 8.1 su IMDb: ci sta. VOTO: 8.
FROM – È arrivata dal nulla e ha rischiato di finire nel nulla. Poi è riemersa e ora sta toccando vette inesplorate. VOTO: 7.5.
SONO LILLO – Un bizzarro esperimento ha combinato The Boys, Seinfeld e LOL. VOTO: 6.5, perché vogliamo bene a Lillo.
FIREFLY LANE – “L’estate in cui imparammo a volare”? Non è molto meglio “Firefly Lane”? Non capiamo ma viviamo in un Paese in cui “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” è diventato “Se mi lasci ti cancello”, quindi non esagereremo con le lamentele. Ah… VOTO: 7.5.
COPENHAGHEN COWBOY – Per pochi. VOTO: 7.5.
CALL MY AGENT – ITALIA – Basta la foto, dai. VOTO: 7.5.
TENEBRE E OSSA – Buona la seconda, più della prima. VOTO: 7.
EXTRAPOLATION – È possibile fallire miseramente nel momento in cui un network come Apple Tv+ mette insieme, tra gli altri, Meryl Streep, Edward Norton, David Schwimmer, Keri Russell, Matthew Rhys, Kit Harington, Sienna Miller e Tobey Maguire per affrontare una tematica importantissima in una produzione dal grandissimo budget. Evidentemente, sì. VOTO: 3.
GROWN-ISH – Una teen comedy ben fatta si scrive così. Esattamente così. VOTO: 7.
HIGH DESERT – Per ora non l’abbiamo capita, ma la prima stagione non è ancora finita e Patricia Arquette è Patricia Arquette. VOTO: N.C.
HUNTERS – Se il villain è il villain dei villain, il villain per eccellenza del Novecento, non ci si può non aspettare più di questo. La serie, inoltre, ha sofferto per la “sindrome di Berlino”, ovvero: tener dentro la trama a tutti i costi, con uno screentime spropositato rispetto alle reali esigenze, un personaggio che sarebbe stato bene non uccidere prematuramente. Però… VOTO: 7.5.
DJANGO – 4.5 su IMDb. Esagerati. VOTO: 7.
HELLO TOMORROW – Questa era segnata col cerchietto rosso, ma ogni tanto sbaglia anche Apple. Salutiamo il domani: oggi non è granché. VOTO: 5.
THE FAMILY STALLONE – Mettete insieme una teen dramedy come mille altre e combinatela con l’ironia spacconesca di Stallone. Risultato? Una docuserie poco “docu” e poco “serie”, carina. VOTO: 6.5.
CUNK ON EARTH – Alberto Angela, posseduto dallo spirito di Lundini. Che meraviglia. VOTO: 8.
EXTRAORDINARY – Vabbè, straordinaria magari no. Ma chi osa va premiato sempre. VOTO: 7.5.
SILO – Funziona: per ora funziona bene. Poi vi aggiorneremo. VOTO: 7.5, forse.
YOU – Avete presente una di quelle squadre che sembrano ormai destinate alla retrocessione e la sfangano con un gol inatteso nei minuti di recupero? Beh, qualcosa del genere. VOTO: 7.
THE BIG DOOR PRIZE – Niente male, ma questo è materiale per fare di più. VOTO: 7.
RABBIT HOLE – Il nuovo coniglio dal cilindro di Paramount? Staremo a vedere. VOTO: N.C.
TRANSATLANTIC – Non affonda, e viste le acque torbide in cui sta navigando Netflix va bene così. VOTO: 7.
AMERICAN BORN CHINESE – A proposito di narrazioni audaci di cui abbiamo un gran bisogno. VOTO: 7.5.
LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI – Ha un solo problema: se l’autrice del romanzo da cui è tratta è Elena Ferrante e si pensa a quel che è stato fatto con L’Amica Geniale, la normalità non è sufficiente. VOTO: 7.
Antonio Casu