CAROL 7 – Carol continua a vivere nella sua campana di vetro, terrorizzata dalla violenza che riesce a compiere per difendere le persone che ama. <<Non resterà più niente di me>> dice. Ci fa ricordare che uccidere una persona viva non è come uccidere una persona già morta. Ѐ estremamente provata da quella violenza, ancora violenza nella sua vita. Sa che combatterebbe per il suo gruppo, ma non vuole farlo. Non è codardia, è anzi una situazione più che plausibile. Carol rappresenta ora la parte umana di The Walking Dead, ruolo che prima era di Glenn. La parte che ci ricorda che uccidere è sbagliato, e che non sono loro i morti che camminano.
Il problema di fondo è che Carol ha scelto il momento sbagliato per redimersi. Il gruppo ha bisogno di lei, ora che la violenza sta arrivando al culmine, portando via probabilmente alcuni dei suoi affetti, e lei è lontana. La parte peggiore sarà quando il tormento per le persone uccise sarà superato dal tormento per le persone che non è riuscita a salvare. In qualunque caso in questo mondo si soffre. E lei deve solo decidere per cosa soffrire. Il 7 è per la lotta con se stessa, e per aver dato da mangiare qualcosa che non fosse cibo per cani a Daryl (sarebbe arrivata al 7.5 se l’avesse convinto a farsi una doccia).