SASHA 8 – Per un codardo che vive, c’è una coraggiosa che muore. Di solito il suicidio è sinonimo di egoismo, ma in questo caso è l’esatto opposto. Sasha muore per dare una possibilità agli altri. Si è sacrificata per salvare le persone che ama. E ce l’ha fatta. Non sapeva come sarebbe andata, ma ha preferito morire e rischiare, piuttosto che vivere ed essere la causa della morte di altre persone. Grazie a lei è iniziato tutto. Lei ha dato la possibilità di svincolarsi dal ricatto, e l’attimo per ribellarsi. Il suo gesto finale è di sicuro la cosa migliore che abbia mai fatto. È morta per salvare gli altri, proprio come avrebbe voluto Abraham.
ABRAHAM 7.5 – A volte ritornano. Con quel fare dolce e premuroso mai avuto prima, Abraham ritorna nella mente di Sasha, e nella nostra (anche se in realtà non è mai andato via). Certo Sasha poteva dirlo prima che fa questi sogni profetici, ci saremmo risparmiati una morte o due almeno. Ma Abraham è contento di morire per gli altri. Con questo flashback conosciamo un lato più tenero di Abraham, e riusciamo ad avere un’idea più approfondita sulla relazione tra i due, mai mostrata apertamente. Ma il motivo principale della presenza di questa scena è per farci capire che Sasha ha semplicemente seguito ciò che il rosso dal cuore d’oro le aveva ricordato: <<Rischiare il culo per qualcun altro, farsi in quattro per loro, questo è vivere>>. Il fascio di luce che entra dalla finestra mentre Abraham dice questa saggia frase, dà un tocco angelico al soldato.