Raggiungere la serata degli inediti di X Factor 2024 è già una piccola vittoria, non solo perché significa aver superato l’Hell Factor e le doppie eliminazioni, ma anche perché finalmente si ha la possibilità di presentare un proprio brano. È il primo passo verso un futuro post-X Factor 2024, che, detto così, ha un ché di post-apocalittico, ma speriamo non sia questo il caso. Alle brutte, c’è sempre Sanremo Giovani.
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Apocalisse o no, quello che possiamo dire è che la qualità generale degli inediti del talent show di Sky Original prodotto da Fremantle è tendenzialmente una delle migliori degli ultimi anni. Ho provato a rovistare nella mia (scarsa) memoria e ho faticato a trovare un’edizione di X Factor con così tanti inediti ben fatti, oltre che così variegati.
Con queste premesse è già chiaro quanto difficile sarà dare dei voti ai nostri amici concorrenti di X Factor 2024. È un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo, e partiamo quindi con Le Pagelle di X Factor 2024.
1) Les Votives – Voto 9
L’inedito dei Les Votives, capitanati da Achille Lauro, è il mio personal favorite. Inevitabilmente, per loro le porte della semifinale si spalancano come fossero quelle di Mordor al cospetto di Sauron o la Camera dei Segreti davanti a Tom Riddle. Non so perché queste metafore mi portino ad associare i Les Votives a dei villain, ma – parliamoci chiaro – i cattivi hanno molto più fascino degli eroi, quindi va bene così.
Sono le star della serata, e dimostrano di saper scrivere oltre che saper suonare. Sono folli ma anche pacati, rock ma anche moderati. Insomma, in un mondo di Brigerton loro sono i Dark che meritavamo.
Mostruosi babe.
2) Mimì – Voto 6
Il voto a Mimì, talento del gruppo di Manuel Agnelli, è quello che più di tutti mi mette in difficoltà nelle pagelle di X Factor 2024. Le aspettative erano altissime, soprattutto dopo aver scoperto che il suo inedito portava la firma di nientemeno che Madame. L’inconfondibile tocco di quest’ultima si sente, chiaramente, ma mi chiedo: era davvero il pezzo più adatto a Mimì?
Ascoltandolo su Spotify, il brano funziona bene, ma sul palco… cosa mi ha lasciato? Nulla. Un po’ come seguire From, arrivare alla terza stagione, scoprire che ci sarà una quarta, e al contempo essere attanagliati dal dubbio se sia davvero una bella notizia o meno (non prendiamoci in giro, è una bellissima notizia).
3) Francamente – Voto 10
Le fa tutte bene, tranne le canzoni di Blanco (ma questa è un’altra storia). Il fattore X rappresenta quel quid pluris che distingue l’artista dalla massa. Beh, possiamo dire che, se questa definizione da me coniata è giusta, allora sappiamo già chi dovrebbe vincere questa edizione di X Factor 2024.
Francamente ha un timbro così riconoscibile che inevitabilmente o si ama o non lo si riesce a digerire. Non esistono mezze misure, così come non esistono più le mezze stagioni. Lei è praticamente la Vince Gilligan di X Factor 2024: non ne sbaglia una. E Jake La Furia con lei.
4) Lorenzo Salvetti – Voto 5
La scorsa settimana, Lorenzo Salvetti aka Er Salvietta mi aveva conquistato con un’ebbrezza al sapore di Mannarino. Non possiamo essere altrettanto generosi per questo giro di giostra. Abbiamo capito che alla porta del Salvietta c’erano tutti i più grandi autori della musica italiana, ma lui continua a cantare della sua panchina dei cuori spezzati.
Un po’ come quelli che dicono di essere single per scelta e non per mancanza di opportunità… e poi le “opportunità” assomigliano tantissimo alla bandiera della Danimarca, ma con meno bianco nel mezzo. Red flag alert.
Come se non bastasse, a tutto questo associano anche l’immagine del giovane Salvietta come irresistibile seduttore: flirt di vario tipo e donne innamorate di lui sparse in giro per l’Italia. Achille Lowroh, nascondi le lettere a questo ragazzo che ha da concentrarsi.
I dolori del giovane Salvietta.
5) Lowrah – Voto 5
In questo caso, abbiamo da giudicare solo l’inedito, oltre al remake in salsa cavallo di battaglia di Lewis Capaldi (una cosa che mi sarei allegramente risparmiata, ma vabbè). La nemica del televoto è riuscita ad arrivare sana e salva alla vigilia della semifinale, e per questo Jake La Furia le risparmia amabilmente la tortura di un tilt.
Così, insieme al reggaeton di Lowrah, affonda anche la barca di X Factor 2024 di Paola Iezzi, che da oggi in poi può godersi il programma in tranquillità, fungendo da spartiacque tra un Jake che sfuria (tanto) e il Senatore Lowroh.
Detto questo, il brano di Lowrah non è neanche male, se non fosse che mi ricorda almeno altre dieci canzoni, a seconda del momento in cui lo ascolto. Ma non è per forza un difetto: a volte abbiamo bisogno di quel tocco di zarro che alleggerisce le giornate. Non a caso, Emily in Paris è arrivata alla quinta stagione.
In fondo, proprio lei ci insegna che tutte le strade portano a Roma… ma non tutte le strade portano a Napoli. Infatti, Lowrah non ci è arrivata. Peccato.
6) I Punkcake – Voto 7
Anche per i Punkcake si tratta di un voto molto difficile, frutto di una media tra la prima e la seconda manche. L’inedito è decisamente ineditoso: come sempre con loro, non si sa mai cosa aspettarsi. Hanno, tra l’altro, il meraviglioso pregio di far litigare due giudici che nemmeno li hanno in squadra. Lowroh contro Jake che sfuria. Noi tra i due litiganti scegliamo i Punkcake e, soprattutto, Sonia: grande protagonista di questa puntata.
L’inedito, come già detto, è ineditoso e ci sorprende come solo i Punkcake sanno fare. Tuttavia, devo dire che la seconda manche mi ha deluso moltissimo. Ma può capitare: mica possono fare sempre tutto bene. Complici i costumi e i trend di TikTok che mi hanno invaso il cervello. Sembrava quasi di vedere Biancaneve circondata dagli Umpa Lumpa in un crossover inedito de La Fabbrica di Cioccolato Bianco. Non bene.
Un errore che il pubblico gli ha fatto pagare caro, mandandoli direttamente al ballottaggio. Ringraziamo ancora una volta gli dèi di X Factor per aver cambiato idea, in limine, sulla seconda eliminazione.
Grazie a tutti, grazie Jake e – soprattutto – grazie Beyoncé.
7) I Patagarri – Voto 8
Come sono cattivella a mettere Punkcake e Patagarri uno dietro l’altro. Sono proprio una piccola villain, come gli affascinanti Votivi. In ogni caso, questa volta, in fatto di voti gli Aristogarri battono i Punkcake, ma a livello di inediti devo dire che viaggiano sulla stessa barca. Entrambi belli, entrambi sorprendenti, entrambi entusiasmanti. Grazie di nuovo, Beyoncé.
Comunque, l’inedito dei Patagarri lo trovo poco patagarroso. Un pochino mi sembra di andare a Thoiry, un pochino un concerto jazz di Achille Lauro, un pochino un pezzo che tutto sommato suona, e suona bene. Del resto, stiamo pur sempre parlando dei Patagarri.
Ma è anche vero che, pur con qualche ruffianata, Achille predica bene e razzola male. Di coerente con tutto il resto, qui, ci sono solo le parole. Un po’ come ascoltare Mike Flanagan parlare di The Haunting of Bly Manor come della serie più spaventosa del mondo, e poi trovarsi davanti a un meraviglioso romanzo che ci commuove e ci fa riflettere sul senso della vita. Comunque l’inedito è bello, sì, lo sto già cantando.