Paradise – La Recensione (no spoiler)

Attenzione: l’articolo che segue non contiene spoiler significativi su Paradise.

C’è uno stacco profondo tra quelle che sono le premesse di Paradise e quello che è poi il suo sviluppo. Un solco evidente fin dalla fine del pilot, caratterizzato da un colpo di scena che ha ribaltato ogni prospettiva sulla serie stessa, portandoci dentro un mondo che nessuno aveva davvero immaginato fino a quel momento. A posteriori, fa persino sorridere leggere la sinossi di base: affronta in generale una trama portata avanti, in seguito, attraverso un capovolgimento radicale della realtà nella quale pensavamo di essere entrati.

Ciò rende non poco complessa la finalità della recensione di Paradise che state per leggere: parlarne senza rovinare la visione a chi non le ha ancora dato un’occasione.

Evitare, banalmente, gli spoiler. Un’impresa notevole, e chi l’ha vista sa benissimo perché. Proviamoci comunque, perché è doveroso farlo. Non si esagera se si definisce Paradise una delle sorprese televisive più piacevoli del 2025, se non la più importante in assoluto finora. Una serie tv che ha saputo riproporre il talento narrativo ed espressivo di un grande autore di serie tv, Dan Fogelman, riproponendo alcuni pattern di scrittura che avevano già caratterizzato la sua opera più nota, This Is Us.

Ciò nonostante, non immaginate comunque niente di simile. Mentre This Is Us era, convintamente, un dramma familiare incentrato sulla crescita personale, Paradise prende fin da subito una strada autonoma per raccontare altro. E lo fa con notevole maestria, giostrando perfettamente tra i colpi di scena, un ritmo vorticoso che caratterizza alcuni momenti chiave e altri in cui le tempistiche si estendono per dare tridimensionalità a personaggi analizzati nel dettaglio, rendendo chiare motivazioni e comportamenti attraverso soluzioni originali e ricche di realismo. Quasi un paradosso, visto il contesto nel quale si inseriscono, ma tant’è. Allontanarsi dalla realtà può, essere, talvolta, il modo ideale per restituire degli spaccati del nostro mondo.

Potremmo inoltre discutere a proposito di quanto possa essere davvero “irreale” lo scenario prospettato da Paradise, ma questa è materia per la recensione con spoiler. Procediamo, allora, con l’analisi generale della serie tv.

La trama di Paradise

Ambientata in un futuro prossimo, Paradise (disponibile in Italia su Disney+) è ambientata in una località imprecisata del nord America nella quale vive Xavier Collins, un ex agente dei servizi segreti che lavora per il Presidente degli Stati Uniti, Cal Bradford, e vive coi due figli dopo la morte dell’amata moglie. I due sono inseriti all’interno di una comunità apparentemente tranquilla, popolata in gran parte da figure eminenti e facoltose del Paese. Una comunità di privilegiati, con una vita più “normale” di quel che ci si potrebbe aspettare.

Tuttavia, niente è come sembra in Paradise. A un certo punto, un misterioso omicidio sciocca la comunità e coinvolge direttamente Xavier, portandolo a indagare sulle dinamiche che hanno portato all’evento per poi scoprire il vero colpevole.

Niente di più complesso. Sotto il velo della placida vita che scorre, infatti, inquietanti verità si presentano di fronte ai nostri occhi, dando una dimensione completamente diversa alla comunità, alla figura del Presidente e alle esperienze di Xavier. Il personaggio di Samantha Redmond, in particolare, ha alle spalle una vita complessa e irta di momenti segnanti. Il suo è un profilo cupo e misterioso, carismatico e influente. La conosceremo col soprannome “Sinatra”, scoprendo nel tempo cosa si cela dietro le sue azioni più divisive.