7) Penny Dreadful
Di Penny Dreadful qualche volta si sente ancora parlare, ma a volte sembra essere stata dimenticata. Speriamo che questa sia solo una sensazione mista a paura, e non la realtà. Perché, ancora oggi, Prenny Dreadful resta una delle opere più raffinate e affascinanti nel mondo della serialità. Una Serie Tv senza tempo capace di andare nel passato, ma conservando anche quel tocco di attualità. D’altronde, siamo anche quello che nella vita abbiamo letto, la cultura con cui siamo venutia a contatto. E questo aspetto in Penny Dreadful è fondamentale, parte centrale della sua trama ed essenza. Facendo un salto nella Londra Vittoriana incontriamo infatti alcuni personaggi della lettura horror più famosi come Victor Frankenstein, Dorian Gray, Dr. Jekyll, il conte Dracula, licantropi, streghe e vampiri.
Nel contesto sopracitato, i protagonisti ci renderanno partecipi di quel momento, facendoci entrare a contatto non solo con la letteratura e la storia, ma anche con il paranormale. Penny Dreadful è infatti una delle Serie Tv horror più interessanti degli ultimi anni, un’opera sublime coadiuvata da un forte senso estetico, qui portato avanti sia dalle ambientazioni che dai costumi. Attraverso la poesia, conosciamo il senso di solitudine dei protagonisti, scontrandoci con un’epoca che non vuole accoglierli ma, al contrario, utilizzarli come capri espiatori. In una Londra rumorosa, ha così luogo la lotta tra il bene e il male. Con quel che accade davvero e il pregiudizio che, in quel momento come adesso, influenza la vita delle persone.
Un’opera noir in cui incontriamo figure affascinanti ed enigmatiche, caratterizzati da due condizioni irreversibili: essere al tempo stesso sia la vittima che lo spietatissimo carnefice. In un gioco di luci e ombre, Penny Dreadful racconta un mondo infelice in cui la solitudine si espande e la poesia diventa necessaria. Un universo in cui le carte in tavola si mescolano a tal punto da rendere umani i mostri e mostri gli esseri umani, dando vita a una narrazione disillusa e dalla sofferenza totalizzante.
8) Twin Peaks
Parliamo spesso di cosa e chi abbia cambiato per sempre le sorti della serialità. Di chi ha dato il via a opere che andavano oltre il mero desiderio di intrattenimento, perché destinate e a essere qualcosa di più grande. In questo senso abbiamo spesso citato Serie Tv come I Soprano e Lost. Ma, soprattutto, abbiamo citato Twin Peaks. Arrivata nel 1990, fu proprio questa Serie Tv a stravolgere il mondo della serialità, generando una storia che andava ben oltre i soliti espedienti, mettendo al centro di ogni cosa la sospensione dell’incredulità.
Twin Peaks fu la prima Serie Tv a scombinarci, a scomporci, a farci interrogare davvero su cosa fosse reale e su cosa invece non lo fosse. Fino a quel momento eravamo sempre consapevoli, guidati da narrazioni immediate e semplici. Ma niente in Twin Peaks lo è mai stato, e il merito va qui tutto a David Lynch. Il padre, il Re, il mostro sacro della serialità e del cinema. E così, dalla prima puntata arriva la domanda delle domande: chi ha ucciso Laura Palmer?
Fin da subito quell’interrogativo diede vita a un’opera straordinaria e futuristica. Una Serie Tv che aveva una sola volontà: essere immortale. Ed eccola infatti qui, ancora oggi, più viva che mai. Persa ancora tra misteri e interrogativi mai snodati, di cui forse Lynch conosce la risposta. Quando nutrite ancora dei dubbi se recuperarla o meno, ricordatevi questo assioma: Nulla sarà più come Twin Peaks ma, al tempo stesso, tutte le Serie Tv lo sono in qualche modo.
Un paradosso, come molti presenti nella Serie Tv, che spiega esattamente in che modo quest’ultima abbia rivoluzionato il panorama seriale, rendendolo completo. Engimatico. Perfino incomprensibile. Quando vedete una cittadina con un ruolo rivelante all’interno di una storia, quella è opera di Twin Peaks. Lo scontro tra il sacro e il profano, quella è ancora una volta un retaggio di Twin Peaks. Quando accettate l’ignoto, anche quello è Twin Peaks. Attraverso la storia di Laura Palmer, David Lynch dava una lezione futuristica agli anni ’90: il male esiste in ognuno di noi. A volte si tira fuori, altre volte resta dentro. Perché anche in questo caso la trama della serie non è altro che un mezzo. Uno strumento attraverso il quale Lynch ha raccontato, per la prima volta, gli esseri umani nella loro condizione peggiore.
David Lynch dà infatti vita a una storia che mette in atto una lunga serie di generi, passando dal cinema dell’orrore fino alla satira e alla parodia delle vecchie soap opera anni ’80. Nulla è come sembra in Twin Peaks. A volte neanche il tempo. E per scoprirlo non vi resta altro da fare, se non – finalmente – recuperarla.