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Benedict Cumberbatch racconta la scena più “difficile” di Patrick Melrose

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Patrick Melrose ha conquistato il palinsesto di Sky Atlantic, ponendosi come una delle serie tv più interessanti dell’ultimo periodo; un elemento che senza dubbio ha contribuito a renderlo un prodotto drammaticamente suggestivo è la presenza di Benedict Cumberbatch, uno degli attori britannici più brillanti in circolazione. La scrittura (semi autobiografica) di Edward St Aubyn ha creato un personaggio complesso, non solo per la dipendenza dalla droga e dall’alcol, ma anche e soprattutto per la delicata membrana di debolezza che avvolge Patrick.

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Non è stato dunque facile, neanche per un mostro come Cumberbatch, riuscire a portare sullo schermo una tale complessità. Come avevamo sottolineato in questo articolo, la sua performance doveva essere ricompensata almeno da una nomination, giustamente arrivata (agli Emmy Awards); ma è lo stesso attore a sottolineare, in un’intervista, come l’impegno per Patrick Melrose sia stato il più intenso della sua carriera.

Dopo essersi innamorato dei libri, e dopo aver provato a comprendere la psiche di un uomo che ha subito tali mostruosità da bambino, Cumberbatch è giunto a questa conclusione:

“È stata più dura addirittura di Parade’s End (miniserie del 2012). Patrick Melrose è un uomo brillante e divertente. Che riesce a trovare la via della salvezza nonostante la sua vita sia stata devastata fin da subito, tanto da portarlo quasi a suicidarsi nella sua tossicodipendenza. È una storia di speranza, con grandi svolte drammatiche. Ci si trova davanti alla miglior finestra sulle estreme condizioni della vita. Dai libri hai un punto di vista così soggettivo che il cuore ti batte fortissimo. Come attore è stata una sfida straordinaria vivere tutto questo. Ma la soddisfazione di averlo fatto è ancora più grande”.

Inoltre, ha continuato l’attore, è stato paradossalmente facile creare la giusta immedesimazione nel personaggio:

“Non sai mai bene quello che puoi fare. alle volte pensi ‘So chi è quella persona, voglio renderle giustizia’. Ma non era questo il caso. Il cuore del soggetto era qualcosa che pensavo di conoscere in qualche modo. Ho cercato di portare questo dentro la testa pensando alla prospettiva di un personaggio unico e straordinario che ha sofferto troppo”.

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Ma la scena più difficile? Non ci sono dubbi:

“Quella in cui mi ritrovo chiuso in una camera di un hotel e sono costretto a fare i conti con le mie paure e dipendenze. Anche le scene di litigio con mia madre e mio padre sono state molto dure. D’altronde ogni cosa riporta lo spettatore all’evento drammatico che Patrick Melrose subisce da bambino e che si ripercuote sulla sua intera esistenza”.

Se non avete ancora recuperato questa serie, è il momento di farlo.

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