Peaky Blinders, la fantastica serie tv che vede il magnifico Cillian Murphy nei panni del gangster di Birmingham Tommy Shelby, si è sempre contraddistinta per ospitare al suo interno carismatici villain (qui la nostra classifica). Questi, in un modo o nell’altro, hanno tutti rappresentato una minaccia unica e differente per la famiglia Shelby e i loro amici. Tuttavia al momento il villain principale risulta essere una sorta di problema per il prosieguo di Peaky Blinders 6. Questa infatti ha una profonda base storica che si basa su fatti realmente accaduti e lo sviluppo della trama rischia di infrangersi contro gli scogli della realtà. In che modo? Cerchiamo di spiegarlo meglio nelle prossime righe per illustrare alla perfezione il problema.
Oswald Mosley, il politico fascista britannico, è stato presentato al pubblico nella quinta stagione e si è rapidamente affermato come un cattivo unico e astuto da affrontare per Tommy. Sopravvivere al finale di stagione è stato certamente un evento unico in sé e per sé per il villain, vivendo fino a diventare il principale antagonista di Peaky Blinders 6. Tuttavia, non è la sola sopravvivenza che rende Mosley unico nel suo genere. Oswald Mosley infatti si basa su una vera figura storica, che lo distingue dal resto del cast e dal resto dei villain. Gli showrunner della serie tv si sono sempre dimostrati poco attaccati ai personaggi e non hanno avuto mai problemi a far morire alcune figure cardine come John Shelby o Aberama Gold. Essere costretti a dover avere a che fare con una certa mancanza di duttilità, a causa della storia reale, con il personaggio di Mosley, potrebbe essere un problema enorme per loro e potrebbe dar vita a un finale scontato per il capitolo conclusivo delle vicende di Tommy Shelby.
Come potrebbero procedere gli showrunner di Peaky Blinders 6?
In vari modi. Potrebbe benissimo essere il caso che gli sceneggiatori decidano di deviare dalla storia vera, proprio come fece Tarantino in Bastardi senza gloria con l’omicidio di Hitler, e alterare il destino storico di Mosley, che nella vita reale non morì addirittura nel 1980. Anche se se questa è una opzione, sembra improbabile in quanto gli scrittori hanno già avuto l’opportunità di farlo in Peaky Blinders 5. L’intera trama della quinta stagione infatti è stata basata sulla costruzione del tentativo di omicidio che è fallito nel catastrofico finale di stagione in cui Mosley è sopravvissuto all’attentato. La collaborazione tra Tommy Shelby e il nemico/amico Alfie Solomons è infatti fallita. L’unica nota positiva è il ritorno di Tom Hardy, che probabilmente svolgerà un ruolo fondamentale in Peaky Blinders 6. Quello invece di cui siamo certi è che Mosley è riuscito a scampare all’attentato e l’ultima immagine che ricordiamo della produzione è quella di Tommy che si punta una pistola alla tempia.
Ma torniamo al problema di scollatura storica tra realtà e finzione. Se prima della quinta stagione avevamo assistito ad alcune divaricazione tra le due, nella parte 5 la serie si è riavvicinata al contesto e alle vicende storiche. Facendo scampare Mosley all’attentato gli autori si sono quindi, in un certo senso, rimessi al passo della storia. Questo spostamento di asse dello show sulle vicende della gang di Birmingham ha quindi puntato la lente di ingrandimento della narrazione a evidenziare l’ascesa del fascismo europeo, rendendolo il nuovo nemico, con Mosley solo una figura di spicco, la punta di un iceberg di malvagità e sangue. Il problema di Peaky Blinders 6 sarà quindi quello di non avere un finale scontato legato allo sviluppo del fascismo in tutta Europa. Anche perché questo tipo di finale non darebbe spazio vitale al nostro Tommy e ne prefigurerebbe la morte. Tutto questo dunque renderebbe Peaky Blinders 6 tremendamente scontata.
Peaky Blinders 6 e il peso della storia
Il rischio quindi di scegliere un villain legato al fascismo e soprattutto decidere di farlo sopravvivere, seguendo le vicende storiche, creerebbe non pochi problemi di trama a Peaky Blinders 6. Una scelta invece opposta, ovvero quella di uccidere Mosley, creerebbe intoppi dal punto di vista dell’attendibilità storica. Insomma, gli showrunner della serie si sono infilati in un sentiero irto e scosceso che potrebbe farli precipitare in un burrone di mediocrità. Aggiungiamo poi che anche l’ultimo trailer ha confermato che i due movimenti totalitari la faranno da padrona nella stagione finale. La persistenza storica di questo nuovo tipo di nemico politico con cui Tommy si trova in conflitto è dunque molto pericolosa per lo stesso leader della gang, ma soprattutto per la serie tv che ospita e racconta le sue vicende. Quali soluzioni saranno adottate per scongiurare tutte queste possibilità di fallimento? Non abbiamo una risposta a tutto questo, sapremo la scelta degli autori solo nel momento in cui vedremo la serie tv.
Quello che è certo è che Peaky Blinders 6 sarà l’evoluzione finale della serie tv su Thomas Shelby. Se infatti siamo partiti, con la prima stagione, dalla distruzione della Prima Guerra Mondiale, dal totale annullamento dell’individuo, visto solo come carne da macello in una trincea, la stagione finale eleverà il concetto drammatico alla totalità del continente europeo. Un sconfitta quindi che non sarà più individuale, personale, ma che sarà un fallimento della collettività generale. L’Inghilterra, nonostante tutto il sangue, vincerà la Seconda Guerra Mondiale, ma l’Europa perderà e le conseguenze di tutto quel male sono presenti ancora oggi. Indipendentemente da ciò che accadrà, la sesta stagione terrà sicuramente i suoi spettatori con il fiato sospeso, indipendentemente dalla attendibilità storica o meno. Mosley rimane un avversario minaccioso per Tommy, che potrebbe inoltre essere pugnalato alle spalle da Michael Gray e dalla sua compagna Gina. Abbiamo però imparato che Tommy Shelby, nel momento di maggiore difficoltà, riesce sempre a tirare fuori il coniglio dal cilindro. Chissà se anche questa volta riuscirà a salvarsi e a far continuare la dinastia della famiglia Shelby. Solo Peaky Blinders 6 ci darà tutte le risposte a queste domande, e noi non vediamo l’ora.