4) Il rapimento di Charlie
Non tutti gli episodi riescono a farci ridere, piangere e imprecare allo stesso tempo, ma il finale della terza stagione di Peaky Blinders si.
La scena colpevole di averci fatto piangere è quella che riguarda il rapimento di Charlie, il figlio di Tommy. L’evento rimette in ginocchio il protagonista, piegato di fronte al volere del rapitore, un volere che va contro i suoi principi: uccidere uomini innocenti, i suoi uomini. Vedere Tommy così distrutto distrugge anche noi.
La scena dove Tommy punta il dito addosso alla sua famiglia è doloroso, le lacrime di Polly sono una pugnalata al petto.
5) La (finta) morte di Arthur
Sicuramente una delle scene più sconvolgenti di Peaky Blinders, impressa nella memoria degli spettatori, è la morte di Arthur (Paul Anderson), anzi, la finta morte di Arthur.
Il personaggio sembra prossimo alla morte, senza via di fuga.
La sua morte è un brutto colpo, getta nel panico la sua famiglia ma sopratutto noi spettatori. Come per la morte di John ci ritroviamo a piangere, non riuscendo ad accettare la departita di un personaggio così importante e carismatico. Per fortuna la nostra disperazione ha vita breve perchè Arthur in realtà è vivo.