La paura ha bisogno di essere alimentata, così come l’inquietudine dell’inizio di questa puntata. Thomas Shelby viaggia costantemente su un campo minato e adesso lo sente più che mai. C’è qualcosa e qualcuno al di là del campo che conosce la sua storia e che la sta sfruttando per comprendere anche i suoi più oscuri demoni. E Peaky Blinders 5×02 inizia a svelarne l’identità.
La scorsa puntata aveva introdotto a ritmo cadenzato un pezzo importante della trama. Ora siamo pronti all’entrata in scena della famiglia Shelby.
Il passato ritorna imponente e sicuro in Peaky Blinders 5×02. Con la sua solita incertezza porta tutti sullo stesso piano. Torna a fare paura, a dettare legge sui ricordi importanti e soprattutto su quelli negativi.
L’immagine di Thomas Shelby piegato davanti alla sua stessa croce sembra rappresentare contemporaneamente il distacco tra il passato e il presente e il filo rosso che collega l’immagine integra del protagonista e quella deviata e frammentata della sua mente messa sulla croce.
E poi c’è la vita a risvegliarlo dal tepore del tormento e della paura. Una paura ancora più grande, un terrore che va oltre la paranoia, diventa concreto e comincia a correre verso di lui sfiorando la morte. Charlie sveglia Thomas, lo riporta lì dove è importante che lui sia. Vediamo come il loro rapporto sia finalmente cambiato in positivo, vediamo come si sia evoluto e come riesca a essere così intenso e fondamentale da farci svegliare. Interrompe quel momento di sospensione che stavamo avendo tutti di fronte a quella che sarebbe potuta essere una tragedia.
Subito dopo la distruzione, l’annichilimento dell’immagine distorta di Thomas Shelby sulla croce. Da qui riparte Peaky Blinders, dalla decisa convinzione del protagonista di continuare a essere quello che è sempre stato: riflessivo, calcolatore, manipolatore e impulsivo. Terra e fuoco si mischiano per ottenere una miscela esplosiva. È lo sparo dell’inizio, la linea di demarcazione tra quel che è stato e quel che sarà.
L’oscurità sta prendendo l’anima di Thomas e lo sta facendo pian piano, dalla prima puntata.
Finn intanto si sta ribellando. Come molti altri hanno fatto prima. La famiglia Shelby è esattamente il tipo di istituzione da cui scappare e da cui tornare di conseguenza. Si è trattato sempre di questo.
La crisi di Thomas si fa sempre più ampia. Coinvolge sempre più persone e diventerà il guaio da cui sarà impossibile fuggire. Per lui e per tutti coloro che non hanno mai smesso di seguirlo e di chiedergli consigli e ispirazione. Ora bisogna passare al piano di recupero, al salvataggio di Thomas e a una probabile riabilitazione. La crisi e l’oblio sono sempre stati tratti del suo carattere, ma ora la situazione sta cambiando, si sta evolvendo in qualcosa di molto più grave.
Michael torna a Birmingham e Thomas continua il suo lavoro nelle stanze del Parlamento. L’immagine pubblica di Thomas rimane intatta, sembra nascondere solo una volontà di manipolazione e nulla più.
Io sono la mia stessa rivoluzione
Così come Finn, anche Michael ora si sta ribellando, ma con lui la situazione si complica, tutto torna ad avere a che fare con i soldi e con il potere. La fortuna persa è diventata un’opportunità per testare la fiducia degli alleati, come Michael.
Finalmente abbiamo il nome di chi sta facendo risorgere il passato di Thomas e della sua famiglia. I BIlly Boys si manifestano nel modo più spietato possibile. Torturano Aberama Gold e uccidono Bonny dimostrando la loro volontà di affondare Thomas e i suoi affari colpendolo lì dove fa più male.
La crisi di Thomas trascina verso il basso anche Arthur in una sorta di vortice che non lascia spazio a niente e a nessuno, neanche alle donne accanto ai Peaky Blinders.
Lo scontro tra Thomas e i Billy Boys sta cominciando con l’impressione che i morti sulla croce saranno molti. Ma intanto le donne continuano a prendere potere anche se ancora nascoste dall’ombra del protagonista.
Il confine netto tra passività e azione si ribalta all’improvviso, ogni istante di più, a sottolineare come la rivoluzione delle donne della famiglia è sempre più forte, forse ancora inascoltata, ma fondamentale per un nuovo inizio.