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5 Serie Tv da guardare se vuoi ritrovare in una veste diversa i protagonisti di Peaky Blinders

Peaky Blinders
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Il 3 aprile di quest’anno è terminata nel Regno Unito l’ultima stagione di Peaky Blinders (qui potete leggere la nostra recensione dell’episodio conclusivo), una serie televisiva che ci ha accompagnato per molti anni e che ha lasciato un segno indelebile nella televisione britannica (e non solo). Ci sembra di averli appena salutati, eppure ci mancano terribilmente: se chiudiamo gli occhi ci sembra quasi di vederla, la famiglia Shelby, camminare a testa alta tra le vie di quel quartiere fumoso di Birmingham. Ma non disperare, spettatore: siamo qua per tirarti su di morale, dopotutto. In attesa del tanto discusso film, per consolarti ti proponiamo 5 serie tv da guardare se vuoi ritrovare i protagonisti di Peaky Blinders in una veste diversa (anche come non te li saresti mai aspettati).

1) The Tudors (Annabelle Wallis)

The Tudors è di quelle serie “storiche” che vanno prese con le pinze, un po’ come si fa con prodotti come Reign o I Medici: quando si tratta di raccontare la storia in chiave romanzata, soprattutto se si parla di uno dei monarchi più famosi del mondo, il rischio di fare qualche scivolone è dietro l’angolo. La serie creata da Michael Hirst non è esente da errori ma riesce comunque a fare un buon lavoro nel raccontare il regno di Enrico VIII fino al 1547, anno della sua morte. Il contesto è quantomeno intrigante e la serie affronta diversi temi interessanti (quali lo scisma anglicano e i problemi di discendenza della famiglia reale) e una delle figure ad essere rappresentata meglio è sicuramente quella di Jane Seymour, terza moglie (oltre che la preferita) del re. Annabelle Wallis (l’amata Grace di Peaky Blinders) sembra nata per interpretare il ruolo della dolce e pura consorte di Enrico: per due stagioni vediamo crescere il loro amore, vediamo Jane partorire il tanto agognato erede maschio e, tragicamente, assistiamo anche alla sua morte prematura. La storiografia poi ricorda come re Enrico, alla fine della sua vita, si sia fatto seppellire proprio di fianco a lei. Se non è amore questo…

2) Black Mirror (Joe Cole)

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Non me ne voglia nessuno per non aver scelto la serie Gangs of London, dove il nostro amato Joe Cole interpreta il protagonista erede di un impero del crimine (non troppo distante da Peaky Blinders, insomma). Sarà per una questione di gusti, sarà perché i futuri dispotici piacciono sempre, in ogni caso ritengo che “Hang the DJ“, il quarto episodio della quarta stagione di Black Mirror, sia uno dei prodotti più riusciti della serie che più di ogni altra ci ha insegnato ad avere paura di cosa può fare l’essere umano. L’episodio (che abbiamo analizzato qui) è ambientato in un futuro non definito nel quale le persone vengono accoppiate attraverso un sistema, chiamato Coach, che si occupa anche di definire per quanto tempo i due candidati staranno insieme. Niente spoiler, comunque. Vi basti sapere che Hang the DJ fa riflettere, piangere e soprattutto fa paura. Ci mostra quanto l’amore vero non abbia niente a che fare con i calcoli e la tecnologia e ci racconta di due anime perse che sono disposte ad andare anche contro il tempo, pur di ritrovarsi. E, forse, a Joe Cole viene finalmente dato il finale che si merita.

3) Penny Dreadful (Helen McCrory)

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Parliamo di un’attrice incredibile che ci ha lasciato troppo presto. Molti se la ricordano con i capelli biondi e lo sguardo di ghiaccio nei panni di Narcissa Malfoy all’interno della saga di Harry Potter. Tanti si dimenticano che Helen è stata dieci, cento, mille volte di più. Per avere di nuovo l’onore di rivederla sullo schermo vi consigliamo Penny Dreadful, prodotto basato sugli omonimi racconti periodici e ambientata nella Londra vittoriana. La serie segue le vicende di famosi personaggi del genere horror e di mistero (quali il conte Dracula, Frankestein, i licantropi o le streghe). E proprio una strega interpreta Helen McCrory la quale, con quel portamento austero e regale che la caratterizza, riesce a regalarci un’altra grande performance. Da mettere i brividi, aggiungerei.

4) Sons of Anarchy (Tommy Flanagan)

Parliamo di un personaggio che, sebbene presente solo nella prima stagione di Peaky Blinders, è riuscito con la sua condotta a dir poco ignobile a lasciare un segno indelebile nelle vicende dei protagonisti: Arthur Shelby Sr, capostipite della famiglia Shelby e interpretato da Tommy Flanagan. Quest’ultimo interpreta per sette stagioni di Sons of Anarchy Filip Telford, ex membro dell’IRA e compagno di avventure (proprio fino alla fine) del protagonista Jax. I motivi per guardare la serie creata da Kurt Stutter sono innumerevoli, dal cast d’eccezione all’originalità della trama per arrivare al tanto distruttivo finale. Ecco, Chibs e la sua Dyna Street Bob è uno dei questi.

5) Animal Kingdom (Finn Cole)

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Il talento la famiglia Cole deve avercelo proprio nel DNA: chiudiamo infatti questa carrellata di serie tv con Animal Kingdom, avente come protagonista Finn Cole (fratello nella realtà di Joe Cole e interprete di Michael Gray, il contabile dei nostri Peaky Blinders). La serie è una di quelle perle di cui non si è parlato abbastanza e che meriterebbe di essere recuperata quanto prima: basata sull’omonimo film del 2010, lo show segue le vicende di J, diciassettenne costretto a trasferirsi dalla famiglia Cody in California, dopo la morte della madre. E dato che sembra si torni sempre a parlare di attività criminali, la famiglia guidata dalla matriarca Smurf (nonna di Joshua) non è da meno. Uno dei prodotti migliori del 2016, una serie che ci ricorda quanto il confine tra uomini pensanti e animali feroci sia quantomeno labile.

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