3) La morte di Campbell (2×06)
Per quanto ci sia dispiaciuto salutare Sam Neill, non abbiamo potuto che esultare di fronte alla morte del Maggiore Campbell. Per poter salvare Michael, Polly è costretta a concedersi al poliziotto, mostrandosi inoltre per quello che non è: una donzella in difficoltà , in lacrime e indifesa. Profondamente vile, Campbell abusa della donna sia fisicamente che mentalmente, rincarando poi la dose quando rivela a Michael ciò che la madre ha fatto per farlo scagionare. Un duro colpo per la donna, che però non si lascia schiacciare dagli eventi. D’altronde Polly è sempre stata una dal carattere indomito che non si tira mai indietro. Un personaggio complesso che nel cipiglio scuro del volto nasconde una fragilità conosciuta da pochi.
Gli atti deplorevoli di Campbell devono essere puniti, ed è così che la protagonista decide di recarsi alle corse di Epsom e vendicarsi. Mentre Polly gli punta la pistola contro, il Maggiore mantiene la calma e, da viscido qual è, non solo le ricorda cosa hanno condiviso, ma la spinge a riconoscere che c’è qualcosa fra loro. Per un momento pensiamo che la determinazione della donna stia vacillando, ma non sarebbe nel carattere di Polly permettere a uno come Campbell di cavarsela dopo quello che ha fatto: ed è così che preme finalmente il grilletto, mentre sussurra fra i denti “mai mettersi contro i fot**ti Peaky Blinders“. E un attimo dopo esce, spalle dritte e testa fiera, mostrando il sangue del suo nemico come se fosse un trofeo.