Peaky Blinders è una Serie Tv di qualità estremamente sopraffina. Lo sappiamo, lo abbiamo sentito dire molte volte, e oggi cercheremo di dare qualche esempio pratico di cosa questo voglia dire esattamente. Nulla è lasciato al caso in quello che si prefigura come una commistione perfetta di tutti gli elementi in ballo. Prendiamo, per esempio, in esame la colonna sonora: prevalentemente composta da brani rock contemporaneo, in alcuni casi più soft e in altri più hard, essa stona volutamente con l’epoca in cui la Serie è ambientata, eppure genera un effetto delizioso, per nulla straniante. Ogni brano riesce a calare perfettamente lo spettatore nel mood dell’opera poichè, di fatto, ne ricalca il ritmo sempre incalzante.
Allo stesso modo anche la regia e la fotografia hanno una funzione importantissima nell’economia della trama. Esse ne diventano parte integrante, essendo dotate di una funzione simbolica che in alcuni casi richiede di essere interpretata, aggiungendo informazioni ulteriori alla scena; in altri gioca con le emozioni dello spettatore (assolvendo allo stesso compito della colonna sonora, a cui facevamo riferimento poc’anzi). Gli esempi che prenderemo in considerazione vanno proprio nell’una o nell’altra direzione. Sono cinque i casi che andremo ad analizzare, ma potrebbero essere molti di più, tante sono le immagini visivamente iconiche che questa Serie ci ha lasciato (e che continuerà a lasciarci).
Inutile precisare che bisogna essere in pari con la Serie per continuare la lettura senza imbattersi in SPOILER.
1. GLI ATTIMI SUCCESSIVI ALLA MORTE DI GRACE
Il finale della 3×02 ci regala, senza se e senza ma, una delle sequenze più belle del panorama televisivo. Si parla degli istanti che seguono la sparatoria nella sala da ballo, nella quale perde la vita Grace. Attraverso lo slow motion – tecnica di montaggio che si ritrova in diversi momenti di Peaky Blinders – l’inquadratura si allontana dal corpo ormai esanime della donna, soccorsa invano da Tommy, allargandosi fino a ottenere una profondità di campo, un grandangolo, che permette di dare risalto a tutti i personaggi coinvolti.
Il risultato è, sostanzialmente, un dipinto rinascimentale. Ciò che colpisce maggiormente è il contrasto tra gli elementi statici e quelli più dinamici. In una perfetta asimmetria, la staticità è concentrata nella parte sinistra dell’inquadratura, nell’immobilismo di Grace e Tommy e nell’indifferenza di Tatiana (in primo piano), quasi divertita nell’assistere alla scena che si sta consumando dinanzi a sè; il dinamismo caratterizza invece il versante destro, con il pestaggio dei peaky blinders ai danni dell’assalitore italiano.
A conferire armonia a tutta la composizione (non a caso “coprono” la parte più illuminata dell’inquadratura, mentre gli altri protagonisti sono avvolti nell’ombra in un sagace gioco di chiaroscuro) abbiamo poi le figure di Polly e Arthur, i cui movimenti sono perfettamente correlati all’allargamento di campo. La perfetta continuità di questi, quasi alimentano la sensazione che il gesto di Arthur di prendere il vaso per finire l’avversario sia la cosa più naturale del mondo.
Un’ultima considerazione da fare in relazione allo slow motion, è che questa tecnica si rivela efficacissima nel consentire allo spettatore di assimilare il twist a cui ha appena assistito. Ciò lo si può notare in un altro finale emblematico, quello della 4×01, in cui si vuole ottenere lo stesso effetto (anche lì sembra di essere di fronte a un quadro, sebbene in un’ambientazione più bucolica, rispetto a quella della morte di Grace).