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La vera storia di Oswald Mosley, il villain carismatico della quinta stagione di Peaky Blinders

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La quinta stagione di Peaky Blinders ci ha regalato, dopo il gelido Luca Changretta interpretato nella quarta stagione dal premio Oscar Adrien Brody, un altro villain davvero inquietante.

Oswald Mosley, figura realmente esistita, si è rivelato nel corso dei sei episodi che compongono l’odierna splendida stagione della serie ideata da Steven Knight, l’uomo che Thomas Shelby non può battere. O almeno, così sembrerebbe al momento. Quel che è chiaro è che, proprio come viene definito dallo stesso Tommy nell’episodio 5×03, Oswald Mosley è il diavolo in persona. E se è uno come Thomas Shelby a dirlo la cosa fa abbastanza paura.

L’antagonista della quinta stagione, interpretato dal sempre bravo Sam Claflin, è un freddo e carismatico calcolatore, ma del resto anche Tommy lo è. Il problema è che Mosley è semplicemente malvagio e non fa assolutamente nulla per fingere di non esserlo.

Ma chi era davvero Oswald Mosley?

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Nato il 16 novembre 1896 a Londra da una famiglia aristocratica che gli ha trasmesso il rango di barone, entrò nell’aeronautica inglese durante la prima guerra mondiale e si interessò fin dalla giovane età alla politica. Tanto da diventare il più giovane membro del parlamento inglese a soli 21 anni, all’interno del Partito Conservatore.

Partito in cui non rimase a lungo a causa del suo disappunto circa la gestione della questione irlandese. Lasciò dunque i conservatori per entrare nel partito laburista, tra l’altro nella zona delle Midlands degli Shelby.

Dopo il crollo del ’29, che mise in crisi le finanze di molti investitori tra cui quelle della famiglia Shelby come si vede nella quinta stagione, diventò ministro del governo con l’incarico di risolvere il problema della disoccupazione nel suo Paese.

Le sue proposte però vennero tutte respinte, cosa che non poté che istigare la sua folle e fascista visione ideale della società.

All’alba degli anni Trenta Mosley divenne un seguace di Benito Mussolini, tanto da sentirsi così ispirato da fondare il New Party, che ottenne alle elezioni suppletive il 16% di voti. Questo risultato lo spinse nel ’32 a cambiare il nome del partito in British Union of Fascists, BUF, che venne intensamente ostacolato dal governo tanto da impedirgli di partecipare alle elezioni del 1935.

A questo signore si deve anche la nascita delle Camicie Nere, un gruppo da lui guidato che aveva il compito di setacciare la città imponendo con la violenza gli ideali del partito. Nel 1934, all’Olympia di Londra, ci fu una manifestazione in cui le Camicie Nere assalirono brutalmente tutti gli ebrei.

In seguito Mosley tentò anche di organizzare una marcia in una zona ebraica a Cable Street dove però gli antifascisti e la popolazione locale si opposero duramente.

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Il percorso però dell’avversario dei Peaky Blinders non è tutto in ascesa, anzi!

Nonostante la marcia su Cable Street fece alzare le sue quotazioni, nel futuro di Mosley ci fu nientemeno che un internamento, ritenuto necessario a causa delle sue estreme idee politiche e del modo in cui pretendeva di applicarle.

Fortunatamente, la sua breve ascesa andò verso la disfatta dopo quell’internamento. Tanto che, dopo la fine della guerra, tentò di candidarsi più volte pur fallendo miseramente, fino a ritirarsi completamente nel ’66, trasferendosi in Francia.

Resta da chiedersi che cosa vedremo in Peaky Blinders della vera vita di Mosley a questo punto.

Sicuramente sarebbe davvero pazzesco se il secondo matrimonio di Mosley con Diana Mitford, celebrato nel 1936 a casa di Joseph Goebbels, venisse mostrato in qualche episodio della sesta stagione della serie. Dal momento che in tale circostanza partecipò Adolf Hitler come ospite d’onore.

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