Come settimana scorsa, continuiamo a seguire le vicende di quella che si potrebbe chiamare ‘guardami, studiami e trova le differenze con Penny Dreadful‘. Tutto stupendo e intrigante se non fosse che noi proseguiamo in questa pratica dello studio di analogie e differenze, ma di analogie non riusciamo a trovarne neanche l’ombra e di differenze ne troviamo fin troppe. Non fraintendiamoci però, Penny Dreadful: City of Angels 1×02 regala un pezzo in più a quella che è la nostra scoperta continua degli obiettivi di questa serie.
Ma andiamo con ordine. Come dicevamo nella recensione della puntata scorsa, ci sono moltissimi elementi, tutti sembrano perfetti per delle sottotrame indipendenti, quello che più mi intimoriva e continua a intimorirmi è il come riusciranno a metterle insieme, e se questo tentativo sarà finalizzato all’efficacia della serie. In tutto ciò continua a rendermi sospettosa l’ambientazione riservata a uno dei personaggi che più porta mistero nella trama, il dottor Craft.
Nella puntata precedente, la sua parata nazista aveva interrotto un’atmosfera da quadro di Seurat, questa volta il suo giorno libero in spiaggia sembra di nuovo un’altra opera d’arte. Tutto è in ordine, ogni elemento è al suo posto e ogni individuo presente ha la sua posa plastica quasi a voler conservare quell’idilliaca scena. Esattamente come fossero tutti in un altro quadro, diverso da quello della scorsa puntata ma ugualmente intenso. Potrebbe essere solo un modo per rappresentare graficamente l’impeto nazista di Craft. Per adesso è ancora presto per essere certi di qualsiasi cosa.
In spiaggia notiamo anche altro, uno dei figli di Craft si accorge di avere a che fare con un bambino molto particolare, il figlio della signora Branson è infatti non molto avvezzo alle regole sociali della sua età.
Tutto nasce da Beau Geste, il film che viene citato dal commissario della polizia e da uno dei figli di Craft. Siamo nel bel mezzo del deserto e sul parapetto di una fortezza gli americani fanno una barriera con i cadaveri degli uomini che hanno ucciso così da far credere agli arabi che cercheranno di attaccare la fortezza, di essere molti di più.
Da qui nasce il titolo della puntata Dead People Lie Down. Il figlio della signora Branson tiene a precisarlo: i morti dovrebbero essere sdraiati.
Cosa ha a che fare questo con questi bambini, e soprattutto con i loro genitori?! E ancora, potrebbe questo essere finalmente un collegamento tra il mondo terreno e le due sorelle?
Fatto sta che ritroviamo un Tiago insicuro e fragile a colloquio con Molly. Da qui nasce la possibilità che il detective possa cominciare a credere alla storia di sua madre e di conseguenza alla fede per la Santa Muerte.
In quanto agli altri personaggi potremmo parlarne per ore e ore, perché ognuno meriterebbe un focus individuale, poiché come dicevo, di sottotrame ce ne sono veramente molte.
Quello che però pare evidente in Penny Dreadful: City of Angels 1×02 è che il destino della serie ruota attorno all’esplosione graduale e progressiva del nazismo in America. Abbiamo nazisti, messicani, ebrei, credenti e blasfemi e in tutto questo guai a dimenticare la Santa Muerte e sua sorella. La prima appare poco, in questa seconda puntata ancora meno che nella scorsa.
Eppure sarebbe questo a poter dare una sorta di velata continuità tra la serie madre e il suo spin-off. D’altronde l’aspetto sovrannaturale in Penny Dreadful era scioccante e comunque sempre presente. Qui c’è molto più realismo e l’ultraterreno sembra solo un contorno che prima o poi prenderà il sopravvento.
Potrebbe essere riassunto tutto in un ‘sta per…’. Penny Dreadful: City of Angels 1×02 ancora una volta evidenzia questo preludio all’azione. Ogni personaggio è sul punto di fare qualcosa di sconvolgente, ogni atmosfera sembra che stia per trasformarsi in altro.
È pur vero che tuttora, come una settimana fa, siamo solo all’inizio. Due puntate non fanno una stagione. Personalmente sono ancora legata a un involontario ma consapevole confronto con la sua serie madre, non è semplice distaccarsene soprattutto se la serie porta il suo logo e la sua firma.
Ma forse potremmo supporre, totalmente a priori, che sia stata questa la mossa svantaggiosa. Proporla come spin-off di Penny Dreadful la metterà sempre in un tipo di competizione che non le rende giustizia.
Previsioni (in)verosimili a parte, l’oggettività è d’obbligo e Dead People Lie Down dimostra che le potenzialità della prima puntata ci sono ancora. La serie è godibile nel suo complesso e spinge a rinnovare la visione anche per settimana prossima.
In questa puntata la svolta finale è quella che riporta in alto l’asticella delle aspettative. Sarà forse un preludio a delle puntate totalmente sconvolgenti? Molta strada c’è da percorrere e altrettanti sono i misteri che questa serie nasconde.