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Il dolore e l’amore in Penny Dreadful

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“Ma c’è un albero, di molti, uno, / un singolo campo che osserva dall’alto, / entrambi parlano di qualcosa che è passato: / la viola del pensiero ai miei piedi / ripete lo stesso racconto: / dov’è scappato il barlume visionario? / dove sono ora, la gloria e il sogno?”

Queste sono le parole che John Clare riprende da ‘Ode all’immortalità’ di Wordsworth sulla tomba della sua cara e unica amica Vanessa Ives. Racchiudono tutto il senso del piccolo capolavoro inglese Penny Dreadful: poesia, morte, dolore, esistenzialismo, tormento, scissione dell’io in bene e male come ogni personaggio tragico che si rispetti (Shakespeare docet).

Penny Dreadful

Ogni personaggio della serie è una scala di grigi, nessuno è immune al male e al suo fascino maledetto, ma anche al bene, così difficile da seguire, perché fare la cosa giusta non è mai troppo facile. Nonostante la componente gotica e fantasy, le quali certe volte sembrano fare da cornice per descrivere la Londra vittoriana, il dolore, l’amore e il tormento interiore sono il fulcro delle vicende di Penny Dreadful: sentimenti umani riversati in personaggi fittizi, che la scrittura perfetta fa apparire veri, le cui ombre e luci sono rafforzate dalla colonna sonora di Abel Korzeniowski.

La serie, oltre all’intento indagatore nel più oscuro e minuscolo spiraglio della mente umana, compie anche una grande denuncia sociale: razzismo, condizione della donna, omofobia, discriminazione nei confronti dei diversi solo perché non conformi allo standard della società spietata.

Tutti temi che fanno riflettere su come l’uomo sia andato avanti tecnologicamente, ma sia rimasto indietro mentalmente. E vediamo ora come questo mix di amore, tormento e dolore venga amalgamato e mescolato per bene in ogni personaggio di Penny Dreadful, o almeno in quelli principali.

Penny Dreadful

1. Vanessa Ives

Interpretata dal sogno erotico di uomini e donne, un essere celestiale che il Creatore ci ha mandato per farci sentire inferiori davanti cotanta bellezza e bravura, l’unica e sola Eva Green.

C’è chi sostiene che Penny Dreadful senza di lei non abbia motivo di esistere e forse hanno ragione. I lunghi capelli neri e gli occhi azzurri fungono da magnete e ci ammaliano come sirene per il corso delle tre stagioni. In tutta la storia televisiva, quanti personaggi femminili hanno sofferto così tanto e ci hanno fatto soffrire a loro volta per i ‘mai ‘na gioia’ capitategli? Piuttosto che l’incarnazione della madre del male, è l’incarnazione della sfiga.

Vanessa è tormentata da forze che lei non può neanche comprendere, Lucifero e Dracula, si fanno e le fanno la guerra per poterla avere, uccidendo e facendo appassire qualsiasi cosa le stia accanto. Vanessa ha il cuore spezzato e quei cocci le feriscono l’animo ogni giorno sempre più, facendola piegare su se stessa, distruggendola dall’interno e dall’esterno. Dolore, dolore in grande quantità.

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Lo vediamo negli occhi azzurri, nelle lacrime, nei sorrisi, quando Lucifero la possiede, quando Ethan se ne va, quando capisce che Mr. Sweet le aveva mentito ed è in realtà Dracula. Vanessa prova tanto dolore e questo la porta a tormentarsi per tutte le scelte sbagliate, ad addossarsi la colpa per le poche volte nelle quali si è lasciata andare e per aver messo in pericolo tutti quanti. Vanessa è un essere meraviglioso, colto, intelligente, tanto desiderosa di amore puro che non può avere, che la rende ancora più tormentata.

L’unico compagno che può avere è Satana o in alternativa suo fratello Dracula. Ethan, forse l’unico uomo con il quale sarebbe potuta essere felice, la abbandona, non capendo forse la sua grande fragilità e ciò aumenta ancora il suo grande dolore. La signorina Ives è chiusa in un circolo vizioso che è destinato a terminare con la morte, che come pensavano alcuni scrittori romantici inglesi, era l’unica ancora di salvezza da un mondo fatto di sofferenze e dolore.

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