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No, Percy Jackson non è il nuovo Harry Potter. Almeno per ora

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Se c’è una saga per ragazzi che da vent’anni a questa parte ha letteralmente fatto la storia imponendosi come modello indiscusso per il genere, questa è quella di Harry Potter. A partire dagli apprezzatissimi libri fino agli iconici film, passando per videogiochi, spin-off e merchandise vari, la storia del maghetto più famoso di sempre, e dell’immancabile lotta tra bene e male, ha cresciuto più generazioni, continuando a far appassionare milioni e milioni di giovani lettori e spettatori di tutto il mondo e a incassare cifre astronomiche anche solo grazie al proprio nome. Al netto di un simile successo, in tanti hanno cercato di trovare un prodotto che potesse rispondere alle esigenze del pubblico e che si potesse porre come suo erede spirituale. Dopo vari tentativi andati a male, c’è chi sostiene che, finalmente, il momento tanto atteso sia giunto. Vi è infatti chi è già pronto a incoronare un prodotto che, pur discostandosi per molti elementi da esso e pur mantenendo una propria identità, vuole portarne avanti lo spirito e la missione. Stiamo parlando di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, serie original di Disney+ che va a trasporre il primo libro della prima pentalogia dedicata al personaggio nato dalla penna di Rick Riordan.

Percy Jackson ha quindi le carte in regola per proporsi come “nuova Harry Potter”? Restate con noi per scoprirlo.

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo

Che tra Percy Jackson e Harry Potter vi siano elementi in comune è innegabile: un protagonista tanto testardo quanto coraggioso con due perfette spalle a seguirlo nelle sue imprese, una “scuola” per persone dotate di particolari poteri, creature magiche, avventure e un nemico misterioso pronto a tutto per tornare al potere. Che dire poi del concetto secondo cui la magia si celi nel nostro mondo, ma sia nascosta agli occhi della gente comune? Entrambe le storie, d’altra parte, mettono già dall’inizio al loro centro la crescita e il senso di scoperta, nonché di meraviglia dei loro protagonisti.

Tale aspetto non è di certo casuale: Rick Riordan, nello scrivere di Percy, si è giustamente ispirato a un modello che da sempre ha dimostrato di saper fare particolarmente presa su ragazzini e adolescenti, ma che al contempo risulta apprezzabile anche da un pubblico adulto, desideroso di ritornare a sognare proprio grazie alle suggestive ed emozionanti avventure dei suoi personaggi.

Insomma, grandi potenzialità, e questo lo sa soprattutto chi ha letto i libri della saga, freschi, divertenti e al contempo capaci di emozionare.

Grazie a un protagonista carismatico, apprezzabile per essere un eroe tanto avventato, coraggioso e ironico quanto pieno di difetti e mancanze, e ad un mondo dalle mille possibilità che può giocare con grande intelligenza con lo straripante mondo della mitologia greca (coerentemente adattata alla modernità), la storia di Percy Jackson è davvero fenomenale. Dopotutto, si parla di un racconto che, per la natura episodica dei libri e dei loro capitoli, si presta perfettamente ad essere trasposta in modalità seriale, cosa che invece non avevano saputo mettere in scena adeguatamente i due film con Logan Lerman, che Rick Riordan tanto detesta.

Nonostante il grande potenziale promesso dalla saga del mezzosangue, siamo effettivamente sicuri la serie tv abbia effettivamente avuto modo di vedere i propri frutti maturare? Iniziamo con l’analizzare qualche dato strettamente numerico. Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è stata una delle serie uscite sulla piattaforma di Topolino ad avere avuto il miglior esordio del 2023. L’episodio pilota della serie ha infatti ottenuto in soli sei giorni dal suo rilascio ben 13,3 milioni di visualizzazioni, passati a 26,2 milioni al netto delle prime tre settimane di uscita, ponendosi al di sopra di altre serie di Disney+ su cui si puntava davvero tanto, come Secret Invasion o Loki.

Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (640×360)

Numeri che si fanno quindi parecchio sentire.

Dopotutto, la piattaforma streaming sembra aver puntato davvero molto sulla serie, non solo in quanto a budget profuso per finanziarne la realizzazione, ma anche in quanto al marketing. Su internet, ma anche in tv, abbiamo infatti visto una pubblicizzazione massiva della serie, proposta come un programma adatto a tutta la famiglia, visionabile da chiunque, divertente e ricco di azione. Il pubblico ha quindi gradito la proposta? Se ci affidiamo ai siti specializzati in aggregatori di recensioni, la risposta, piuttosto univoca, è sì. Scopriamo infatti che la serie ha ricevuto su Rotten Tomatoes il 92% di recensioni positive da parte della critica e l’81% da parte del pubblico. Lo show ha inoltre guadagnato un punteggio di 7,2 su IMDb.

Ma questo sarà bastato a far assurgere Percy Jackson nell’Olimpo dei migliori prodotti per ragazzi e a poter sostenere il paragone con la saga di Harry Potter? Noi non ne siamo del tutto convinti.

Anche se abbiamo apprezzato la serie nel suo complesso, adorando suoi alcuni aspetti e amandone decisamente meno degli altri, la serie deve ancora fare parecchia strada prima di potersi definire un’erede del mondo magico ideato dalla Rowling. Quello che ancora le manca è quel genere di popolarità che smuove le masse, che rende un prodotto filmico o seriale parte integrante della cultura pop. Possiamo volere tutto il bene del mondo a Percy, Annabeth e Grover, ma questo ancora non basta a renderli conosciuti a livello su larga scala a livello globale.

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Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo (640×360)

Il motivo?

Da un lato sicuramente la collocazione su una piattaforma streaming che, per quanto popolare, non è alla portata di tutti; dall’altro alla qualità stessa del prodotto che, seppur sempre su livelli che vanno oltre l’accettabile, non è riuscita (almeno fino ad ora) a proporre scene o elementi altamente memorabili e dall’alto potenziale virale. Tali ingredienti, invece, non sono mancati, a Mercoledì di Netflix, per citare un prodotto recente e riconducibile al filone, uno show che, ha già ben più possibilità di diventare l’erede spirituale di Harry Potter.

La Percy Jackson di Disney+ è quindi un allievo intelligente che però si applica poco e che sicuramente potrebbe dare di più, un po’ a causa dell’eccessiva fretta nel racconto, un po’ per la mancanza di quel ritmo incalzante che ha reso celebri i libri, un po’ per alcune semplificazioni che portano l’elemento mistery a venire meno.

In definitiva, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo ancora non può vantare la popolarità del celebre maghetto, ma questo non vuol dire che non potrebbe un giorno ottenerla: con qualche aggiustata al tono e al dinamismo della serie, nonché a un buon passaparola, siamo abbastanza certi che la serie potrebbe non solo veder crescere il proprio successo, ma porsi addirittura a sua volta come buon modello per la futura serie su Harry Potter prodotta da Max. Non ci resta fare altro che attenderne gli sviluppi.