Boris Ščerbina

Data di nascita: 5 Ottobre 1919
Età: 105 anni
Segno Zodiacale: Acquario
Luogo di nascita: Debal'ceve, Ucraina
Doppiato da: Ambrogio Colombo
Descrizione
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Per sbaglio hanno mandato l’unico uomo capace”. Nella miniserie HBO Chernobyl è Valerij Legasov a pronunciare queste parole di amaro conforto verso uno dei personaggi più importanti dell’intera vicenda del disastro, il Vice Presidente del Consiglio Boris Ščerbina. Interpretato da Stellan Skarsgård, l’adattamento televisivo di un politico sovietico si svolge sempre sul filo del rasoio, principalmente a causa delle ridotte informazioni che sono state negli anni diffuse in merito a queste figure. Per questo motivo è complesso ricostruire le vicende del personaggio realmente esistito, di cui si hanno notizie principalmente in merito alla gestione del disastro di Chernobyl: intrecciamo dunque il racconto reale con la finzione della serie per dipingere questa apparentemente dura, ma in fondo fragile figura.

Boris Shcherbina è nato nel 1919 a Debal’ceve, parte della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Figlio di un ferroviere, si è laureato presso l’Istituto di ingegneria del trasporto ferroviario di Kharkov nel 1942 e presso la scuola di partito del Comitato Centrale del Partito Comunista Ucraino nel 1948. Era entrato nel Partito Comunista Sovietico nel 1939 e si arruolò come volontario nella Guerra d’Inverno contro la Finlandia.

Iniziò a lavorare nel partito dal 1944, ricoprendo diverse cariche da segretario di alcuni Comitati. In particolare nel 1961 divenne Primo Segretario del Comitato nell’Oblast’ di Tjumen’, e sfruttò quella posizione per fondare l’industria del petrolio e del gas nella Siberia occidentale. Nel 1961 divenne un membro candidato del Comitato Centrale del Partito Comunista Sovietico. Il suo grado continuò a salire finché non divenne il Ministro del Petrolio e del Gas nel 1973. Tre anni dopo divenne membro ufficiale del Comitato Centrale, carica che mantenne fino alla sua morte nel 1990.

Nel 1984 diventò Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e mantenne questo ruolo fino al 1989. È in questa veste che lo vediamo in Chernobyl e, come mostrato nella serie, venne nominato capo dell’unità di crisi istituita per indagare sul disastro di Chernobyl. Organizzò la liquidazione dell’incidente, l’evacuazione degli abitanti della città di Pryp”jat’, la lotta all’incendio, la decontaminazione del territorio e i lavori sul campo dei liquidatori.

Morì a Mosca il 22 agosto 1990, all’età di settanta anni, dopo una lunga carriera al servizio dell’Unione Sovietica. Per questo ha ricevuto, tra gli altri,  due ordini di Lenin e l’Ordine della Rivoluzione d’Ottobre. Non è certo se la morte fu dovuta alle massicce dosi di radiazioni a cui Boris Ščerbina fu esposto a Chernobyl. Questo perché un decreto del 1988 del governo sovietico proibiva ai dottori di riportare l’esposizione a radiazione come causa di morte o malattia.

Il personaggio interpretato da Skarsgård riflette ampiamente queste poche caratteristiche dell’uomo realmente esistito: viene dipinto come una figura la cui autorità e reputazione lo precedono. Incarna, in una fase iniziale, perfettamente lo scetticismo governativo nei confronti della vicenda, per poi tornare sui suoi passi e considerarne la gravità, anche grazie al rapporto stretto che instaura con lo scienziato Legasov. L’incontro con quest’ultimo, infatti, cambia in Chernobyl Boris Ščerbina anche da un punto di vista umano: l’uomo tutto d’un pezzo delle prime puntate si rende sempre più conto di quanto gli errori e le bugie non possono che portare alla distruzione sia fisica che morale. La morte e la paura nei suoi occhi nell’ultima puntata, in cui Legasov pronuncia la frase con cui questo articolo è iniziato, sono il quadro finale e tristemente definitivo con cui l’uomo ha dovuto e dovrà fare i conti per il resto della sua vita.