La chiama elettrosensibilità, ma in fondo non è altro che l’urlo disperato della sua anima. Fragilissima, anche se lui non lo ammetterà mai. Perché Chuck Mc Gill ha un ruolo da interpretare e un primato familiare da mantenere ad ogni costo. E la ragione della razionalità deve essere sempre dalla sua parte.
È davvero così? No, affatto. Il suo è un personaggio dai forti echi tragici. Figlio di un umile commerciante, è il fratello amato e odiato di Jimmy McGill in Better Call Saul. Suo fratello, il futuro Saul Goodman, condivide con lui la professione: entrambi, infatti, sono degli avvocati. Le affinità, però, terminano qui. Uniti dal sentimento ma divisi irrimediabilmente da divergenze caratteriali ed esistenziali che li portano con costanza verso binari opposti, Chuck McGill, legale d’alto profilo caratterizzato da una fortissima moralità (e da un’altrettanto forte ipocrisia), avversa i sogni di carriera di Jimmy, incapace di adattarsi ai dettami di un sistema del quale Chuck McGill è in qualche modo l’interprete principe.
Chuck McGill, tuttavia, sarà costretto ad appoggiarsi a lui nel momento in cui un grave problema di salute mentale lo costringerà a rinchiudersi in casa per anni.
Convintosi di essere allergico all’elettricità, è in realtà preda e ostaggio delle sue ansie irrisolte. Ciò non muterà fino in fondo il rapporto con Jimmy, pur essendosi messo a disposizione con amorevoli cure. E porterà i due verso il baratro. Se da un lato Chuck McGill è l’inconsapevole artefice della nascita del futuro Saul Goodman, dall’altra Jimmy si ritroverà a contrastare il fratello con metodi poco ortodossi. Metodi che spingeranno Jimmy verso un lato oscuro inedito. E porteranno Chuck verso una tragica fine, concretizzatasi nel corso di Better Call Saul con una straordinaria scena che non dimenticheremo mai facilmente. Certi fantasmi, purtroppo, non muoiono mai. E presentano sempre il conto.