L’amore arriva quando meno te l’aspetti, e può essere travolgente nei modi più disparati. Se c’è qualcuno che ha qualcosa da perdere all’interno della banda de La Casa de Papel, è sicuramente Denver. Un ragazzo che pensava di non avere più niente e si ritrova invece a lottare per molto più di una vagonata di milioni. Perché i soldi sono importanti, ma non sono tutto.
Figlio di Mosca, è il secondo più giovane, è cresciuto senza una grande istruzione, seguendo lesi discute di quale sia il nome orme del padre sulla strada del crimine. A prima impressione Denver sembra un delinquente violento senza pensiero, ma in realtà è molto empatico e sincero, con un animo gentile e disponibile. È noto per essere stato uno spacciatore con la tendenza a venire facilmente alle mani, divenendo il re delle risse da discoteca. Avrà una relazione, che poi diventerà matrimonio, con Mónica Gaztambide (in seguito Stoccolma), uno degli ostaggi, dopo averle salvato la vita. Ha già da subito un particolare rancore verso Arturo, uno degli ostaggi nonché direttore della Zecca, per via del suo carattere fastidioso e per Mónica. Diventa il padre adottivo del figlio di Mónica e Arturo.
A un certo punto Denver diventa il protagonista di uno strafalcione che ha fatto molto discutere. Praticamente, si discute di quale sia il nome vero del personaggio, se Daniel (il nome che lui ha sulla targhetta e che poi ricompare in diversi flashback) o Ricardo (come lui si fa chiamare). A chiarire la questione intervenne addirittura la direttrice del doppiaggio italiano della serie.