A soli diciannove anni, Gaetano Di Trapani porta con sé la saggezza di chi ha già vissuto più vite, a MasterChef Italia 14. Nella sua Palermo, lontana dagli stereotipi folkloristici, ha costruito un’adolescenza “insolita”, plasmata dall’influenza di una madre straordinaria.
Professore prima ancora che genitore, mamma Paola emerge come figura cardine del suo racconto: donna emancipata e laureata in Lettere Antiche, unica della famiglia ad aver perseguito gli studi superiori. Il suo rigore accademico ha forgiato nel figlio un’eccellenza scolastica che lo ha portato al diploma classico con il massimo dei voti. “Essere secchione”, riflette Gaetano con orgogliosa consapevolezza, “significa dedicarsi completamente a ciò che si ama”. Un mantra che ha applicato non solo allo studio, ma a ogni aspetto della sua vita, comprese le sfide più personali.
Il trasferimento a Milano per studiare Economia segna una rinascita. Qui, lontano dalla sua isola, Gaetano si confronta apertamente con il suo passato di disturbi alimentari: dal sovrappeso all’estrema magrezza, un percorso difficile superato grazie al sostegno familiare, all’aiuto professionale e allo sport.
La sua passione per la cucina affonda le radici nell’infanzia, quando già rifiutava i menu per bambini, preferendo esplorare sapori più complessi. Quella stessa determinazione da “secchione” emerge nel suo approccio culinario: “Quando una ricetta mi cattura”, confessa, “la perfeziono instancabilmente”.
A MasterChef porta la sua visione di una “cucina creativa e senza stress”, ma soprattutto porta un sogno che coltiva silenziosamente: diventare chef, una strada non contemplata nei piani familiari. La sua candidatura è un atto di coraggio, la dichiarazione d’indipendenza di un giovane che, pur rispettando profondamente le sue radici, cerca di tracciare il proprio percorso.