Il personaggio di Millie Morris è uno dei più intriganti in assoluto di Hunters. L’anno è il 1977 e la donna è un agente dell’FBI di colore. Se tutto questo non bastasse è omosessuale e come ben si sa in quegli anni gli omosessuali non erano visti di buon occhio, per questo motivo non sembra molto convinta di voler raccontare a tutti la verità, nonostante la sua compagna Maria De La Ruiz non abbia invece problemi a farlo. Per questo motivo le due spesso litigheranno, ma troveranno sempre e comunque il modo di fare pace.
La vita di Millie Morris cambia drasticamente, anche se in maniera del tutto causale, quando si imbatte in un omicidio molto particolare. Una donna morta in una doccia, ma senza alcun segno di effrazione, ma a causa di un gas. Successivamente scorprirà della morte di Ruth, la nonna del protagonista Jonah Heidelbaum e capirà piano piano che c’è qualcosa sotto che non la convince. La donna è un grande talento, sa fare benissimo il suo lavoro nonostante troppe poche volte viene presa in considerazione dai colleghi o viene ascoltata.
Si imbatte così nella sfida epocale e sanguinosa tra i cacciatori, gli Hunters per l’appunto, capitanati da Meyer Offerman e il gruppo di nazisti che vogliono formare il quarto Reich, che al comando hanno il Colonnello, una donna senza scrupoli che vuole ristabilire ciò che secondo lei è il giusto ordine delle cose.
Millie Morris vivrà dei momenti difficili. Spesso sarà in pericolo, ma in qualche modo riuscirà sempre a scamparla, fortunatamente. Una donna dall’intuito fuori dal comune che servirà nel corso della prima stagione e probabilmente anche di quelle a seguire per la risoluzione del caso e della guerra tra Hunters e nazisti. Il merito della riuscita di questo personaggio va anche assolutamente all’interpretazione di Jerrika Hinton, un’attrice dal grande talento.