Mosca è il più maturo del gruppo di rapinatori de La Casa de Papel. Il più esperto e il miglior lavoratore col quale una banda del genere potesse trovarsi a che fare, ma il passato presenta sempre il conto e può essere spietato. Non è mai semplice portare certi pesi sulle spalle. Anche se la vita sa come regalare una seconda occasione.
Faceva il minatore nelle Asturie, poi ha capito che scavando più in alto sarebbe andato più lontano. 6 pelliccerie, 3 orologerie e la Cassa di Risparmio di Avilés. Partecipa con il figlio Denver alla rapina della Zecca di Stato, dove però perde la vita durante uno scontro con le forze dell’ordine. Prima di morire chiede perdono al figlio e lo affida a Mónica Gaztambide. La sua morte è stata straziante: la sua saggezza, il suo modo di essere padre non solo di Denver ma di tutta la banda, ci ha scaldato i cuori e la sua morte è arrivata nel peggiore dei modi.
Una morte annunciata nella sesta puntata della seconda parte che si trascina fino alla penultima puntata. Una versione moribonda di un uomo che vede negato il diritto alle cure dal colonnello Prieto, uno dei momenti più crudi e intensi della serie. La morte di un uomo come Mosca era già stata difficile da sopportare, ma con questo contorno ha assunto una forma distruttiva per noi.