Il protagonista di The Big Bang Theory e del suo prequel, Young Sheldon, è Sheldon Cooper. In Young Sheldon lo vediamo piccolo solo di età, visto il suo altissimo quoziente intellettivo (187). Sheldon però non è soltanto questo. Nonostante la sua incredibile intelligenza rimane pur sempre un bambino che combina guai, commette errori e gestisce male delle situazioni a lui non congeniali. In effetti in Young Sheldon capiamo bene come il ragazzino abbia avuto tantissime difficoltà negli anni delle infanzia e dell’adolescenza, pur avendo avuto dalla sua parte una famiglia che lo ama, lo supporta e lo ha messo nelle condizioni di dare il meglio di sé.
Elemento non scontato. Non sempre le particolarità di Sheldon Cooper vengono recepite al meglio dai genitori, il fratello, la sorella e la nonna, ma la loro presenza costanza riesce a superare ogni difficoltà.
Il piccolo protagonista è sempre al centro delle faccende di casa Cooper, che sia cose giuste o sbagliate. Nonostante la sua intelligenza anche lui spesso e volentieri commetterà errori, bisogna comunque comprendere che è solo un bambino. Vero è che va a scuola con suo fratello grande, ma questo non ci sorprende affatto, visto che conosciamo benissimo l’intelligenza del protagonista dello spin-off di The Big Bang Theory.
Grazie alla serie tv Young Sheldon abbiamo capito molte cose del perché nel futuro poi il fisico sarà così problematico. Addirittura capiterà di scoprire cose che ci siamo chiesti per tantissimi anni, come per esempio com’è nata la canzone “soffice Kitty”. A volte invece scopriremo anche cose del futuro di The Bang Theory, arrivata alla conclusione dopo anni e anni in cui la serie tv ci ha tenuto compagnia.
Iain Armitage interpreta il baby protagonista in maniera eccelsa. Mai fuori posto, mai esagerato, sempre conforme al personaggio adulto e soprattutto sempre molto simile a Jim Parsons, che interpreta Sheldon Cooper da adulto.
Un passaggio di testimone ideale, visto che il piccolo Sheldon Cooper si connette perfettamente al celebre protagonista di The Big Bang Theory. Nella sit-com che ha fatto la storia recente delle serie tv abbiamo imparato a conoscere e ammirare un personaggio capace di evolversi profondamente senza mai distruggere la propria personalità: riesce, col tempo, a superare le barriere di un carattere complesso per schiudersi al mondo, abbracciarne le peculiarità e mantenere viva la sua identità unica trovando un compromesso tra l’uomo che è e la società in cui si inserisce.
Dello Sheldon che troviamo all’inizio sopravvivono le peculiarità ma non l’ottusa chiusura verso gli altri: il rapporto speciale con gli amici, con la coinquilina Penny (una sorta di versione giovane della sua amata nonna) e, successivamente, con Amy, la donna che ruberà il suo cuore e lo porterà a scoprire l’amore, lo portano verso un percorso di crescita costante coerente col personaggio che abbiamo sempre conosciuto.
Un percorso produttivo che ha fatto le fortune della serie della quale è la manifestazione più apprezzata dal pubblico.
Grazie al supporto della sua seconda famiglia, Sheldon ottiene risultati sempre più importanti nel mondo della fisica. E diventa, soprattutto, un uomo che impara ad apprezzare “l’ordinarietà” senza mai piegarsi alle regole imposte dagli altri. Il suo processo evolutivo rappresenta quindi uno dei fattori che hanno caratterizzato maggiormente le ultime stagioni di The Big Bang Theory. Un processo graduale e attento che ritroviamo episodio dopo episodio, anche grazie alla straordinaria interpretazione di Jim Parsons. L’attore è stato capace di offrire anima e corpo a un personaggio davvero unico. Se oggi ricordiamo Sheldon Cooper con tanto affetto e calore, lo dobbiamo principalmente a lui. E a una scrittura intelligente che non ha mai rinunciato alla profondità pur senza dimenticare di essere, prima di tutto, una sit-com-
Bazinga.
26 Febbraio 1980 - Galveston, Texas, Stati Uniti
Una delle principali passioni del fisico è la vessillologia, lo studio delle bandiere
O forse riconosceranno il mio intelletto e mi faranno diventare il loro capo.
Alessandro Carloni, Leonardo Graziano
