Rick and Morty non riguarda solo i due protagonisti, affatto. La famiglia è necessaria nella sua interezza, per il successo della serie animata. Summer Smith, la primogenita e sorella maggiore di Morty, è sicuramente un personaggio affascinante e che apprezziamo fin da subito, al netto di qualche difetto. É la versione apparentemente stereotipata di un’adolescente di diciassette anni, superficiale e spinta a preoccuparsi più del giudizio dei compagni di classe che del resto. Summer però ha anche degli aspetti positivi e profondi che emergono frequentemente nel corso delle puntate di Rick and Morty.
Summer Smith è molto legata alla madre (anche al padre, ma non ditelo in giro) e al nonno Rick (infatti è l’unica a chiamarlo così). Soffre quando inizialmente viene esclusa dalle avventure dei due principali protagonisti della serie animata: si sente sottovalutata e messa in secondo piano, al pari della madre che tanto aveva sofferto in passato per la scarsa presenza del padre. Fortunatamente a partire dalla seconda stagione accompagnerà nonno e fratello, dimostrandosi all’altezza della situazione e a volte anche più in gamba di Morty.
Il suo personaggio assume quindi un valore diverso nel corso delle numerose stagioni di Rick and Morty: da personaggio subalterno e del tutto marginale trova maggiore centralità nel tempo, pur non ricoprendo mai un ruolo da vera protagonista né da sostanziale personaggio principale. Nonostante ciò, è una ragazza che buca lo schermo ed è al centro di avventure molto significative. Lo screentime piuttosto ridotto, fonte frequente di critiche da parte del fandom, le è sufficiente per lasciare un’impronta significativa all’interno della serie e farne il perfetto contraltare del fratello Morty.
Spesso si finisce per dimenticarne l’esistenza, viste le dinamiche consolidate all’interno della serie. Ma quando entra in scena, diventa una protagonista assoluta. E incuriosisce pensare cosa sarebbe stata Rick and Morty se fosse stata Rick and… Summer.