Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura? Chiedetelo a Tyrion Lannister, il più grande.
Un vero gigante, da ogni punto di vista. Peccatore colpevole, innocente perseguitato. Non sarà mai un re, ma è l’unico vero Re. Nobile, seppur vessato da un’esistenza ingenerosa sempre in salita. Un Lannister che sa bene di esserlo, nonostante tutto. Figlio di Tywin e Joanna, Tyrion Lannister è odiatissimo dal padre per le sue deformità fisiche. Ma anche per aver causato la morte della madre a seguito del difficile parto. All’infanzia difficile seguono anni altrettanto complessi. Nonostante il “Folletto” (soprannome denigratorio purtroppo molto diffuso a Westeros) si distingue continuamente per una notevole arguzia, spiccate abilità politiche degne del padre e un’intelligenza fuori dal comune, oltre che per una certa passione per le donne e il vino.
Le capacità governative di Tyrion Lannister si evidenziano soprattutto tra la seconda e la terza stagione di Game of Thrones. Qui è chiamato a sostituire Tywin nel ruolo da Primo Cavaliere del Re Joffrey Baratheon e, in seguito, ad assumere l’incarico di Maestro del Conio lasciato vacante da Petyr Baelish.
Approdo del Re deve la sua salvezza, la cui sicurezza è stata messa gravemente a repentaglio dall’assalto di Stannis Baratheon nella battaglia di Blackwater, alla sua guida sapiente e geniale. Il popolo e la famiglia non riconosceranno mai a Tyrion Lannister gli innumerevoli meriti, indubbiamente decisivi.
Accusato di innumerevoli gravi crimini mai commessi, la sua vita da perseguitato lo porterà in giro per il mondo. Lo farà in modo rocambolesco da Nord a Sud, dalla maestosa Barriera alla lontana Meereen. Sfortunato in amore e protagonista di diversi passaggi dolorosi che lo segnano profondamente nello spirito, Tyrion Lannister troverà una nuova speranza nel momento più difficile grazie all’apporto dell’enigmatico Varys, l’unico capace di apprezzarlo fino in fondo e valorizzare le sue peculiarità.