Wendy Byrde è uno dei personaggi principali di Ozark. È la moglie di Martin Byrde, nonché la madre dei suoi sue figli, Jason e Charlotte. Laura Linney riesce a dare la giusta interpretazione a un personaggio complesso, che si trova a fuggire e a dover cambiare la sua vita per colpe non sue. Non cambia, però, il suo affetto per il marito, e lo si nota quando lei, nei fatti, lo salva dal suicidarsi.
Nonostante ciò, le ombre del personaggio, la vera antieroina di Ozark, sono evidenti: Wendy è una donna complessa che vive un’intensa discesa verso gli inferi, solo inizialmente trascinata dalle azioni sconsiderate del marito.
È una donna dallo spiccato carisma, dall’insospettabile cinismo e assume a tratti dei contorni persino brutali: disorienta l’idea che le anime apparentemente incompatibili del personaggio si sposino con tale coerenza, definendo una personalità peculiare e sostanzialmente imprevedibile. Il suo dinamismo è una chiave fondamentale all’interno della narrazione di Ozark: Wendy è una donna ambiziosa e pronta a tutto, in conflitto con la propria moralità ma mostra nel tempo di esser disposta ad affrontare dei compromessi più estremi rispetto a quelli del marito, maggiormente vincolato a un codice che viene ridiscusso solo in parte nel corso della serie.
Molto spesso si associa la figura di Marty Byrde a quella di Walter White (i confronti tra Ozark sono frequenti e spesso fuori luogo), ma se dovessimo individuare un personaggio affine allo storico chimico interpretato da Bryan Cranston, parleremmo della moglie Wendy Byrde: dopo aver temuto più volte che fosse in pericolo, abbiamo capito che il pericolo, quello vero, fosse proprio lei.
Cosa potremmo volere di più da un personaggio televisivo? Praticamente niente: Wendy Byrde è un personaggio memorabile, capace di lasciare un segno profondo nella splendida Ozark e nella storia recente delle serie tv. In due parole, una protagonista aggiunta.
Wendy Byrde ha una laurea. Ma nella serie non è specificato che laurea sia
Dobbiamo stare insieme. Siamo una famiglia
Alessandra Korompay
