Will Reeves (interpretato da Louis Gossett Jr.) è uno dei personaggi più importanti di Watchmen. Si tratta dell’uomo più anziano della serie, è in sedie a rotelle ed è al tempo stesso l’assassino di Judd Crawford: sembra strano dirlo, vista la difficoltà che richiede per un uomo della sua età impiccare uno molto più giovane e della stazza di Crawford. Questo omicidio è l’innesco di una serie di eventi che governeranno l’intera trama della miniserie, riuscendo a creare dei colpi di scena sensazionali.
Reeves viene ben presto interrogato da Angela Abar, collega e amica di Crawford: lo porta nel suo panificio (che, ricordiamo, è solo una copertura per la sua vita di poliziotta-vigilante) ma risulta essere molto più complicato del previsto trattenerlo. Il segreto del passato di Will permetterà a personaggi e spettatori di capire che la storia in questione è in realtà iniziata circa un secolo prima. C’è un forte collegamento, non solo di trama, ma anche di sangue, tra Will Reeves e Angela Abar: si scoprirà ben presto, infatti, che lui è il nonno di Sorella Notte.
La sua storia comincia molto tempo fa: nato come Will Williams nel 1914, era figlio di Obie Williams e Ruth Robeson e viveva a Tulsa, in Oklahoma. Nel 1921, Will Reeves era un bambino nero quando iniziò il massacro razziale a Tulsa. Molti cittadini bianchi e membri del Ku Klux Klan condussero un massiccio attacco ai cittadini neri in “Black Wall Street”, una zona in cui risiedevano molti afro-americani che avevano costruito una classe media di spicco.
Will e i suoi genitori si sono nascosti all’interno di un cinema durante l’attacco, in cui davano il film muto preferito di Will Trust In The Law!, con protagonista il suo eroe preferito, lo sceriffo del Vecchio West Bass Reeves. Dopo aver visto il film, Will fu portato di nascosto via da Tulsa da Ruth e Obie, e fu portato via in un carro mentre diversi aerei bombardavano la zona. Il carro stesso fu abbattuto e furono uccisi tutti tranne Will e una bambina, chiamata June Abar. Qualche tempo dopo ha assunto il cognome Reeves, in onore del suo eroe d’infanzia Bass Reeves.
Tornando alla notte dell’omicidio, Angela ricevette una chiamata da Reeves, che le diceva di sapere la sua vera identità di ufficiale di polizia e di venire a trovarlo, senza indossare la maschera. Condotto nel suo panificio, Abar interroga Will Reeves sulla sua vera identità: egli rivendica la responsabilità dell’uccisione del capo della polizia, cosa che risulta difficile da credere per Angela. Reeves poi rivela ad Angela che Crawford era coinvolto in un’ampia e insidiosa cospirazione a Tulsa, ma che non poteva dirle tutto in una volta. Sfruttando la tazza di caffè contenente il DNA di Reeves, Angela lo fa testare la notte stessa, scoprendo che quel vecchio uomo è in realtà suo nonno.
La donna, inoltre, si rende conto, una volta tornata al panificio, che il vecchio sulla sedia a rotelle era riuscito agilmente a liberarsi delle manette che lo bloccavano: come? Chi è davvero questo Will Reeves?