Zia Lydia è uno dei personaggi principali di The Handmaid’s Tale, nonché uno tra i più detestati dai fan.
Zia Lydia è la governante delle Ancelle al centro del racconto. Le istruisce, le accudisce e si occupa dello smistamento una volta terminato l’addestramento al Centro Rosso. La sua peculiarità è quella di essere al tempo stesso molto dolce e ferocemente crudele con loro. Interpretata da Ann Dowd, già conosciuta dal pubblico per un’interpretazione altrettanto straordinaria in The Leftovers, il suo personaggio ha un approccio che alterna momenti in cui è una figura materna amorevole ad altri in cui la sua brutalità si scaglia contro le povere vittime.
Il suo personaggio è caratterizzato da una fede profonda e radicata che sfocia nella deriva fanatica che conosciamo in The Handmaid’s Tale. Non sfrutta mai la religione per un interesse personale, affatto. A differenza di gran parte dei vertici della società di Gilead, pronti a cavalcare i dettami teocratici in nome del potere, lei è realmente legata a Dio. Lo dimostra nei modi peggiori, modi che niente dovrebbero mai a che vedere in alcun modo col tema della fede, ma lo fa dimostra a più riprese. Schierandosi contro le ipocrisie dei Comandanti e di una società patriarcale dominato da tossicità ataviche.
Zia Lydia non è interessata al potere. Al contrario, lo rifugge. Così come rifugge le perversioni di una Repubblica in cui percepisce che i “mali della contemporaneità” non siano stati estirpati davvero. A un certo punto, postasi a tutela delle proprie ancelle di fronte ai numerosi abusi subiti, sembra poter avviare un percorso evolutivo che ne faccia un personaggio un po’ meno negativo. Ma Zia Lydia, accecata da una fede mai vissuta in modo sano, si ritroverà a commettere un errore dopo l’altro. Un mostro che ha talvolta intenti nobili, ma pur sempre un mostro è.