Sono molte le serie tv che si nascondono fin troppo bene nel ricco catalogo di Apple TV+. Tra queste c’è sicuramente Physical, una black comedy guidata da un’eccezionale Rose Byrne. Siamo in una San Diego da cartolina. Primi anni ’80. Seguiamo le vicende di Sheila Rubin, una casalinga fortemente repressa, con un tormentato vissuto di disturbi alimentari. La serie tv firmata Apple racconta la metamorfosi della donna, che affronta, tramite l’esercizio fisico, i propri problemi psicologi e personali.
Al fianco di Sheila c’è, infatti, Danny Rubin, classico prodotto della gioventù sessantottini che, dopo i fasti di quegli anni, non sa più come orientare la sua vita. Il loro matrimonio si regge su una fitta tela di artifici e di non detti e viene messa a dura prova dalla riscoperta di sé della donna. Il percorso di Sheila, però, è a dir poco accidentato e tortuoso. L’esercizio fisico, che si traduce nell’aerobica, si fa per lei occasione di riscatto, ma è anche terreno florido per tutte le problematiche psichiche che la affliggono sin da ragazza.
Physical mette in mostra un’eccezionale Rose Byrne
Physical ha sicuramente molti pregi e merita di essere vista per parecchie ragioni. La principale, però, è la straordinaria prova offerta da Rose Byrne. Volto forte di Apple TV+, con la sua esperienza anche in Platonic, altra serie che dovreste assolutamente guardare, l’attrice riesce a dare vita a un personaggio molto complesso e articolato. Tutta la narrazione ruota intorno a Sheila Rubin. Segue il suo disturbo alimentare, l’incontro col fitness e poi il suo impegno nel mondo del benessere. L’occhio è costantemente centrato sulla protagonista e Rose Byrne riesce a reggere questo peso, restituendo alla grande tutte le sfumature che caratterizzano la complessa personalità di Sheila.
Al fianco dell’attrice australiana si muovono Rory Scovel e Paul Sparks, interpreti di due personaggi agli antipodi. Il primo è il marito Danny, accademico in crisi che si fa continuo scudo dei propri ideali. Il secondo è John Breem, mormone conservativo capace di ottenere l’auto-realizzazione con ogni mezzo. Tra questi due poli si muove Sheila, al fianco della sua migliore amica Greta, altro personaggio molto complesso interpretato da Dierdre Fiel.
Sheila tra allenamento e disturbi alimentari
Nel paragrafo precedente abbiamo individuato la mappa delle relazioni sociali di Sheila. Ancora più importante, però, è il pendolo che la protagonista compie nella propria intimità psichica. Il personaggio interpretato da Rose Byrne si muove tra due poli ben definiti: il disturbo alimentare da una parte, l’esercizio dall’altra. Il primo è il grande elemento costituivo di Sheila e Physical lo affronta con una crudezza disarmante. Senza scendere troppo nel dettaglio, il lavoro che la serie di Apple TV+ compie su questo tema, decisamente delicato, è eccezionale. Raramente, soprattutto in tempi recenti, si è vista una cura così maniacale nel descrivere il disturbo alimentare e soprattutto nell’evidenziare il suo legame con altre problematiche psicologiche e soprattutto con i traumi originari.
L’esercizio fisico è invece la grande scoperta che Sheila compie durante il racconto. La donna rimane folgorata dall’aerobica perché, con essa, per la prima volta si sente in armonia con un corpo che l’ha sempre rigettata. Lo scavo mentale ed emotivo che viene condotto su Sheila è incredibile, coadiuvato, come detto, dall’ottima recitazione di Rose Byrne. Uno dei punti di maggiore interesse di Physical sta proprio nella sua trattazione del disturbo alimentare (dieci attori che ne hanno sofferto nella vita reale) e dalla correlazione multiforme che si crea con l’esercizio fisico.
L’esercizio fisico come rinascita
Come ormai avrete ben capito, dietro il benessere fisico, l’esercizio e l’aerobica, c’è molto, ma molto, di più. L’armonia che Sheila cerca non è solo col proprio corpo, ma anche, e soprattutto, con la propria mente. L’aerobica, in Physical, è ricerca identitaria. La serie si trasforma, dunque, in un doloroso viaggio alla riscoperta di se stessi. Quando nel titolo scriviamo che Physical cambia il concetto di perfezione intendiamo proprio questo. La serie di Apple TV+ sottolinea come il benessere fisico e quello mentale siano in stretta correlazione e tutto ciò si ricollega al tema del disturbo alimentare.
La connessione profonda, che esiste ed è certificata, tra mente e corpo, viene qui valorizzata e calata in anni in cui questo assunto era tutt’altro che scontato. Oggi siamo abituati a dare per scontato che queste due dimensioni coesistano e si influenzino a vicenda. Sheila, però, è una donna degli anni ’80, la sua è una scoperta sensazionale, ma anche difficile da metabolizzare. Physical mette in scena, dunque, un viaggio semplicemente straordinario. La lotta di una donna contro tutto ciò che le è stato fatto e inculcato. La perfezione, in fondo, è stare in pace con se stessi. Non risponde ad alcun modello o ad alcuna regola. Physical, nelle sue tre stagioni, ce lo insegna in un modo molto doloroso, ma efficace.
Physical e lo stile inconfondibile di Apple TV+
In apertura abbiamo scritto che sono molte le serie che si nascondono nel catalogo Apple TV+. In primis perché è la stessa piattaforma a nascondersi ancora troppo dal pubblico mainstream. Eppure, il catalogo del servizio streaming è ricco di gemme. Molte di queste sono commedie, accomunate da uno stile unico e dalla vocazione per la sperimentazione. Tutti più o meno conoscono Ted Lasso, una serie capace di insegnarci davvero tantissimo. Molti si sono imbattuti in altri titoli, dall’emozionante e splendida Shrinking alla già citata Platonic. Ci sono però anche diverse altre serie tv, e Physical è tra queste, che sono decisamente meno note al grande pubblico. Tutte, però, sono accomunate dallo stile inconfondibile firmato Apple, caratterizzato soprattutto dalla capacità di mescolare comedy e drama e di conferire alla narrazione un taglio unico ed emotivamente coinvolgente.
Physical risponde in pieno a questa attitudine. Se avete amato le citate comedy Apple o altri titoli del genere (potete trovare una rassegna di altre serie tv del catalogo di cui si parla troppo poco), non potete perdervi Physical. Un racconto che sa divertire e colpire duramente. Che sa appassionare, emozionare e far riflettere. Una storia che, in fin dei conti, riguarda molti di noi, perché il non sentirsi a proprio agio con se stessi, che sia col proprio corpo o con la propria personalità, è un’esperienza comunissima. Physical ci sa mostrare però un concetto di perfezione raggiungibile e ci fa sentire in grado di accettarci. Sulla scia di un’eccezionale, è sempre bene sottolinearlo, Rose Byrne.