“Voglio andare dove mi va
E non fermarmi qua
Questo viaggio mi porterà
Da tutti i Pokémon.
Girovagando per il mondo
La mia sfera lancerò
Ed ogni Pokémon così catturerò! Oh oh“
Correva l’anno 2000. E per la prima volta in assoluto Italia Uno trasmetteva la prima serie de I Pokémon. Basta un nome, il testo della sigla e subito riecheggia nella mente la voce di Giorgio Vanni, mentre scorrono le immagini di Ash e Pikachu, amici per la pelle in un viaggio all’insegna delle avventure, della crescita personale e della corsa verso il sogno di diventare Maestro. Un tuffo nel passato. E dopo le scene, i nomi dei protagonisti e la sigla, arrivano i ricordi legati a quei pomeriggi passati davanti alla tv su Italia Uno, aspettando un nuovo episodio, aspettando di credere ancora una volta di catturare tutti i Pokémon, tosti e prorompenti, tutti differenti.
L’anime andò in onda in Giappone nel 1997 e originariamente venne realizzato per pubblicizzare il videogioco da cui nasce, realizzato da Satoshi Tajiri e sbarcato sul mercato nipponico un anno prima. Infatti, le vicende narrate nel cartone animato sono ambientate nella stessa regione del gioco, Kanto. Dapprima, questa prima serie su Italia Uno non aveva un sottotitolo: Indigo League è stato aggiunto in seguito per poterla distinguere dalle altre serie. La saga consta sette parti: Pocket Monsters, Pocket Monsters Advanced Generation, Diamond & Pearl, Best Wishes!, XY, Sun & Moon e Pocket Monsters 2019 , ciascuna suddivisa in almeno 3 stagioni. Eppure, Indigo League è conosciuta anche come la “serie originaria”.
Ma torniamo indietro alle origini, a quando tutto è iniziato.
Ash Ketchum ha finalmente compiuto 10 anni ed è pronto a ricevere il suo primo Pokémon dal professor Oak. Ma soprattutto è impaziente di intraprendere un’avventura che lo porterà in giro per il mondo, alla scoperta di nuovi esserini colorati e alla conquista delle palestre, per diventare Maestro. Solo guardare Ash ci fa tornare indietro nel tempo, agli anni novanta: guanti senza dita, jeans con i risvolti, scarpe da ginnastica, uno zaino sulle spalle e un berretto con visiera, che gira all’indietro quando entra in azione. Nonostante il suo entusiasmo, il giorno in cui deve ricevere il suo starter arriva in ritardo e nessuno dei tre classici iniziali che abbiamo imparato ad amare (Charmander, Squirtle e Bulbasaur) è più disponibile. Lo scienziato allora gli propina un quarto esemplare, piuttosto ribelle, a cui non piacciono gli abbracci né tantomeno essere chiuso nella Pokéball: si tratta di un Pikachu. Questo è l’inizio di una grande storia di amicizia, sacrifici e sogni condivisi. Infatti, nonostante le iniziali difficoltà, sappiamo tutti quanto iconico e affiatato sia questo duo.
In questa prima stagione, Ash non sarà solo, ma lungo il cammino lo affiancheranno Misty e Brock. Ecco come nasce il famoso trio con cui siamo cresciuti e che difficilmente riusciremo a dimenticare (per me l’unica erede di Misty può essere solo Vera). Ma spesso i tre dovranno fronteggiarsi con un altro gruppo: il Team Rocket, formato da Jessie, James e Meowth.
È indubbio che la serie originaria risulti essere ormai datata soprattutto in confronto alla grafica e alle situazioni delle serie più recenti. Perfino le fattezze di Pikachu sono cambiate e migliorate: ricordate quando era una sorta di coniglietto paffutello e giallo? Sicuramente oggi le animazioni hanno fatto passi da gigante e riescono a rendere le creature e le sfide più avvincenti. Ciononostante, Indigo League resta la serie più emozionante. Ogni episodio introduceva nuovi Pokémon, davvero sconosciuti a tutti, aggiungeva dettagli e personaggi: ogni episodio, per quanto auto conclusivo, era sempre una sorpresa è una scoperta.
Era come se anche noi, insieme ad Ash e Pikachu, stessimo intraprendendo un viaggio ogni pomeriggio su Italia Uno alla scoperta di un mondo fantastico dove animaletti con poteri straordinari riuscivano ad essere amici di ambiziosi, ma gentili ragazzini.
Ecco perché siamo ancora così legati a questa stagione. Anzi, molti di noi hanno smesso di seguire le ultime serie (anche perché l’anime consta attualmente la bellezza di 1226 episodi). Per molti di noi, i veri Pokémon sono quelli imperfetti delle prime stagioni.
La verità è che questo anime non ha mai smesso di appassionarci: basti pensare che ancora oggi ci gasiamo per i gadget o per un nuovo gioco di questa saga.
Ma la prima serie è quella che ha dato inizio a tutto e che per questo conserviamo gelosamente nel nostro cuore e nella nostra mente. Per tutti noi è stato un duro colpo scoprire che Ash e Pikachu non saranno più i protagonisti di questa saga magica ed avvincente che ci ha cresciuti, accompagnandoci per tutta la nostra infanzia e adolescenza. Ma sappiamo che è giunto il momento che la nuova generazione abbia i suoi protagonisti da ammirare e nei cui panni immaginarsi giocando con gli amici. I piccoli Pokémon e le loro avventure continueranno, ma noi allo stesso modo non smetteremo di ricordare le origini e, con affetto, Ash e Pikachu.