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Poldark: amore, schiavitù e una Cornovaglia mozzafiato

Poldark

Innanzitutto rispondiamo alla domanda fatidica: a chi potrebbe piacere Poldark? O per usare una terminologia alla Netflix, dopo aver visto quali Serie Tv vi potrebbe essere consigliato Poldark per gustarvi a pieno questo gioiellino d’oltremanica? Siamo davanti a un dramma storico (o period drama che dir si voglia), in costume, in zone non esattamente popolatissime del Regno Unito: le consonanze di base con Outlander Downton Abbey ci sono tutte, anche Reign transita in quel genere, ma di motivi per vederla ce ne sono molti di più.

Winston Graham è riuscito a fondere nei suoi libri un contenuto fondamentalmente romantico (con l’eroe titanico che combatte solo contro tutti e che ha le sue passioni come prime nemiche) con un impianto più moderno in cui le condizioni di quella Cornovaglia del XVIII secolo apparivano già discretamente criticabili. E questo resta nella trasposizione seriale della BBC, che mantiene tutti i pregi del libro (conservati anche nella buona traduzione di Laeffe) concedendoci dialoghi intrisi di piccole perle letterarie, senza rinunciare a qualche alleggerimento dovuto alle caratteristiche del mezzo televisivo.

Poi la storia e i personaggi: Ross Poldark è un protagonista potente, carismatico, onesto, dalla parte del popolo, orgoglioso, dal fascino magnetico e innegabile, e polarizza tutta la scena delle prime due stagioni. Quando c’è lui in scena, non ce n’è per nessuno, e quando non c’è, sono gli altri a parlare di lui o a tirarlo in ballo.

La Cornovaglia che credeva amica gli si rivela ostile: il padre è morto affogato nei debiti; la miniera di rame fonte di sostentamento della famiglia è in crisi e soprattutto la sua promessa sposa, Elizabeth, credendolo morto, è convolata a nozze con Francis, cugino amato-odiato dello stesso Ross. Infine c’è George Warleggan, un banchiere che tenta di avere il monopolio dell’attività mineraria della Cornovaglia. Il ritorno di Ross è per lui un ostacolo non da poco.

Ciò che resta all’ex-soldato è una casa in rovina con un piccolo pezzo di terra, due servitori pigri, i minatori che lavoravano per suo padre e una miniera di rame in crisi. Davanti a lui un solo obiettivo: riprendersi la dignità del suo nome, la sua ricchezza e il prestigio dovuto alla casa Poldark. A raccogliere la sua sfida saranno nemici e amici che cambieranno di continuo, e una Cornovaglia dagli scenari infiniti in cui spira forte l’aria di rivolta delle classi subalterne: gli ostacoli, per Ross, saranno enormi, così come sarà incrollabile la sua forza d’animo e l’impeto delle sue passioni oneste e generose.

Passioni d’amore che dovranno fare i conti col tradimento di Elizabeth, la sua promessa sposa, che diventa uno dei motivi principali per seguire Poldark. Perchè, vi chiederete? Eccovelo spiegato!

Se Aidan Turner (l’attore che interpreta Ross Poldark) conferma di essere nel novero della “meglio gioventù” britannica, Heida Reed, modella e attrice islandese è… mettiamola così: non è Heida Reed a essere bella, è la bellezza a essere Heida Reed, e la sua voce, composta e perfetta come si richiede al suo nobile rango ma sensuale nei momenti “opportuni” è semplicemente impossibile da non amare.

Ma il fascino di Ross attirerà nemici e amici, e ben più di una donna: nella prima stagione, per esempio, saranno tre a girare intorno al rampollo di casa Poldark e costituiranno il passato, il presente e il futuro della sua storia. In particolare troveremo Demelza, donna forte, fiera, brillante e sincera, che Ross salverà per poi esserne salvato a sua volta, e che con Ross avrà un rapporto tanto passionale quanto tormentato.

poldark, il triangolo di tutta la serie

A sinistra Demelza, uno dei personaggi principali, al centro Ross Poldark, a destra Elizabeth

Tornando alla storia, i tempi e i luoghi sono perfetti per far sì che da una trama univoca (il ritorno di Ross tra alterne vicende) se ne dipanino diverse, attente molto più al reale che al classico contenuto seriale. Dalla durissima vita dei minatori, sempre esposti al rischio per una miseria, agli echi della Rivoluzione Francese che preoccupano i nobili e fomentano i poveri, alla condizione della servitù e della donna in un mondo in cui la mentalità è la prima legge di discriminazione e condanna, al contrabbando, necessario per aumentare i miseri compensi della pesca e delle miniere.

Infine i luoghi: la Cornovaglia costituirebbe un’ambientazione perfetta per qualsiasi Serie Tv che avesse bisogno di una location selvaggia e immersa nella natura

Si sprecano le scene in cui i protagonisti cavalcano sulla scogliera a strapiombo sul mare o direttamente sul bagnasciuga e gli esterni (quasi insolito in un’opera del genere, in cui il ritmo di incontri da avere, per convenzione sociale, ricorda Revenge) hanno un’importanza pari, se non superiore, agli interni (merito di una eccellente fotografia, tra l’altro).

Aggiungiamoci dei cattivi e dei personaggi secondari ben delineati nelle loro debolezze e nei loro punti di forza

Poldark: a sinistra il cattivo George Warleggan. a destra il dottor Dwight Enis

Poldark: a sinistra il cattivo George Warleggan. A destra il dottor Dwight Enis

una struttura che potrebbe permettere una serializzazione in molte stagioni senza il rischio di perdersi per mancanza di idee (la saga letteraria è in 12 libri, di materiale ce n’è), un confronto in ogni puntata tra la vera realtà della fine del Settecento e i nostri anni che in tante cose non sembrano così distanti, una colonna sonora fatta di canzoni dell’epoca e tantissimi violini e strumenti a fiato che vi trasporterà in un mondo magico, la sceneggiatura di Debbie Horsfield (vincitrice di due BAFTA per The Riff Raff Element e per Cutting It) e un ottimo punteggio su Rotten Tomatoes e capirete che vale la pena dare una chance a queste due stagioni.

Ah, l’ho già detto, ma vorrei ribadirlo: i dialoghi sono talmente belli da sembrare cesellati e ogni discorso è una piccola stilettata verso un interlocutore nemico o una sublime esposizione di sentimenti. Del resto, veniamo sempre da un buon libro di base

– La vita ti dona pochissime cose che valga davvero la pena possedere, e se le hai ottenute, nient’altro ha importanza; ma se non le possiedi, tutto il resto è inutile

– Sospetto che quelli che soffrono di più siano quelli che ignorano i desideri del proprio cuore, e passano tutta la vita a pentirsene

Ma soprattutto

[George a Ross] “Da quale parte combatterai, Ross? Per il mondo civilizzato o per la rivoluzione?” “Dalla parte che è a favore dell’umanità, dalla quale sembra tu sia escluso!”

Come si dice “Beccati questo!” in antico inglese? Non saprei, ma so come si dice una buona Serie. Il suo nome è: Poldark!

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