Negli ultimi anni il “Re dello streaming“, Netflix, ha dovuto fare i conti con l’offerta sempre più vasta di prodotti televisivi delle altre piattaforme streaming. Da Amazon Prime Video a Disney+, passando per NOW TV, Paramount+ e Apple Tv+, l’offerta dei titoli è grande e di qualità. Soprattutto per quanto riguarda il catalogo di Apple Tv+. Partita come una piattaforma per lo streaming quasi in sordina, in breve tempo si è distinta dalle altre per avere un catalogo meno fornito ma molto più ricercato. Le sue produzioni, fino ad ora, hanno impiegato un gran numero di attori stellari (Presunto Innocente è solo l’ultimo di grandi titoli). Scomodare alcuni dei più grandi attori presenti nel panorama cinematografico è segno tangibile che il nome di Apple Tv+ è diventato in pochissimo tempo un nome di rilievo tra le piattaforme streaming (qui 7 serie tv di Apple Tv+ con il cast più importante).
Come ogni altra piattaforma, Apple Tv+ ha puntato inizialmente su una serie di titoli-vetrina per presentare il suo catalogo di serie tv e film.
Pensiamo, per esempio, a The Morning Show, serie tv con Jennifer Aniston, Reese Witherspoon e Steve Carrell, che è diventata da subito una delle serie di punta della piattaforma. Oppure a Ted Lasso e Scissione (una serie di fantascienza per l’anima), che ancora oggi sono tra le serie più viste all’interno del catalogo. Drama, comedy, fantascienza: insomma, Apple Tv+ ha dimostrato fin da subito di saperci fare. Non manca, inoltre, il genere horror: Servant, diretta niente di meno che da M. Night Shyamalan, è anch’essa una delle serie che ha convinto molti ad abbonarsi alla piattaforma. E, infine, non può certo mancare il legal-drama, che ha trovato la sua massima espressione nell’ultima miniserie uscita recentemente: Presunto Innocente.
Questa serie tv è stata acclamata fin da subito: vuoi per il cast (Jake Gyllenhaal, Peter Sarsgaard, Bill Camp e O-T Fangbenle), vuoi perché è la trasposizione televisiva di un film (dal titolo omonimo con protagonista Harrison Ford) e di un libro (di Scott Turow) diventati cult del genere. Insomma, Presunto Innocente (che potete recuperare qui) non è certo passato inosservato e ha ampiamente superato le aspettative. La serie tv narra di Rusty Sabich, vice procuratore di Chicago, che è stato accusato dell’omicidio di Carolyn Polhemus, sua collega e amante segreta. Il caso è fortemente indiziario, ma al contempo non sembrano esserci altri sospettati di rilievo (o, almeno, le indagini non intendono percorrere possibili piste alternative) e in poco tempo diventa un processo alla persona. Rusty Sabich finisce nel mirino di Nico Della Guardia e Tommy Molto, rispettivamente il nuovo procuratore distrettuale e il suo vice.
Il punto di forza di questa miniserie non è tanto l’aspetto giudiziario e processuale (molto più centrale, invece, nel film con Harrison Ford), bensì l’attenzione ai rapporti relazionali dei protagonisti. Presunto Innocente parla di ossessione, e del modo in cui essa interferisce, plasma e definisce la vita dei protagonisti. È sicuramente questo l’aspetto più interessante della serie, perché in questo modo il processo passa in secondo piano. Non si tratta più solamente di una caccia al colpevole, ma di un viaggio all’interno dei rapporti interpersonali che i personaggi cercano di salvare e condannare, mettendo in dubbio tutto ciò che pensavano di sapere. “Cosa si è disposti a fare per amore?” sembra essere la domanda che tormenta noi spettatori e i protagonisti. Cosa sei disposto a fare per amore dei tuoi figli e della tua famiglia? O per il tuo migliore amico? O per qualcuno di cui eri innamorato?
I processi psicologici e la complessità dei legami interpersonali che influenzano e definiscono la vita dei personaggi è sicuramente quello che, ultimamente, sembra interessare maggiormente il pubblico televisivo. L’attenzione a questi aspetti porta, di conseguenza, a puntare il focus della narrazione verso questa direzione. Nel caso di Presunto Innocente, infatti, la lente d’ingrandimento è puntata principalmente sulle dinamiche del rapporto tra Rusty e la sua amante Carolyn, e tra Rusty e sua moglie Barbara. Soprattutto, è interessante vedere che ampio spazio è dedicato proprio a Barbara e al modo in cui affronta il processo insieme a suo marito. Insomma, Apple Tv+ ha puntato sulla narrazione introspettiva e sembra aver fatto ampiamente centro. Già in passato, però, aveva dato prova che questo tipo di narrazione poteva diventare la sua carta vincente.
Presunto Innocente è la (ennesima) prova che Apple Tv+ ci sa fare con le serie tv.
Apple Tv+ aveva dimostrato sin dai suoi esordi che il genere legal-familiare poteva essere quello su cui puntare. Un altro gioiellino, infatti, è Defending Jacob (In difesa di Jacob in italiano), altra serie che componeva la vetrina di una piattaforma ancora emergente. Sempre con un cast stellare (Chris Evans, Jaeden Martell e Michelle Dockery), Defending Jacob anche allora proponeva una situazione familiare simile a quella di Presunto Innocente. Anche in questa serie tv, infatti, una famiglia rispettata e apparentemente normale viene colpita duramente da una tragedia. Il figlio quattordicenne del protagonista viene accusato dell’omicidio di un coetaneo (qui vi lasciamo dei buoni motivi per recuperare questa serie tv).
Il padre (Chris Evans), come il protagonista maschile di Presunto Innocente, è anch’esso un procuratore distrettuale. La tragedia che si abbatte su questa famiglia è un fulmine a ciel sereno, che rischia di minare la brillante carriera del padre. Anche in questo caso, il finale di Defending Jacobs si discosta un po’ dal libro da cui è tratto (dello scrittore William Landay). Interessante, anche nel caso di Defending Jacobs, non è tanto l’attenzione posta sul processo e sulle indagini. La narrazione si concentro su come una tragedia di questo tipo può essere affrontata diversamente dai vari componenti di una famiglia. Per tutta la durata della serie, come in Presunto Innocente, sei portato a chiederti costantemente: è davvero innocente? Un tipo di narrazione, questa, che porta lo spettatore a dubitare di tutto ciò che vede, e che lo porta a ipotizzare teorie su teorie.
Apple Tv+ ha dimostrato, ancora una volta, che per fare una grande serie non è necessario avere mille colpi di scena. Basta capovolgere un po’ la prospettiva e focalizzarsi su aspetti che altrimenti starebbero in secondo piano. Ma senza tralasciare la storia, avvalendosi di una trama avvincente e ben costruita. Le produzioni Apple Tv+, ad oggi, sono tra le più interessanti in circolazione. Puntare su poche serie ma di qualità sembra essere la carta vincente che tiene alto l’interesse del pubblico. Insieme, ovviamente, al fatto che è una delle pochissime piattaforme streaming che rilascia settimanalmente le puntate per evitare il binge watching. Ci auguriamo che Apple Tv+ non smetta di produrre serie di questo tipo. Nel frattempo, attendiamo il ritorno di serie come Scissione e Silo (uno dei pezzi da novanta del 2023), altre due punte di diamante.