Nota: poiché esiste un girone dell’Inferno per gli spoileratori seriali, avviso che l’articolo può contenere spoiler per chi non è in pari con lo show.
Il 3 luglio 2013, finita l’estenuante battaglia contro la sessione d’esami, accendevo la tv in un lento e caldo pomeriggio estivo, incappando nella scena in cui quattro ragazze vestite di nero ricevono un messaggio firmato A.
Iniziava così la mia avventura con Pretty Little Liars.
Tre giorni e poche ore di sonno dopo, ecco la shockante rivelazione: A era Mona. E mentre entravo nell’era di Red Coat, mi accorgevo con un po’ di nostalgia che il mio entusiasmo scemava velocemente e irrimediabilmente. Da qui è nata la domanda: come è possibile passare da una media di quindici episodi giornalieri al chiedersi, ogni settimana, se si ha davvero voglia di guardare l’ultima puntata uscita? E quindi:
Cosa non funziona più
in Pretty Little Liars?
1) That’s so Beautiful
Morti fasulle, cadaveri sbagliati, personaggi che risorgono e altri che scompaiono…può sembrare che il soggetto sia la soap opera più lunga del pianeta, e invece no, stiamo ancora parlando di Pretty Little Liars. Se le svolte inaspettate e mozzafiato sono ciò che rendono interessante uno show, è sempre bene ricordare che devono essere usate con giusto criterio.
Se, ad esempio, la tecnica della resurrezione inaspettata può essere stata un buon modo per ridarci la nostra stronzetta preferita, fare delle finte morti uno dei must dello show può risultare decisamente eccessivo. Aggiungiamo poi la carrellata di personaggi dalla dubbia utilità che vengono inseriti e spacciati per fondamentali, e altri più o meno importanti che scompaiono all’improvviso come fosse la cosa più normale del mondo, e abbiamo già chiaro quale sia uno dei fattori che fa un po’ scadere lo show.