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10 momenti in cui ho pensato di non guardare più Pretty Little Liars

6) Ezra e il suo libro

pretty little liars

Ho già detto che non mi entusiasmava poi molto l’idea che Ezra fosse A; ma dopo puntate su puntate su questo tema alla fine si trova il modo di farsene una ragione. D’altronde quando un personaggio spia un’intera città con un sistema di telecamere e monitor che neanche la Banca d’Italia hai poco da fare se non accettare che sia un vero e proprio stalker.

E così, episodio dopo episodio, vuoi o non vuoi trovi il modo di fare i conti con il fatto che Ezra sia A, colleghi i vari indizi cercando una giustificazione valida, ricominci con le teorie chiedendoti come la verità verrà rivelata. E arrivi alla scena della seggiovia. E lanci il pc fuori dalla finestra.

Ezra sta scrivendo un libro. Ezra sta scrivendo un libro comportandosi come un sociopatico e con un’attrezzatura da spia da far invidia all’FBI.

Con quale coraggio ora inizio la prossima puntata?

7) La sorpresa del portabagagli

Pretty Little Liars

Prima di Ezra e del suo libro, prima di Sidney-personaggio importantissimo che si rivela ovviamente inutile e dei tanti altri scherzi giocatoci da Marlene, c’era lui: il maiale nel portabagagli.

Immaginate la scena: finale di stagione, il solito magone che accompagna gli ultimi minuti del season finale, le nostre bugiardelle del cuore si trovano davanti la ricomparsa macchina di Wilden, cinque telefoni squillano all’improvviso, ennesimo messaggio di A, stacco sulle cinque ragazze sconvolte davanti a un portabagagli aperto di cui non riusciamo a vedere il contenuto. Ci si aspetta il cliffhanger del secolo. Mesi di ansia e teorie deliranti. E poi la risposta.

Il colpo di scena più grande di sempre? Una risposta che ci sconvolgerà? Macché, solo un maiale sgozzato.

Il troll più grande di sempre.

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