2) I dolori del giovane Michael
Cosa ha dovuto fare Michael nei suoi sette anni agli ordini di Poseidon? Sappiamo che ha aiutato numerosi criminali a evadere da altrettante prigioni, fingendosi spesso qualcuno/qualcosa di completamente diverso da sé – come l’alias Kaniel Outis con il quale lo abbiamo ritrovato ad Ogygia.
Ora che il periodo di “schiavitù” è terminato, Michael si ritrova immerso in una vita tranquilla da marito e padre. Ma, lo conosciamo il vecchio Scofield, sicuramente la sua mente sarà incastrata in una girandola folle di pensieri legati alle azioni che è stato costretto a compiere. Una buona strada da seguire potrebbe vedere un Michael divorato dai sensi di colpa per un gesto terribile – magari il tradimento di una persona che ha portato alla sua morte – e in cerca di espiazione.
Seguire questo tipo di narrazione, oltre a introdurre nuovi personaggi (che in Prison Break sono sempre interessanti) aiuterebbe noi spettatori a colmare il buco tra la quarta e la quinta stagione, mostrandoci anche un Michael più spietato, costretto ad azioni amorali per garantire la sicurezza della propria famiglia.
Il passato poi potrebbe tornare a bussare alla porta, magari nei panni di qualcuno pronto a tutto pur di vendicarsi. Ecco quindi che la famiglia verrebbe coinvolta interamente, così da procurare ancora più sofferenze al protagonista.